Per cena pollo OGM alla diossina

di Redazione 3

In questi giorni si è parlato del pollo OGM modificato geneticamente dai ricercatori dell’Università di Cambridge ed Edimburgo per resistere all’influenza aviaria, e ovviamente lo si è immediatamente associato ad una maggiore sicurezza per la salute dei consumatori. D’altra parte è quello che avviene istintivamente quando ci presentano prodotti prima a rischio, poi ritoccati in chiave innocua.

Greenpeace, però, non ci sta e contesta quello che definisce l’ennesimo lancio sensazionalistico del mondo biotech con dichiarazioni molto forti, che contrastano con il generale entusiasmo che era seguito ad una all’apparenza buona notizia come il pollo transgenico no aviaria.

Spiega Federica Ferrario, responsabile della campagna OGM di Greenpeace:

Dopo il pollo senza penne, quello con quattro cosce o la cipolla che non fa piangere arriva il pollo blocca-contagio. È l’ennesimo lancio sensazionalistico del mondo biotech allo scopo di far credere che gli organismi geneticamente modificati possano risolvere tutti i problemi. Certo c’è bisogno di ricerca su malattie come l’aviaria, ma non è questo l’approccio giusto da seguire. È tutto il sistema agricolo che deve essere profondamente rivisto ed è inutile cercare scappatoie. Chi vuole mangiare un pollo OGM allevato con mangimi alla diossina?

La Ferrario spiega che la papaya trangenica, il solo OGM che attualmente resiste ad un virus, è però soggetta ad altre malattie e che quindi bisogna necessariamente chiedersi se avverrà lo stesso con il pollo geneticamente modificato. Agli accertamenti ci penseranno i ricercatori perché ancora non è stata verificata quest’eventualità.
Tuttavia Greenpeace non si lascia sfuggire l’occasione per tirare una frecciatina all’intero settore OGM, dalle colture che resistono alla siccità ai polli, perché non investire invece nella vera agricoltura sostenibile?

Lo stesso è successo per le colture resistenti alla siccità: mentre la selezione di tipo convenzionale sta producendo varietà – per esempio di mais – realmente resistenti, il settore biotech continua a ripetersi in annunci pubblicitari.
L’approccio legato agli OGM non fa altro che togliere fondi alla ricerca di soluzioni concrete a questi problemi, come lo sviluppo di un’agricoltura effettivamente sostenibile sul lungo periodo.

[Fonte: Greenpeace]

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