Impianti nucleari: quelli che verranno costruiti in Italia sono più costosi del previsto e nemmeno molto sicuri

di Redazione Commenta

Come tutti ormai sappiamo, in Italia è stato approvato il progetto per la costruzione delle famose quattro centrali nucleari che dovrebbero renderci indipendenti energeticamente dall’estero, facendoci risparmiare tanti soldi sulla bolletta. Ora, tralasciando le polemiche sul dove costruirle, sulla volontà degli italiani e sulla effettiva produzione di elettricità, tutte tematiche già trattate in passato su queste pagine, oggi si vengono ad aggiungere due nuove problematiche: il costo e la sicurezza.

Ciò è scaturito da una diatriba nata in Finlandia tra le due società appaltatrici del famoso Epr, e cioè la Areva e la TVO. Questa è una problematica che ci riguarda molto da vicino, visto che l’Epr è anche la stessa centrale che dovrà essere costruita in Italia, e che stiamo sperimentando proprio con l’esperienza scandinava. Se in Finlandia, dove i lavori sono molto più efficienti che da noi, stanno avendo dei problemi enormi nel costruirne una sola, figuriamoci cosa accadrà da noi costruendo quattro centrali nucleari. Dopo il salto spieghiamo in cosa consistono queste problematiche.

Problema numero uno: il tempo. L’Epr finlandese doveva essere consegnato entro il 2009. Si sono accumulati enormi ritardi tra problemi burocratici e tecnici, e così l’inaugurazione è stata spostata al 2011. Adesso sembra che nemmeno per il 2011 sarà possibile terminare e rendere agibile la struttura, il che sposta tutto di almeno un paio d’anni ancora in avanti. Fino al prossimo ritardo. Parlando ottimisticamente, e paragonando l’efficienza italiana a quella finlandese, è come se la prima centrale prevista da noi per il 2020 sarà pronta per il 2024.

Secondo problema: il costo. La fattura prevista per la costruzione totale dell’Epr scandinavo doveva essere di 3,2 miliardi di euro. Ad oggi, con tutti i ritardi ed i problemi che si sono susseguiti, il costo è già lievitato a 4,9. Paragonandolo sempre alla situazione italiana, ad essere ottimisti i 20 miliardi stanziati per le quattro centrali potrebbero crescere fino ad almeno una trentina.

Terzo ed ultimo problema: la sicurezza. Mentre le due società sopra citate si danno battaglia legale (facendo continuare a crescere il conto che alla fine saranno gli utenti finali a pagare, il quale è già arrivato a 3,5 miliardi in più del previsto), è stato approvato un piano di accelerazione. Essendo stata progettata per il 2009, si tenta di velocizzare la produzione, tentando di risparmiare qualche soldo, per far diventare operativa la centrale quanto prima possibile. Ovviamente, quando le cose si fanno in fretta, a rimetterci è sempre la sicurezza. Ma parlando di una centrale nucleare, non è molto saggio “chiudere un occhio”. Conoscendo le metodologie di lavoro italiane, in cui gli occhi vengono chiusi tutti e due sulla sicurezza sul lavoro, forse è meglio che questi progetti restino per sempre sulla carta.

Fonte: [Greenpeace]

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