Decreto Ilva e scorie delle acciaierie, in vista un grave errore del governo Renzi

Torniamo a parlare del decreto Ilva del governo Renzi e delle possibili conseguenze di un nuovo, geniale emendamento presentato da Maran del PD e Di Biagio di Fli e già approvato in commissione: le scorie di Taranto e delle altre acciaierie d’Italia potrebbero essere usate sotto le strade così come per bonifiche e recuperi ambientali aggirando l’attuale obbligo del test di qualità. L’emendamento potrebbe inoltre mettere a rischio gli importanti processi come quelli per le scorie sotto l’autostrada Brebemi e la Valdastico sud.

Ilva di Taranto, debito spaventoso, decreto Renzi sacrifica AIA e bonifiche

Nuovo capitolo per l’Ilva di Taranto, il debito dell’azienda ammonta a 2,91 miliardi di euro secondo il tribunale fallimentare di Milano che ne ha dichiarato l’insolvenza nell’ambito dell’amministrazione straordinaria del commissario Gnudi. Situazione caotica: non ci sono abbastanza soldi per soddisfare le obbligazioni e gli interventi del piano ambientale. Intanto il Movimento 5 Stelle e SEL cercano di far modificare il decreto di Renzi sull’Ilva che sancisce (e quando mai!) che la problematica ambientale è di secondo piano, permettendo di ottemperare alle prescrizioni AIA solo per l’80%, senza nemmeno esplicitare su quale base debba essere calcolata questa percentuale.

Decreto Ilva di Taranto, dopo le critiche il Governo Renzi fa un passo indietro

A view of the ILVA plant in the southernIl decreto sull’Ilva di Taranto del Governo Renzi ha fatto arrabbiare praticamente tutti, dal sub commissario Edo Ronchi, che ha ribadito di recente la volontà di abbandonare la posizione, all’Arpa e agli ambientalisti passando per molti altri. Dopo la pioggia di critiche è giunto alla fine un passo indietro del Governo che ha rivisto i punti che lo stesso Consiglio dei Ministri aveva rimosso dal testo reinserendo anche la possibilità di utilizzo dei fondi sequestrati alla famiglia Riva per la bonifica e il risanamento ambientale dell’acciaieria pugliese.

Decreto Ilva del Governo Renzi, no al commissario ambientale, Ronchi lascia

ITALY-MANUFACTURING-STEEL-STRIKE-COMPAGNY-ILVA-PROTESTIl sub commissario dell’Ilva di Taranto Edo Ronchi lascia la posizione a seguito del decreto del Governo Renzi dedicato allo stabilimento siderurgico. Nel decreto abbiamo la possibilità di applicare la prededuzione ai finanziamenti che le banche accorderanno all’Ilva (dopo vedremo più chiaramente cosa significa), ma non arriva l’istituzione della figura del commissario ambientale né la possibilità di utilizzare i fondi sequestrati ai Riva. Per Ronchi “non ci sono le condizioni” per lavorare, dopo questo decreto.

Ilva di Taranto, nuovo gigantesco regalo dal Governo Letta

A view of the ILVA plant in the southernPer l’Ilva di Taranto è arrivato il regalo di Natale del Governo Letta. Si tratta di misure di enorme rilevanza: niente sanzioni per l’Aia 2012, fondi sbloccati, addio anche alle responsabilità per la gestione illecita dei rifiuti (uno dei tanti nodi cruciali per l’Ilva). I Verdi e il Movimento 5 Stelle protestano, ma ormai è difficile tornare indietro.

Ilva, il decreto sblocca le attività estendendo il commissariamento

ITALY-MANUFACTURING-STEEL-STRIKE-COMPAGNY-ILVA-PROTESTIlva di Taranto, dopo la nuova ondata di sequestri che ha colpito le 13 aziende e società riconducibili al Gruppo Riva, e dopo l’ennesimo ricatto da parte di quest’ultimi di mandare a casa un gran numero di lavoratori, arriva la bozza del nuovo decreto del Governo: estensione del commissariamento e sblocco delle attività produttive e dei fondi.