Inquinamento da azoto: dagli effetti sulle piante, strani fenomeni di compensazione

di Redazione 1

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Arriva dalla rete, la notizia che la vita delle piante erbacee, che possiamo definire una specie botanica che non sviluppa tessuti aerei, sia fortemente minacciata dall’azoto.

Uno studio effettuato nel Regno Unito porta ad affermare che il continuo aumento dell’inquinamento e il continuo persistere di azoto nell’aria è la causa della scomparsa di alcune specie di piante erbacee, soprattutto vengono segnalate, fra le più colpite, le piante a foglia larga e i fiori di campo, se ci pensiamo sicuramente i più esposti per loro natura all’inquinameto atmosferico.



L’azoto infatti, che viene a depositarsi sui campi, risulta essere il responsabile della biodiversità.

Ai dati della Gran Bretagna, in cui si contano zone con un tasso di deposito di azotp, variabile dai 5 ai 35 kg per ettaro ogni anno, con una conseguente scomparsa di piante del 25% ogni anno , si affianca lo studio del progetto Biodiversity of European Grasslands – the Impact of atmospheric Nitrogen deposition (BEGIN), che ha preso in esempio una settantina di praterie sparse per l’Europa ed ha portato alla luce l’ inaspettato rapporto fra quella che è la sedimentazione dell’azoto e la perdità di biodiversità.

Quando tutto questo naturalmente ci fa pensare…arrivano altri dati contrapposti, che sembrano dirci che l’azoto…fa bene allo sviluppo delle foreste.

Questo sorprendente risultato ci arriva da un articolo pubblicato sulla rivista Nature, secondo cui esiste un rapporto molto stretto e positivo fra l’accumulo di carbonio nelle foreste e l’azoto.

Nel suddetto articolo viene intervistato Federico Magnani, docente presso il Dipartimento di Colture Arboree dell’Alma Mater il quale, ci spiega, che per ogni chilogrammo di azoto che arriva alle foreste attraverso la pioggia, all’incirca 400 chilogrammi di carbonio in più vengono raccolti dall’ecosistema.

Con tutto questo non dobbiamo pensare di certo che l’immissione di composti di azoto va incentivata, ma in natura si vengono a formare cambiamenti climatici molto complessi che portano risultati inatessi e soprattutto inusuali fenomeni di compensazione.

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