Inverno gelido, preludio di glaciazione?

di Redazione 4

Dopo il gelo del fatidico venerdì 17 dicembre 2010 che ha paralizzato l’impreparato centro Italia ancora un’ondata di neve e gelo al Nord, Pianura inclusa. Negli scorsi giorni di festa le temperature sono calate nuovamente, secondo quanto stimato dalle previsioni,  di diversi gradi ma la fase acuta di questo inverno gelido, a detta dei metereologi, sta per concludersi. Fino al 9 gennaio si preannuncia una situazione stabile rassicura Giampiero Maracchi, ordinario di climatologia all’Università di Firenze. Lo scienziato avverte di come sia diffusa tra la gente:

una falsa percezione del clima.

Riguardo al grande gelo che ha paralizzato l’Italia e l’Europa intera e che molti hanno allarmisticamente interpretato come il segnale di un’imminente nuova era glaciale, lo scienziato rassicura:

No. Gli estremi ci sono in un senso e nell’altro. Fa molto caldo d’estate con temperature sopra i 40 gradi e molto freddo in inverno e questo per la rivoluzione in atto della circolazione atmosferica generale.

Secondo il climatologo alla base delle accentuate escursioni termiche annuali vi è un grande sconvolgimento nel clima, sconvolgimento non tanto grande da indurre a pensare ad una nuova, imminente,  glaciazione.
Allora quando, dopo il 9 gennaio le temperature ricominceranno a scendere di altri dieci o quindici gradi, non pensiamo di essere alla fine del periodo interglaciale antropocenico. Per quanto riguarda la pioggia che ha ingrossato e, talvolta, fatto esondare i fiumi, è tregua dopo le distruzioni arrecate al Veneto ed, in minor misura, alla Toscana: la situazione verrà a normalizzarsi. Spiega infine Maracchi che:

Si è trattato di un autunno anomalo per frequenza e intensità di fenomeni che si protraggono dal 22 ottobre e poi per tutto novembre e dicembre. Oltre due mesi in cui le precipitazioni sono state largamente al 60-70 per cento di quanto piove in un anno intero.

Preoccupazioni ben più concrete di quelle che rimandano ad uno scenario glaciale sono quelle, invece più che motivate, che vedrebbero i colli toscani denudati del bell’ammanto regolare di oliveti. Si teme il ripetersi dell’effetto 1985, se le basse temperature si protrarranno oltre le stime gli olivi potrebbero non resistere, con ingenti danni all’agricoltura ed al paesaggio.

[Fonte: www.ansa.it/ambiente]
[Foto: www.avisoaperto.it]

Commenti (4)

  1. Hey! I know this is somewhat off topic but I was wondering if you knew where I could
    get a captcha plugin for my comment form? I’m using the same
    blog platform as yours and I’m having difficulty finding one?

    Thanks a lot!

    Visit my website :: ig

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.