Inquinamento costiero mette a rischio le foche

Tempi duri per le foche. Oltre alla cruenta mattanza che si ripete ogni anno a Primavera, a preoccupare è l’inquinamento delle acque costiere, dannoso per gli animali. L’organismo degli esemplari di Phoca vitulina che vivono negli estuari o lungo le coste risulta infatti altamente contaminato.

A dirlo è un recente studio europeo pubblicato sul Marine Pollution Bulletin, a cui ha partecipato attivamente soprattutto la Spagna, e i cui risultati avvertono del pericolo che corrono questi mammiferi nei porti di tutta Europa.

Marea nera: torna l’incubo nel Golfo del Messico

Nuova marea nera nel Golfo del Messico

Il Golfo del Messico non può riacquistare un minimo di serenità. Solo pochi mesi dopo la soluzione del dilemma della fuoriuscita di petrolio dalla piattaforma della BP, ecco che una nuova perdita si registra nelle stesse acque.

Una nuova marea nera larga 30 miglia (48 km) si sta diffondendo in tutto il Golfo, proprio nei pressi della Louisiana Grand Isle, uno dei luoghi più colpiti nel corso della tragedia dell’anno scorso. La grandezza delle 30 miglia è la stima ufficiale, ma alcuni pescatori hanno riferito che la macchia si estendeva per oltre 100 miglia (oltre 160 km) in alcuni punti. Ed il petrolio ancora una volta finiva a terra, mettendo a rischio gli ecosistemi, e minacciando di rovinare anche questa stagione alle popolazioni della costa.

Stoccaggio CO2: taglio emissioni del 26% entro il 2050

Con lo stoccaggio dell’anidride carbonica (CO2), ovverosia con il cosiddetto sistema “Carbon Capture and Storage“, le emissioni totali in atmosfera potranno essere tagliate del 26% entro l’anno 2050. A farlo presente in data odierna è stato l’MSE, il Ministero dello Sviluppo Economico, dopo che il Consiglio dei Ministri, riunitosi oggi, ha approvato alcuni Decreti, tra cui proprio quello relativo allo stoccaggio dell’anidride carbonica prodotta da impianti industriali e dalle centrali termoelettriche.

Trattasi, in accordo con quanto riportato dall’MSE, di un Decreto approvato in via preliminare che recepisce un’apposta Direttiva comunitaria, e varato dal Governo in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente. Grazie al Decreto, in particolare, vengono fissate le norme da applicare per quel che riguarda la scelta dei siti, il trasporto e l’immagazzinamento delle emissioni nocive che, senza essere immesse in atmosfera, vengono iniettate in un sito geologico di confinamento dove le emissioni nocive per l’ambiente rimangono “intrappolate” per un periodo pari a ben 100 anni circa.

Inquinamento indoor: inventato strumento per misurarlo

Un nuovo e promettente approccio per verificare la precisione delle misurazioni di pericolosi agenti inquinanti dell’aria negli ambienti chiusi potrebbe presto essere pronto per l’utilizzo domestico. Lo strumento, inventato dai ricercatori del National Institute of Standards and Technology (NIST) e Virginia Tech, sarebbe in grado di misurare i composti organici volatili (COV), la qualità dell’aria interna e le emissioni di pitture, tappeti, detergenti e prodotti da costruzione presenti in casa.

I ricercatori hanno realizzato questo strumento (quadrati sottili di plastica saturi di vapori di un comune solvente) attraverso la lavorazione in quattro laboratori di prova. Si tratta ancora di un prototipo, realizzato al Virginia Tech, ma ha già prodotto risultati delle misurazioni più accurate di quelle precedentemente realizzate in studi condotti con metodi più costosi e che richiedevano maggior tempo utilizzando materiali meno standardizzati.

Puglia, inaugurato il primo impianto di stoccaggio di C02

Enel ha inaugurato questa mattina il nuovo impianto di stoccaggio di anidride carbonica, il primo progetto pilota in Italia, alla presenza del ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo.

Il progetto, finanziato per 100 milioni dall’Europa, si pone come obiettivo l’azzeramento delle emissioni di C02. L’impianto, presso la centrale termoelettrica di Cerano, in provincia di Brindisi, entrerà in funzione entro il 2012.

Inquinamento, ridurre la fuliggine potrebbe tagliare di mezzo grado il riscaldamento globale

Altro che CO2. La principale causa del riscaldamento globale potrebbe essere la fuliggine. Un nuovo rapporto dell’UNEP (Programma Ambientale delle Nazioni Unite) evidenzia che sempre più ricerche mostrano come questo sia un fattore trascurato ma che incide molto. Chiamata anche nerofumo o black carbon, questa sostanza viene emessa dalla combustione di combustibili fossili, nei processi industriali e con la combustione di legno e altre biomasse, specialmente nelle cucine delle nazioni più povere.

La fuliggine non scalda solo l’aria, ma quando cade sui ghiacciai ne accelera la fusione. La buona notizia è che non è presente in grandi quantità nell’atmosfera ed i modi per fermarla sono molto meno complessi rispetto alla riduzione dell’anidride carbonica, metano e altri gas ad effetto serra. E, come osserva la relazione, gli effetti del taglio della fuliggine potrebbe essere enormi.

Smog, Firenze dice no ai bus inquinanti in centro

Smog a Firenze: l’amministrazione comunale del capoluogo fiorentino avvia nuovi provvedimenti, bloccando l’ingresso al centro cittadino dei bus più inquinanti, euro zero ed euro 1, a partire da oggi, primo marzo 2011. Continua la crociata dei sindaci delle città più trafficate contro l’inquinamento urbano provocato dalle emissioni dei veicoli di vecchia generazione.

A Firenze, il divieto di circolazione interesserà anche la zona della stazione per i pullman a lunga percorrenza. Bus che svolgono servizio all’interno del territorio cittadino, mezzi che coprono le tratte extraurbane e non saranno esentati dal provvedimento restrittivo nemmeno i bus turistici.

Sostanze chimiche pericolose, l’Ue chiede il bando per altre 7

Dopo il successo nella messa al bando del BPA, questa settimana l’Unione Europea ha proposto di aggiungere sette sostanze chimiche all’elenco delle sostanze estremamente pericolose (SVHC). L’aggiunta di una sostanza chimica alla lista SVHC permette di bandirla dal mercato, a meno che non sia dimostrato che i rischi siano adeguatamente controllati, oppure se la sostituzione non sia fattibile ed i benefici socio-economici derivanti dalla sostanza giustifichino il rischio.

L’Agenzia europea delle sostanze chimiche metterà sotto osservazione le sostanze fino al 7 aprile 2011 prima di agire nell’iscrizione nell’elenco delle sostanze estremamente pericolose. Di seguito la lista.

Quirra, c’è l’uranio dietro le malattie della popolazione

Ci eravamo occupati tempo fa di un fenomeno, denominato sindrome di Quirra, per cui si sospettava un alto tasso di inquinamento dietro i picchi di malformazioni nei neonati, linfomi e leucemie tra la popolazione. Ora il responsabile potrebbe essere stato individuato: è l’uranio. In particolare l’isotopo 238, meglio conosciuto come uranio arricchito.

In particolare sarebbero ben 5 le cassette ritrovate in un magazzino (con rilevazioni di radioattività di 5 volte superiori alla norma) nell’area del poligono di tiro del Salto di Quirra, le quali sono state scoperte insieme a parti di missili e radiobersagli, tutti materiali radioattivi, spuntati da sotto terra in seguito ad una forte pioggia che ha smosso il terreno e fatto scoprire questo macabro “tesoro”.

Sacchetti di plastica, Tar del Lazio conferma divieto

I sacchetti di plastica, rei di inquinare il Mediterraneo facendo ingoiare bocconi amari ai pesci, incassano un altro no, secco e perentorio. Stavolta è il Tar del Lazio a rilegittimarne, ancora ce ne fosse bisogno, la messa al bando. Lo fa rispondendo in merito alla Unionplast che, insieme ad altre quattro aziende produttrici, aveva chiesto fosse sospeso il provvedimento presente nella Legge Finanziaria del 2007, decreto che aboliva di fatto gli shopper in plastica tradizionale e che di proroga in proroga è entrato in vigore il primo gennaio scorso.

Soddisfazione per la sentenza è stata espressa dall’Onorevole Stefania Prestigiacomo, ministro dell’Ambiente, che vede nella decisione del Tar del Lazio sugli shopper una conferma, anche sotto il profilo giuridico, della scelta del Governo.

CO2, l’Australia fissa il prezzo delle emissioni

Il Governo australiano ha deciso che da oggi chi inquina paga. In realtà non è un’iniziativa estemporanea, ma si tratta del terzo tentativo di far pagare le emissioni di carbonio, e così giovedì scorso ha svelato i piani per una sorta di “tariffario a prezzo fisso per la CO2” che partirà dal 2012, nonostante la forte opposizione che incontra in patria.

Il primo ministro Julia Gillard, il cui predecessore, Kevin Rudd, l’anno scorso aveva fallito altri due tentativi simili, ha detto che chi inquinerà pagherà un prezzo che verrà determinato a breve, il quale entrerà nel mercato delle emissioni entro cinque anni. Una specie di riforma australiana del cap and trade.

Elettrosmog, Radio Vaticana: “Accusa ingiusta”

Elettromog Radio Vaticana: ieri la sentenza, oggi le polemiche. La Corte di Cassazione, ne avevamo dato notizia già questa mattina, ha rigettato il ricorso dell’emittente radiofonica, presentato nell’ambito della causa che la vedeva imputata per le emissioni elettromagnetiche provocate dai ripetitori di Santa Maria di Galeria. La difesa aveva presentato ricorso contro la sentenza del 14.10.2009 pronunciata dalla Corte di Appello di Roma.

Un’accusa pesante, quella dell’aumentato rischio di leucemie nella popolazione di Cesano, comune vicino Roma che più è esposto ai danni delle antenne, cui non fa seguito a dire il vero una condanna altrettanto importante. La IV sezione penale della Cassazione condanna il cardinale Roberto Tucci a pagare le spese processuali e i danni ai cittadini, pur dovendo confermare la caduta in prescrizione dei dieci giorni di carcere.

Smog città italiane, per l’OMS toglie 9 mesi di vita

L’inquinamento italiano è tra i primi al mondo, tanto da riuscire a toglierci giorni di vita. Ne è convinta l’Organizzazione Mondiale della Sanità che, oltre ad inserire l’Italia al primo posto tra i Paesi più inquinanti d’Europa grazie alle 13 città con più emissioni tra le prime 30 d’Europa, ha calcolato che l’inquinamento nel nostro Paese è talmente elevato da togliere ben 9 mesi di vita ai cittadini.

Morti premature e malattie croniche sono causate dall’aria irrespirabile, che Angelo Bonelli dei Verdi paragona all’immondizia di Napoli tradotta nell’aria anziché per le strade. Torino, Brescia e Milano sono le tre città che destano maggiore preoccupazione, dato che sono le prime di 7 città che sono riuscite già a superare il limite di 35 giorni di sforamento nella misurazione delle polveri sottili ammessi dall’Europa, e sono sicuramente tra quelle per cui non si vede una soluzione al problema. Esse sono rispettivamente al secondo, terzo e quarto posto nella classifica europea delle città più inquinate, “battute” solo dalla bulgara Plovdiv.