Decreto Rinnovabili: Rete Imprese Italia, 85 mila imprese a rischio

di Redazione Commenta

Anche Rete Imprese Italia, in linea con quanto già comunicato alla vigilia dell’approvazione, rimane fortemente preoccupata in merito ai contenuti del nuovo Decreto sulle Rinnovabili approvato di recente in Italia dal Consiglio dei Ministri in recepimento di una apposita direttiva comunitaria. Secondo Rete Imprese Italia, che rappresenta le PMI ed i professionisti di CNA, Confesercenti, Confartigianato, Casartigiani e Confcommercio, occorre ristabilire certezze sia per gli investimenti, sia per l’occupazione, altrimenti con il nuovo Decreto Rinnovabili, così com’è, sono a rischio ben 85 mila imprese.

Questa posizione è stata espressa da Rete Imprese Italia, durante un incontro tenutosi presso il Ministero dello Sviluppo Economico, che chiede in particolare un’approvazione rapida, per il fotovoltaico, del nuovo Decreto che stabilisca i livelli degli incentivi senza attendere la scadenza fissata in sede di approvazione del Decreto stesso; inoltre, secondo Rete Imprese Italia occorre introdurre una clausola transitoria che mantenga le attuali incentivazioni, quelle del terzo conto energia, fino alla data del 31 maggio del 2012.

Il Governo, lo ricordiamo, intende invece “chiudere” il terzo conto energia nelle prossime settimane dopo che questo è entrato in vigore solo all’inizio del 2011. Rete Imprese Italia chiede quindi più gradualità in modo che le imprese possano programmare con certezza e serenità gli investimenti; il tutto a fronte di nuove regole che devono essere in grado da un lato di scoraggiare ogni speculazione, e dall’altro evitare di danneggiare quegli impianti che sono piccoli ed avanzati a livello tecnologico.

Quindi, per Rete Imprese Italia la revisione verso il basso delle incentivazioni dovrà essere concentrata sugli impianti di taglia industriale, ovverosia quelli di grandi dimensioni. Inoltre, nell’ottica della promozione e dello sviluppo in Italia delle fonti rinnovabili, secondo Rete Imprese Italia il nuovo Decreto non deve contenere dei limiti annui per quel che riguarda la potenza incentivabile, ma dei nuovi obiettivi di potenza che si debbano individuare in ragione ed in coerenza con la tipologia dell’impianto.

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