Italia, ancora linea dura su piano clima Ue

Le misure a favore dell’ambiente previste dall’Unione Europea costano troppo al nostro Paese. Il governo italiano, nella figura di Silvio Berlusconi e Stefania Prestigiacomo (ministro dell’Ambiente) è irremovibile.
Vista la grave crisi economica in atto le spese per ridurre le emissioni sono un conto troppo alto da pagare. Questo sembra un motivo sufficientemente valido per chiedere un cambiamento del Piano sul clima previsto dall’Europa.

Effettivamente, come dargli torto? Salvare le banche che avevano azzardato troppo con i nostri risparmi, investire su un’energia nucleare che appena terminata la costruzione degli impianti li vedrà già obsoleti, proteggere i manager corrotti dalla bancarotta regalandogli Alitalia, ci è costato e ci costerà parecchio (a noi contribuenti), tanto da non far avanzare nulla per rispettare i parametri sulla riduzione dell’impatto ambientale. Investimento che tra l’altro, sarebbe forse l’unico a nostro vantaggio, dal momento che ci garantirebbe ancora un pianeta su cui vivere.

L’onorevole Prestigiacomo, bisogna riconoscerle questo merito, si sta impegnando molto a favore dell’Ambiente, quasi quanto la Gelmini si sta adoperando a favore della scuola.
Se pensiamo che anzichè incentivare le visite nelle riserve naturali, la ministra ha previsto parchi nazionali a pagamento, questo è già tutto dire su una politica che più che a proteggere la Natura, mira a tagliare le risorse economiche, peraltro già poche, a sua disposizione.

I costi di adeguamento dell’Italia al protocollo di Kyoto sono stati quantificati tra gli 8 e i 12 miliardi di euro, il tutto per ridurre del 13% le emissioni entro il 2012.
Il pacchetto clima dell’UE, d’altro canto, chiede che entro il 2020 ci sia il 20% di emissioni in meno e il 20% di risorse rinnovabili ed efficienza energetica in più. Ora forse non tutti sanno che l’obiettivo previsto per il 2020 dal pacchetto clima dell’Europa è di gran lunga inferiore a quello di Kyoto, a cui dovremmo esserci uniformati già nel più vicino 2012, pena pesanti sanzioni. Morale della favola, pagheremo lo stesso un conto salato, comunque vada.
Invece di sforzarsi di trovare una soluzione al problema (e quando vogliono i soldi li trovano) per tutta risposta il premier Silvio Berlusconi ha dichiarato che dall’Unione Europea non si farà intimorire. Io non mi faccio intimorire da nessuno. Nemmeno dai cambiamenti climatici, dai disastri ambientali, dall’aria irrespirabile? Nemmeno da quelli, probabilmente perchè non è lui chi ci dovrà venire in questo sporco mondo.
Ovviamente, particolare non da poco, i sondaggi dicono che siamo tutti felici e soddisfatti della politica del governo. il popolo ringrazia per essere ancora una volta indietro rispetto all’Europa, per esserci resi ridicoli come sempre, rispondendo con il solito laissez faire tipicamente italiano all’emergenza ambientale. Noi, d’altra parte, non ci lasciamo intimorire! Cascasse il mondo.