Quarto Conto Energia: GIFI, siamo sulla buona strada

di Redazione 7

La strada che porta all’approvazione definitiva del Decreto sul quarto Conto Energia per il fotovoltaico appare ancora lunga, ma sono stati fatti importanti passi in avanti giovedì scorso, 28 aprile 2011, quando in sede di Conferenza Stato-Regioni è stata presentata un bozza con delle importanti migliorie. E’ questa, in estrema sintesi, la posizione di Anie/Gifi, Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane di Confindustria, per delle modifiche/migliorie alla bozza di Decreto del quarto Conto Energia che sono state tra l’altro richieste a gran voce proprio da parte dell’Associazione del solare.

In particolare, stando alle indiscrezioni di stampa delle ultime ore, il Gruppo Imprese Fotovoltaiche Italiane di Confindustria ha accolto con favore l’estensione della potenza massima per gli impianti fotovoltaici sui tetti che non sono soggetti alle procedure del registro informatico, e neanche a tetti di spesa. Inoltre, al fine di preservare gli investimenti per quegli impianti che sono attualmente in fase di realizzazione, la bozza migliorata dovrebbe prevedere l’attivazione di una sorta di canale preferenziale per quelli che entreranno in esercizio entro la data del 31 agosto del 2011.

Ma ci sono anche nella bozza di Decreto modificata del quarto Conto Energia importanti modifiche ai premi corrisposti per quegli impianti fotovoltaici costruiti su coperture a fronte della rimozione dell’amianto, nonché degli alleggerimenti della burocrazia e delle complessità legate alle graduatorie dei parchi fotovoltaici iscritti negli appositi registri.

In merito a tutto ciò il Presidente di GIFI-ANIE, Valerio Natalizia, ha parlato di elementi che, rispetto alla precedente bozza, sono sia migliorativi, sia indubbiamente positivi. Pur tuttavia, il Presidente dell’Associazione, in linea con una posizione espressa già da tempo, ha ricordato come sia importante anche il fattore tempo, e come quindi si debba fare presto visto che a causa delle perduranti incertezze sono non poche le imprese della filiera delle rinnovabili che portano avanti l’attività in condizioni di disagio.

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