Nel mondo dell’allevamento, ogni dettaglio conta: dalla genetica degli animali alla qualità del mangime, dalla gestione delle strutture alla cura delle condizioni ambientali. Ma c’è un elemento spesso sottovalutato che incide direttamente sulla salute, sulla produttività e sul benessere degli animali: l’acqua.
Soprattutto in contesti rurali, dove l’approvvigionamento idrico avviene da pozzi artesiani o trivellati, l’acqua destinata all’abbeveramento dovrebbe essere trattata con la stessa attenzione riservata agli alimenti come già previsto per legge. Non si tratta solo di un’esigenza di qualità, ma soprattutto di prevenzione sanitaria a tutti gli effetti.

Acqua di pozzo: una risorsa preziosa, ma non sempre sicura
L’acqua proveniente dalle falde acquifere è considerata generalmente pura, ma in realtà può contenere contaminanti invisibili: batteri, nitrati, metalli pesanti, residui agricoli o industriali. Questi agenti, se ingeriti quotidianamente dagli animali, possono minare la loro salute, causando malattie subcliniche, riduzione dell’appetito, cali produttivi o, nei casi più gravi, vere e proprie patologie gastroenteriche o infettive.
Un’acqua contaminata può compromettere:
- l’accrescimento nei giovani animali
- la produzione di latte o uova
- il tasso di fertilità degli animali
- la qualità della carne
I controlli dell’acqua nel piano sanitario: un’azione strategica
Sono sempre di più le aziende che si affidano a partner professionisti per eseguire le analisi della potabilità delle acque di pozzo e che hanno deciso di integrare queste buone abitudini all’interno del piano sanitario aziendale. Questo approccio delinea una visione più ampia del concetto di prevenzione, ovvero che controllare l’ambiente in cui vivono gli animali è il primo passo per mantenerli sani.
Integrare controlli periodici dell’acqua consente di:
- identificare contaminazioni in tempo utile, prima che si manifestino sintomi negli animali
- adottare misure correttive mirate, come trattamenti, filtri o disinfezione
- dimostrare conformità igienico-sanitaria in caso di controlli da parte delle autorità competenti (ASL, NAS, ecc.)
- ridurre l’uso di farmaci veterinari, evitando infezioni da fonti esterne
Tecniche di purificazione: una garanzia per avere acqua sicura
Nella maggior parte degli allevamenti l’acqua, per arrivare agli animali ed essere consumata, percorre quelli che vengono definiti impianti di abbeverata. Anche questi impianti devono essere sottoposti a rigidi controlli per prevenire le contaminazioni batteriche e la formazione di biofilm dovuti al ristagno dell’acqua. Oltre all’analisi periodica quindi, numerosi allevamenti adottano specifiche tecniche di purificazione dell’acqua per garantire una fonte sicura e costante per gli animali.
Tra le soluzioni più diffuse troviamo la filtrazione meccanica, utile per rimuovere sedimenti, sabbia e particelle in sospensione e anche la clorazione controllata, efficace nel prevenire proliferazioni microbiche in reti idriche lunghe o in condizioni di caldo estremo. In casi più complessi, si può ricorrere a sistemi di osmosi inversa o addolcitori per trattare acque con eccesso di sali minerali, nitrati o metalli pesanti. Queste tecnologie, se integrate a un piano sanitario ben strutturato, migliorano significativamente la salute animale e l’efficienza produttiva.
Frequenza e parametri consigliati
Idealmente, l’analisi dell’acqua per abbeveramento dovrebbe essere effettuata almeno una volta all’anno, o più frequentemente in caso di:
- cambiamento nella portata o nell’odore dell’acqua
- insorgenza di problematiche sanitarie in stalla
- variazione stagionale significativa
Le analisi chimico-fisiche e microbiologiche sono le più indicate per questo tipo di controllo. Parametri come pH, durezza, nitrati, ammoniaca, ferro, solfati, Escherichia coli e carica batterica totale sono i più rilevanti per verificare la potabilità e l’idoneità zootecnica.
Inoltre, per preservare la qualità dell’acqua, è buona pratica effettuare la pulizia mensile delle linee dell’impianto per evitare ristagni e mantenerle pulite.
Un investimento che si ripaga nel tempo
Affidarsi a laboratori riconosciuti e accreditati consente di avere risultati affidabili e certificati, accompagnati da una lettura esperta dei dati e da supporto in caso di risultati non in linea con quelli richiesti. Un buon partner potrà offrire un servizio personalizzabile in base al tipo di allevamento (bovino, suino, avicolo, ovino, caprino) e alle esigenze dell’allevatore.
Inserire l’analisi delle acque nel piano sanitario non deve essere visto come un costo, ma come un investimento strategico per la salute del tuo allevamento. Prevenire problemi legati alla qualità dell’acqua significa evitare costi veterinari, perdite produttive e potenziali sanzioni e problemi.
In un settore in cui ogni punto percentuale di resa fa la differenza, la qualità dell’acqua non può più essere lasciata al caso.