Oasi WWF di Milano data alle fiamme, le intimidazioni continuano

di Redazione 1

oasi wwf milano intimidazioniAlle porte di Milano, vicino ad asfalto e grattacieli, c’è qualcosa che nessuno si aspetta: un’oasi. Si tratta di una struttura del WWF realizzata a Vanzago, che ospita animali selvatici e fornisce servizi contro i maltrattamenti agli animali. Ma evidentemente un’area così grande in una posizione così ambita deve dare fastidio a qualcuno perché le intimidazioni vanno ormai avanti da diverso tempo. L’ultima, solo in ordine di tempo, è avvenuta poco più di 48 ore fa, ed è stato l’incendio appiccato a 260 rotoballe di paglia per cui ci sono volute 10 ore di lavoro dei vigili del fuoco per spegnerle.

Continueremo a lavorare per garantire la conservazione e la fruizione dell’area protetta

ha spiegato Andrea Longo, il direttore del centro, ma le difficoltà non mancano. Appena il mese scorso qualcuno ha rubato il denaro del centro visite, distrutto gabbie, rubato attrezzature e perfino rapito un muflone. A tutto ciò va aggiunto anche che pure la politica ostacola i lavori dell’associazione animalista, come accaduto qualche mese fa quando la Regione Lombardia aveva autorizzato i lavori di allargamento di una cava proprio vicino al bosco.

Sospettiamo che dietro questo grave episodio ci siano mire speculative sulla zona, e un chiaro avvertimento di sapore mafioso contro il Wwf, che come ente gestore dell’oasi […] ha formulato pareri negativi e rigorosi contro molti pgt dei Comuni vicini, che hanno previsto ambiti di trasformazione a ridosso dell’oasi: ricordiamo che quest’isola incontaminata e protetta dal Wwf è adiacente all’area Expo 2015

ha denunciato la presidente di WWF Lombardia Paola Brambilla. La risposta della politica non si è fatta attendere ed ha immediatamente preso le parti dell’associazione, condannando queste specie di attentati. Ma magari se si facesse qualcosa in più per tutelare le iniziative benefiche, specialmente nei confronti degli interessi forti, anziché parlare, ne guadagnerebbero tutti.

[Fonte: Corriere della Sera]

Photo Credits | Getty Images

Commenti (1)

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