Rischio default per la mobilità in Italia, l’Eurispes lancia l’allarme

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L’Eurispes in una lettera aperta alle forze politiche lancia l’allarme per il rischio default della mobilità italiana in seguito ai tanti tagli che hanno colpito i sistemi del trasporto localizzato, in seguito agli aumenti del costo del carburante e naturalmente alla crisi economica.

L’Eurispes parla chiaramente di rischio default per la mobilità italiana in una lettera ai politici: secondo le rilevazioni dell’istituto il 52,2% dei cittadini dello stato ha ridotto l’utilizzo dell’automobile per via del costo del carburante e della crisi. Il problema sorge in quanto ciò ha determinato un maggiore utilizzo dei mezzi pubblici, tale da determinare situazioni “al limite della sostenibilità” nelle grandi metropoli italiane. I continui tagli ai mezzi pubblici da parte dei governi parlano chiaramente di un impegno volto alle gomme e alla strada: difatti secondo un’indagine di Legambiente il 71% dei soldi sono stati stanziati per strade e autostrade e solo il restante 29% è stato destinato (in proporzioni quasi pari) a ferrovie e sistemi di trasporto urbano.

Il rischio default dei sistemi di mobilità denunciato dall’Eurispes viene anche inquadrato nell’ottica di un grave ritardo dell’Italia nei confronti dell’Europa, dove in media si trovano 8 treni km per abitante mentre in Italia se ne trovano solo 5, dove le metropoli presentano 54 km di rete di mobilità urbana mentre in Italia solo 20.

Gli studi parlano chiaro: il traffico di persone e merci è in crescita ovunque e soprattutto nelle grandi aree urbano. Il direttore dell’Osservatorio Eurispes Carlo Tosti ha dichiarato:

Il sistema dei trasporti per una nazione, può essere paragonato al sistema circolatorio del corpo umano. Se in alcune aree il sangue smette di circolare la parte va in necrosi. Questo è quanto sta accadendo nelle aree urbane e sub-urbane del nostro Paese.

Il rischio necrosi è il rischio default: la concomitanza di crisi economica, maggiorazione dei prezzi del carburante e altro ancora determinano un minor uso dell’automobile ma l’Italia si dimostra per nulla pronta a sostenere l’uso intensificato dei servizi di mobilità pubblica. È una questione scottante: si hanno già tutti i segni per intravedere una futura emergenza, si agisca ora, dice in sostanza l’Eurispes ai politici, prima di ritrovarsi in grossi guai. Come ha precisato Carlo Tosti

A tre giorni dal voto le risposte della politica alle urgenze di milioni di cittadini, che quotidianamente sono costretti ad utilizzare il trasporto pubblico locale o i mezzi privati per i loro spostamenti restano ancora insufficienti soprattutto per le grandi aree metropolitane. Non solo, un settore che rappresenta il terzo asset del Paese in termini di incidenza sul Pil continua ad essere mortificato.

Photo Credits | Andreas su Flickr

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