Incidente all’Ilva, 1 morto e 1 ferito grave per il crollo di un ponteggio

di Redazione Commenta

Ilva, un terribile incidente ha causato la morte di un operaio, Ciro Moccia, di 42 anni, e il grave ferimento di un altro, Antonio Liti della ditta Mir. L’incidente si è verificato alla batteria n. 9 delle cokerie.

Incidente mortale all’Ilva: due operai, uno dell’impianto siderurgico di Taranto e l’altro della ditta Mir sono precipitati per il crollo di un ponteggio dall’altezza di 15 metri mentre erano su di una passerella sul piano di carico nella batteria n. 9 delle cokerie. L’uomo deceduto si chiama Ciro Moccia, mentre il ferito Antonio Liti. Le condizioni di quest’ultimo purtroppo sarebbero gravi, si è quindi sul filo della doppia tragedia. Ora tutti si chiedono come è potuto avvenire un simile incidente e gli animi già si scaldano: la Fim Cisl ha chiesto che sia fatta immediata chiarezza sulle dinamiche dell’incidente e le responsabilità per l’accaduto. Ha inoltre dichiarato che proporrà a Fiom e Uilm 24 ore di sciopero, perché “il lavoro deve essere salubre e sicuro”. Due aggettivi che non sembrano proprio calzare nel caso dell’Ilva.

Il ponteggio crollato che ha causato la morte del 42enne Ciro Moccia e il ferimento di Antonio Liti è al centro delle indagini che si stanno svolgendo per riuscire a venire a capo dell’accaduto. Marco Bentivogli, il segretario nazionale Fim Cisl ha dichiarato:

Dopo alcuni anni in cui non si verificavano incidenti mortali, tre morti nel giro di pochi mesi sono fatti gravi e inaccettabili.

LIlva aggiunge quindi una nuova tragedia alle tantissime che già le sono gravitate attorno nell’ultimo periodo, ma forse sarebbe corretto dire negli ultimi decenni. Certo è che se all’incredibile quantità di inquinamento prodotto, che causa un aumento dei tumori e quindi della mortalità (anche infantile) a Taranto e provincia, si affianca nuovamente l’incubo della sicurezza insoddisfacente, l’incubo delle morti bianche violente, davvero non sappiamo più con che occhi dobbiamo guardare all’impianto che Monti e Clini hanno salvato per il bene dell’economia, mettendo tuttavia in secondo piano il rinnovamento e la bonifica dell’impianto stesso.

Photo credits | Getty Images

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