Come ormai è evidente, i risultati delle ultime elezioni non danno al nostro Paese un Governo stabile. A questo punto le opzioni sono due: tornare alle urne o cercare delle alleanze. Al momento l’unica possibile è quella tra PD e Movimento 5 Stelle, ed il leader di quest’ultimo partito, Beppe Grillo, ha sorpreso tutti affermando di non voler chiudere al dialogo, ma semplicemente vuol valutare caso per caso. Questo significa solo una cosa: il PD sarà costretto ad attuare solo le politiche in comune con il M5S. A noi ovviamente interessano solo quelle ambientali, dunque cerchiamo di capire quali potrebbero essere.
Uno dei punti cardine del Movimento è quello dei beni pubblici che devono rimanere pubblici. Su questo punto, e cioè acqua, gestione dei parchi, ecc., non ci dovrebbero essere problemi. Alcune convergenze, anche se con metodi a volte differenti, si possono trovare sulla questione energetica, e cioè puntare su politiche di risparmio energetico e sviluppo delle rinnovabili, con totale opposizione verso il nucleare e le fonti combustibili. Bisogna capire bene le intenzioni del PD sulle trivellazioni, anche se l’alleato Vendola non è favorevole alle concessioni petrolifere.
Nessun problema per quanto riguarda le politiche sul trasporto. SEL e M5S sono stati molto chiari nei rispettivi programmi sulla volontà di scoraggiare l’uso delle auto, preferendo invece aprire le strade alle piste ciclabili e ai mezzi pubblici, così come la possibilità di spostare il trasporto delle merci dalle strade alle ferrovie. Su un punto però i due schieramenti la vedono in modo diametralmente opposto. Il PD è favorevole alla TAV, il Movimento 5 Stelle è contrario. Vendola si è mantenuto cauto, parlando solo di opera inutile senza però specificare di volerla cancellare dalle spese della nazione. Vedremo come le due forze politiche gestiranno questa questione. I punti in comune sono tanti, resta da vedere se verranno affrontati o se, dando la precedenza alle questioni economiche, non ci sarà tempo per pensare all’ambiente.
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