Energia, la libertà arriva dal Sud

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La catanese 3Sun Gigafactory di Enel Green Power modello europeo e mondiale. Andiamo verso l’autonomia dal metano?

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Ad aprile, l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di ENEL Francesco Starace aveva annunciato che il Mezzogiorno sarebbe diventato il più grande produttore di pannelli solari in Europa. “E di gran lunga”, grazie a una tecnologia sviluppata nel cuore dell’Etna Valley. Oggi, la «fabbrica del Sole» – capace di operare 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno – è il primo impianto d’Italia, pronto ad assumere il primato europeo.

In soli 6 anni dalla sua inaugurazione nel 2011, la 3Sun passa a produrre da 1 a 6.8 milioni di pannelli. Nel 2018 introduce i bifacciali di ultima generazione, dalle performance particolarmente elevate e in grado di produrre un’energia ancora più pulita. Un balzo tecnologico che rende Enel Green Power l’unica utility energetica in grado di poter contare su pannelli così avanzati, a sostegno dei suoi progetti in tutto il mondo. Anche perché, mentre i precedenti moduli hanno un ciclo di vita di 25 anni, i nuovi durano per più di 30. Con alte prestazioni anche in situazioni climatiche estreme.

Oggi, la “fabbrica del Sole” sta per raggiungere i 3 GW all’anno, in grado di generare circa 5,5 GWh di energia elettrica. Sufficienti a coprire il fabbisogno annuo di oltre 2 milioni di famiglie italiane. Per capirci, l’equivalente del 40% della popolazione siciliana, del 72% di quella romana e del 145% di quella milanese.

 

L’Italia delle rinnovabili sta quasi tutta nel Mezzogiorno. Basilicata, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia rappresentano l’85% delle fonti rinnovabili che hanno chiesto il permesso di allacciarsi alla rete. Anche perché qui non mancano né Sole, né mare, né vento – e l’autonomia energetica può essere a portata di mano.

 

Come? Con una visione. Che, finalmente, superi la mentalità della gestione in emergenza.

In alcuni settori, “bruciare gas non ha più senso” – e lo spiega lo stesso AD di ENEL in un’intervista rilasciata al mensile di geopolitica LIMES. Possiamo eliminare tutti gli usi non essenziali perché le tecnologie di oggi ci permettono di farlo. Ridurre i costi e aumentare la sostenibilità e la sicurezza energetica. Soprattutto, raggiungere la nostra libertà dai Paesi fornitori. Affrancarci dalla nostra dipendenza dal metano: “è questa la lezione che la crisi ucraina ci sta impartendo”.

“Creando una filiera di produzione interna, riduciamo la dipendenza dall’estero. E rilanciamo la spinta all’innovazione tecnologica, per raggiungere livelli di efficienza sempre maggiori. Il tutto con l’obiettivo di promuovere una diffusione crescente dell’energia solare, promuovendo allo stesso tempo una regionalizzazione della catena del valore in Europa.” (Francesco Starace)

Sole e vento sono intermittenti? La risposta ENEL è:

  • diversificazione delle fonti;
  • batterie di accumulo;
  • reti digitali intelligenti;
  • fonti rinnovabili programmabili, grazie a previsioni sempre più precise, per sapere quanto si potrà produrre il giorno successivo.

Dotare, cioè, gli impianti che usano il Sole o il vento della capacità di rispondere alle variazioni. Naturali e della richiesta, ogni volta che un interruttore viene acceso. Perché il vero «rivale» è il costo dell’energia fossile – principale nodo della nostra dimezzata libertà.

Di cosa parliamo?

  • Di una direzione strategica. Che, se seguita in tutto il Paese e con costanza, può liberarci dalla dipendenza dal metano in soli 4 anni.
  • Di una prospettiva più reale di quanto possiamo immaginare. Nel caso della 3Sun, resa concreta dall’eccellenza locale e dall’investimento ENEL. Ma anche dal finanziamento UE del progetto «TANGO», acronimo di «iTaliAN pv Giga factOry».
  • Di innovazione, in termini di tecnologie e di materiali all’avanguardia. Come la tecnologia tandem silicio-perovskite, che andrà a regime nella 3Sun nel 2025, in grado di aumentare l’efficienza dei pannelli del 30% e durare almeno 35 anni.
  • Di intelligenza, che non manca, per rendere l’energia a misura di ambiente e di persone.
  • Di economia circolare, capace di recuperare e riutilizzare.

Soprattutto, di un impegno. Per evitarci altre crisi come quella che stiamo vivendo dall’inizio del conflitto russo-ucraino. Ma anche un’altra deindustrializzazione, a un costo occupazionale insostenibile. Anzi, generando lavoro – come la 3Sun Gigafactory sta già facendo. E darci un futuro solido a prescindere dagli eventi, climatici o geopolitici che siano.

 

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