La svolta ecologica turca da cui tutti dovremmo imparare

di Redazione 2

La cosiddetta “Guerra del gas“, come è stata soprannominata la disputa tra Russa e Ucraina, sta facendo vittime un pò in tutta Europa. Sono decine le persone che tra Ucraina e Bulgaria hanno perso la vita per il freddo nel periodo in cui la Russia ha chiuso i rubinetti del gas, mentre molti disagi sono occorsi nel resto del Continente, e che pare non debbano finire per adesso.

In tutta Europa però, a parte questi due Paesi, ce n’è uno in particolare che dipende nella quasi totalità proprio dalla Russia, e cioè la Turchia. Il 65% del gas naturale utilizzato nello Stato a cavallo tra Europa e Asia proviene dai giacimenti russi, e la maggior parte dell’economia di quelle zone risente molto di questa “guerra”. Per tentare di avere meno problemi, al Primo Ministro turco, Tayyip Erdogan,  era stato proposto di costruire delle centrali nucleari. La sua risposta è stata: “Non se ne parla proprio. Puntiamo sulle rinnovabili”.

La Turchia, grazie alla sua posizione geografica, è una terra che, come l’Italia, è molto esposta al sole, ed ha anche la fortuna di avere un grosso sbocco sul mare (è una penisola, proprio come il nostro Paese). Per questo, nel momento in cui è stata presa in considerazione l’idea di costruire delle centrali nucleari, il calcolo dei costi e dei benefici ha fatto subito scartare questa ipotesi. Infatti ci vuole tanto tempo per costruire una centrale nucleare, molti soldi, ed in ogni caso la materia prima dovrebbe arrivare ugualmente dalla Russia. A questo punto saremmo sempre allo stesso punto, dato che il primo obiettivo è quello di rendersi indipendenti.

La capacità di incremento dell’energia solare ed eolica in Europa e negli Stati Uniti sta riducendo i costi. Questa è una buona notizia per la Turchia perché questo supporterebbe eventuali investimenti in queste terre.

Queste le parole di Faith Birol, portavoce del Governo che già qualche tempo fa rilasciò la dichiarazione:

Abbandoniamo il petrolio prima che il petrolio abbandoni noi.

Definitelo rivoluzionario, ma è una persona che ha capito come ci si deve comportare in futuro, e ha a cuore le sorti del suo Paese e del mondo intero.

Commenti (2)

  1. Perfino i Turchi sono più intelligenti di noi.
    Gli faccio i miei complimenti.

  2. purtroppo non credo si tratti di questione d’intelligenza. Nel Governo italiano i cervelli ci sono e funzionano anche bene quando vogliono. Il problema è negli interessi da difendere, che in Italia vanno oltre la razionalità!

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