Il riscaldamento globale potrebbe costare 2-3 volte in più del previsto

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Scienziati britannici hanno avvertito le Nazioni Unite a non sottovalutare i possibili impatti climatici del riscaldamento globale futuro. I costi reali dell’adattamento ai cambiamenti possono essere di due o tre volte superiori alle stime effettuate dalla Convenzione quadro dell’ONU sui mutamenti climatici (UNFCCC).

In uno studio pubblicato dall’Istituto internazionale per l’ambiente e lo sviluppo e l’Istituto Grantham per i cambiamenti climatici, si aggiunge che i costi saranno ancora maggiori quando l’intera gamma di impatti climatici sulle attività umane sarà considerata. La UNFCCC annualmente stima i costi globali di adattamento ai cambiamenti climatici, che quest’anno si prevedono da 40 a 170 miliardi di dollari, come il costo di circa tre Olimpiadi all’anno.

Ma gli autori del rapporto, tra cui il dottor Pam Berry dalla Environmental Change Institute della Oxford University, dicono che queste stime sono state prodotte troppo velocemente e non comprendono settori chiave come l’energia, la fabbricazione, il commercio al dettaglio, il settore minerario, del turismo e degli ecosistemi.

Il dr. Berry ha guidato i lavori per la stima dei costi della protezione degli ecosistemi e dei servizi che possono fornire alla società umana, che sono stati esclusi dalle stime UNFCCC. Ha rilevato che questa è una fonte importante di sottovalutazione, e costerà oltre 350 miliardi di dollari, includendo anche le aree protette e non protette. Spiega Berry:

I costi di adeguamento per gli ecosistemi sono potenzialmente enormi, i più grandi di qualsiasi settore. Questo non è solo a causa delle perdite previste delle specie, ma anche per l’immenso valore degli ecosistemi per la salute umana e il benessere attraverso la fornitura di cibo, carburante e fibre. La caratteristica preoccupante che la nostra relazione ha individuato è quanto poco si sa su questo.

I principali risultati dello studio sono:

  • Acqua: la stima UNFCCC di 11 miliardi dollari ha escluso i costi di adeguamento alle inondazioni e i costi per il trasferimento dell’acqua all’interno delle nazioni dalle zone di eccedenza alle aree di deficit;
  • Sanità: La UNFCCC ha valutato solo la malaria, la diarrea e la malnutrizione ed ha escluso le nazioni sviluppate per una cifra di 5 miliardi di dollari. Ma questo può riguardare soltanto il 30-50% del carico globale della malattia;
  • Infrastrutture: per raggiungere un costo di circa 130 miliardi di dollari, l’UNFCCC ha dato per scontato che i bassi livelli di investimenti nelle infrastrutture continueranno a caratterizzare lo sviluppo in Africa e in altre parti relativamente povere del mondo. Ma tali investimenti devono aumentare in modo da ridurre la povertà ed evitare così di permettere elevati livelli di vulnerabilità ai cambiamenti climatici. I costi di adattamento aggiornati ai cambiamenti climatici saranno 8 volte di più rispetto alle stime più elevate previsto dalla UNFCCC;
  • Le zone costiere: la stima UNFCCC di 11 miliardi dollari esclude tempeste di maggiore intensità e utilizza previsioni dell’innalzamento del livello del mare troppo basse. Le nuove ricerche sul livello dei mari pubblicate a partire dal 2007, e sulle tempeste, indicano che i costi saranno di circa tre volte superiori a quanto previsto.

I ricercatori ritengono che la sottostima dei costi di adeguamento rischi di indebolire l’esito dei negoziati UNFCCC, che si terranno a Copenaghen nel dicembre prossimo, con un accordo globale volto a combattere i cambiamenti climatici.

Fonte: [Sciencedaily]

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