Germania: in 40 mila per bloccare le scorie radioattive

di Redazione Commenta

Chi diceva che l’idea di andare contro il nucleare era solo italiana? Dire di no all’atomo non significa solo protestare contro le centrali nucleari ed il pericolo che rappresentano, ma anche non volere le scorie radioattive, quelle che inevitabilmente qualsiasi centrale produce. Ebbene, a conferma di quanto sta accadendo in Germania, dove il processo per uscire dal nucleare è già iniziato, ieri mattina decine di migliaia di persone sono scese in strada per bloccare la stazione in cui sarebbero dovute transitare le scorie radioattive importate dalla Francia che proprio nelle loro terre dovevano essere stoccate.

Tra le 20 e le 40 mila persone si calcola abbiano bloccato i binari di Dannenberg, una cittadina nel Nord della Germania in cui sarebbero dovuti transitare 11 contenitori con 123 tonnellate di scorie radioattive provenienti dalla Francia che i tedeschi proprio non volevano. Purtroppo la protesta, che aveva uno sfondo pacifico, è stata rovinata dai soliti stupidi. Qualche testa calda ha infatti cominciato a sabotare i binari, e così i poliziotti (circa 20 mila in tenuta anti-sommossa) hanno avuto l’occasione per caricare la folla.

Decine di feriti, oltre mille arresti e tanta violenza hanno consentito di disperdere la folla in modo tale da far arrivare ugualmente il carico tossico a destinazione, ma intanto il gesto di protesta resta. Certo è che questo treno non lo voleva nessuno. Nemmeno la Francia, il Paese maggiormente dipendente dal nucleare. Il convoglio infatti ha subìto le prime proteste già in casa, dalla stazione di Valognes, dove altri attivisti, stavolta in maniera un po’ più pacifica, hanno protestato e chiesto di smetterla con questa forma pericolosa di energia.

Una volta che è riuscito a partire, il treno si è dovuto fermare di nuovo perché alla frontiera tra i due Paesi alcuni manifestanti si erano incatenati ai binari. Una volta sfollati anche questi c’è stato il problema a Dannenberg, e solo dopo gli scontri il carico ha raggiunto la destinazione finale, una miniera in cui le scorie verranno stoccate in sicurezza (si spera). Certo è che non si può continuare di questo passo, e tutte le democrazie del mondo lo sanno benissimo. Per questo hanno intrapreso, o pensano di intraprendere, il cammino dell’uscita dal nucleare. Checché se ne dica in Italia.

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