Greenpeace: “il nucleare sicuro non esiste” ed entra nelle centrali francesi

di Redazione 4

Non si placano i blitz di Greenpeace e questa volta a farne le spese è la centrale nucleare di Nogent-sur-Seine, a soli 95 km da Parigi, ritenuta inviolabile e sicura. Otto attivisti di Greenpeace sono riusciti a eludere la sicurezza ed entrare, all’alba di stamane, nel cuore della centrale. Dall’alto degli impianti hanno srotolato uno striscione con su scritto

Non esiste un impianto nucleare sicuro.

Semplici militanti, con intenzioni pacifiche, sono riusciti con pochi mezzi a raggiungere il cuore di una centrale nucleare.

ha commentato Greenpeace.

Dopo il gesto dimostrativo l’intervento della gendarmeria, ha posto fine al blitz degli attivisti. Sembra poco credibile il comunicato stampa diramato dalle forze dell’ordine francesi che ha cercato di ridimensionare l’azione di Greenpeace

Gli attivisti erano stati immediatamente avvistati dai sistemi di sicurezza e sono stati sempre seguiti, senza che si decidesse di usare la forza.

Altri striscioni sono apparsi tuttavia sulla centrale nucleare di Blaye, nel sud-ovest dello stato francese, e nel centro di ricerca di Cadarache, nel sud-est del Paese. Il portavoce del governo Sarkosky Henri Guaino ha definito il gesto dimostrativo di Greenpeace irresponsabile, ma ha tuttavia ammesso che

Si devono trarre conclusioni sulla sicurezza per gli accessi agli impianti nucleari.

Anche il ministro dell’Industria Eric Bessin ha parlato di “disfunzione” nella sicurezza degli impianti nucleari e ha evidenziato la necessità di intervenire con “misure per garantire che non si ripeta”. Soddisfatti gli attivisti che hanno potuto constatare della vulnerabilità degli impianti e, come ha dichiarato Sophia Majnoni, esperta di energia nucleare

L’obiettivo era dimostrare la vulnerabilità delle installazioni nucleari francesi, e mostrare quanto sia facie arrivare al cuore di un reattore.

Il governo francese, ha continuato l’attivista di Greenpeace

non tiene conto dei rischi già individuati in passato e non impara dalle lezioni di Fukushima.

[Fonti: La Repubblica; AGI News; Ansa]

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