stoccaggio co2 tecnologia abbandono

Stoccaggio CO2, la tecnologia è in via di abbandono

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Capita molto raramente che dopo aver speso milioni di euro un’azienda decida di abbandonare tutto. Ma capita proprio perché c’è il rischio che andando avanti si spenda ancor più di quello che si è sprecato fino a quel momento. E’ quanto sta accadendo per la tecnologia di stoccaggio della CO2, fortemente voluta dalle compagnie energetiche che continuano a puntare sul carbone, le quali stanno cominciando a ritirarsi dagli investimenti effettuati nella cosiddetta CCS (carbon capture and storage).

Partito in Germania il progetto CO2SINK per lo stoccaggio sotterraneo di CO2

Ha preso il via martedì 1˚luglio in Germania il progetto CO2SINK, che prevede lo stoccaggio sotterraneo di anidride carbonica. L’impianto di stoccaggio, allo studio del Research Centre for Geosciences dal 2004, dovrebbe riuscire a sotterrare, in appositi depositi a Ketzin nella zona orientale della Germania, circa 60.000 tonnellate di biossido di carbonio nei prossimi due anni. Il progetto CO2SINK, di circa 35 milioni di euro di valore, è stato finanziato dall’Unione europea per circa 8,7 milioni di euro, dal ministero tedesco dell’Economia e del Lavoro e da industrie private.

Il sistema di iniezione di anidride carbonica nel sottosuolo è il primo del suo genere in Europa e grazie ad un’innovativa tecnologia permette di monitorare il biossido di carbonio immagazzinato per impedire eventuali reazioni chimiche tra anidride carboniche e i minerali presenti nel sottosuolo. Tali interazioni devono essere tenute sotto stretta sorveglianza poiché eventuali reazioni potrebbero corrodere le rocce di copertura che isolano il deposito di stoccaggio e contaminare l´acqua sotterranea.

Il fallimento della CO2 sotterranea e del carbone pulito

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Per risolvere uno dei più grandi problemi dell’ambiente, l’emissione selvaggia di CO2, si era inventato un metodo per ridurla senza diminuire i consumi. Un pò come si fa per una cosa che non si vuole che gli altri vedano, così si è pensato bene di nascondere la CO2….sottoterra.

Risultato: ad oggi questa tecnologia è immatura, costosa e rischiosa. Questo processo avviene grazie al cosiddetto CCS, un processo mediante il quale si cattura CO2 prodotta dalle centrali termoelettriche e lo si immagazzina nel sottosuolo. La “magagna” sta nel fatto che le centrali giustificano la loro produzione di di inquinamento attraverso il processo CCS, ma in realtà in nessuna parte del mondo questo processo avviene sul serio, e ad oggi non esiste alcun esempio di CCS applicata a impianti di scala industriale.