Incentivi fotovoltaico: Anie/Gifi propone il modello tedesco

di Redazione 2

Si è riunita nella giornata di ieri, martedì 5 aprile 2011, l’assemblea dei soci di ANIE/GIFI che ha analizzato, esaminato, ma anche dibattuto la proposta per il quarto Conto Energia da presentare a Paolo Romani, il Ministro per lo Sviluppo Economico. A darne notizia in data odierna è stata proprio l’ANIE/GIFI nel far presente come la proposta, a fronte della partecipazione attiva di molte imprese associate, sia stata approvata dall’Assemblea dei soci con una percentuale di preferenze pari al 71%.

Al riguardo il Presidente di ANIE/GIFI, Valerio Natalizia , ha espresso soddisfazione per i risultati raggiunti grazie in particolare al lavoro incessante da parte sia del Consiglio Direttivo dell’Associazione, sia della Segreteria; il tutto chiaramente con l’obiettivo che, nell’ambito del riordino degli incentivi, si giunga con il Governo ad una soluzione che tenga conto delle esigenze della filiera e dell’importanza che le rinnovabili hanno ed avranno per lo sviluppo presente e futuro del sistema Paese.

Ricordiamo che, in linea con quanto già reso noto nei giorni scorsi dall’Associazione, ANIE/GIFI con la proposta chiede all’attuale Governo in carica, tra l’altro, un regime transitorio fino alla fine del corrente anno a fronte di un decremento delle tariffe da far partire non prima del mese di ottobre. Dal 2012 e fino al 2016, la proposta dell’Associazione prevede, con cadenza annuale, una riduzione delle incentivazioni da associare però ad un meccanismo di autoregolazione che preveda livelli tariffari inversamente proporzionali alla potenza installata.

Nel complesso la proposta ANIE/GIFI, in accordo con quanto messo in risalto proprio dal Presidente Valerio Natalizia, mira ad allineare nel nostro Paese il sistema delle incentivazioni al modello tedesco al fine di dare da un lato stabilità al mercato, e dall’altro piena competitività alle imprese italiane che operano nella filiera delle rinnovabili, e che sinora hanno contribuito ad abbattere le emissioni ed a creare nel nostro Paese decine di migliaia di nuovi posti di lavoro.

Commenti (2)

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