Greenwashing all’ennesima potenza, e la multinazionale si fa un grande autogol

Tentativi di greenwashing ce ne sono tanti, e noi che operiamo in questo campo da anni lo sappiamo bene visto che molte aziende poco green ci contattano per potersi fare pubblicità nel tentativo di “lavarsi” un po’ la coscienza (da qui il nome di green-wash), ma quello che ha combinato la Vedanta Resources, un’azienda mineraria britannica, le batte davvero tutte.

Solare: il Paese che investe di più? E’ l’India

Qual è il Paese che investe di più al mondo nel solare? A questa domanda sembra quasi naturale rispondere Cina o Germania. Ed invece no, è l’India, almeno secondo le stime del 2011 effettuate da Bloomberg New Energy Finance. Secondo l’autorevole quotidiano finanziario, se il mondo ha visto crescere la sua quota di energia solare con numeri importanti nello scorso anno, lo deve anche allo Stato asiatico che da solo ha contribuito ad aumentare questa quota di ben il 4%.

Congresso di Durban: l’India si schiera con l’Europa

Forse siamo ad un punto di svolta nei trattati sul clima di Durban. Nella giornata di ieri il rappresentante dell’India, uno dei due Paesi che di fatto reggono i fili dell’intesa, ha deciso di schierarsi con l’Europa in favore di un accordo per ridurre le emissioni per mantenere sotto controllo l’incremento delle temperature. La decisione è maturata nella serata di domenica dopo che 42 Stati insulari e 48 Paesi sottosviluppati si erano dichiarati favorevoli alla sottoscrizione di una sorta di prolungamento del protocollo di Kyoto.

Turismo di massa e inquinamento, Goa: da destinazione romantica a fogna

Goa è un piccolo stato indiano sulla costa occidentale dell’India, nella regione del Konkan. Un paradiso di biodiversità, bellezze naturali ed un patrimonio storico-culturale ed architettonico notevole che attrae ogni anno migliaia di turisti che si riversano sulle spiagge, un tempo destinazione romantica oggi in preda al degrado ambientale. Le isole a largo di Goa sono piene di rifiuti. Sopravvissuto a quattro secoli di dominazione portoghese e all’alto afflusso di hippies negli anni Sessanta, oggi lo stato affronta un pericolo ben più temibile: il turismo di massa. Pensate che la popolazione totale dello stato ammonta a 1,5 milioni di persone mentre ogni anno a transitare sono 2,5 milioni di turisti assetati di resort da sogno che trasformano in un incubo il paesaggio.

Tsunami House, una nave di palme galleggia sul cuore dell’India

Cari amici di Ecologiae, la nostra ricerca di case dei sogni progettate nel rispetto dei parametri della bioedilizia, si proietta, in occasione dell’arrivo dell’estate, verso paradisi di vacanza perfettamente integrati nel territorio: eco-hotel, resort ecosostenibili che conciliano il lusso al rispetto dell’ambiente, bed and breakfast e ostelli particolarmente creativi, come quelli ricavati da vecchi 747 o autobus abbandonati.

Dalla villa dal cuore di pietra in Messico, descritta la scorsa settimana, la nostra eco-bussola è orientata oggi verso l’India, esattamente a Povar, una cittadina situata nel Sud del Keral, distante appena 40 minuti dal Trivandrum International Airport. La Tsunami House è una delle residenze, l’ultima in ordine di arrivo, che rientrano nel complesso Friday’s Place, un gruppo di cottage perfetti per una rilassante vacanza immersi nella natura assolutamente incontaminata del fiume Neyyar.

Mutamenti climatici: le conseguenze sull’India

Volete conoscere gli effetti dei cambiamenti climatici sui villaggi dell’India? Basta chiedere ad Ajantha e Prabhati, due cittadine indiane che hanno parlato al Tribunale Nazionale del Popolo sulla crisi del clima, che si è tenuto a Delhi il mese scorso, dove le due donne hanno fornito le stime di quanto il litorale si sia spostato nell’entroterra e di come molte specie di pesci stanno scomparendo dalle acque locali. Un messaggio forte e chiaro a quanti negano l’esistenza dei cambiamenti climatici.

La riunione di Delhi è molto importante perché preparatrice agli incontri internazionali che si terranno il prossimo anno in Sudafrica per il COP17, per fare il punto della situazione nei Paesi in via di sviluppo. Lo Stato Occidentale indiano del Rajasthan registra un costante aumento della siccità ogni quattro anni, lasciando le persone che dipendono dall’agricoltura particolarmente vulnerabili.

Cinquantamila alberi piantati in 30 minuti: nuovo record mondiale

Due giorni fa è stata una giornata storica, l’ormai celeberrimo 10/10/10, una data che avrà fatto impazzire gli amanti della cabala e che si verifica una volta ogni 100 anni. Per festeggiare questo evento l’India ha deciso di stabilire un nuovo primato, entrando nel famoso libro dei Guinness World Record per il maggior numero di alberi piantati nel minor tempo possibile. Una sorta di risposta al Pakistan che ha fatto registrare tempo fa il record di più alberi piantati in un solo giorno da una singola persona: 20.101.

Ci sono voluti circa 9.000 volontari per piantare 50.000 alberelli in soli 33 minuti. L’evento ha avuto luogo sul terreno di proprietà del famoso monastero buddista di Hemis nella regione di Ladakh ed è stato sponsorizzato dalla Live to Love Foundation.

Emissioni CO2 in calo nel 2009, male Cina, India e Brasile

La CO2, uno dei gas serra imputati del riscaldamento globale ed il cui aumento sarebbe in parte legato all’inquinamento provocato dall’uomo, è in calo. Si tratta di una buona notizia che giunge dalle rilevazioni fornite da uno studio effettuato dai ricercatori del Center for International Climate and Environmental Research di Oslo e pubblicato dalla rivista di divulgazione scientifica Environmental Research Letters.

I dati si riferiscono alle emissioni globali di CO2 relative all’anno 2009. Il decremento riportato è pari all’1,3% e fa riflettere il fatto che si sia registrato un più basso livello di anidride carbonica nonostante i tassi si siano elevati notevolmente in molti Paesi in netta espansione economica, in primis la Cina e l’India.

Il principale tempio Indù mette al bando la plastica

Questo è il giusto “spirito”, in tutti i sensi: l’India Tribune riferisce che il tempio di Tirumala’s Sri Venkateswara, il più ricco del mondo indù con circa 60.000 persone che lo visitano ogni giorno, sarà presto una zona plastic-free (cioè senza plastica), dopo che il Governo dello stato di Andhra Pradesh ha deciso di vietare l’uso di prodotti fatti in plastica.

Il divieto della plastica, in un tempio vecchio 1.700 anni, entrerà in vigore entro un mese e riguarderà tutti i sacchetti di plastica indipendentemente dalle dimensioni o spessore. Tutti i prodotti che oggi utilizzano la plastica come i distributori di prasad (il cibo consacrato), dovranno sostituire l’ormai vecchia confenzione con tela, carta o sacchi di juta. Le mense del tempio e quelle gestite dal Tirumala Tirupati Devasthanams avevano già smesso di usare bicchieri di plastica per servire il tè e acqua, sostituendoli con bicchieri di carta o bicchieri riutilizzabili.

Risciò solare per i postini in India

risciò solareI postini indiani potranno presto dire addio alle due ruote, grazie alla decisione del Ministro delle Poste e delle Telecomunicazioni di fornire risciò alimentati da energia solare agli uffici postali del Paese. Lo riporta oggi, in prima pagina, il quotidiano The Hindu.

Un servizio per il trasporto di pacchi e lettere più rapido ed efficiente, con allo stesso tempo un minor impatto sull’ambiente. I portalettere potranno percorrere a bordo dei nuovi veicoli ecologici fino a 50 Km con sei ore di carica, per un peso massimo di 50 chili, che è molto più di quanto possono trasportare oggi con le bici.
Per capire come siamo arrivati a quest’evoluzione, facciamo un salto indietro nella storia del risciò, con un aiuto di stampo wikipediano: con questo termine si indica un mezzo di trasporto a trazione umana molto diffuso in Asia, la cui prima comparsa risale al 1869, e si deve ad un fabbro americano, Albert Tolman.

L’isola di New Moore, contesa tra India e Bangladesh, è stata sommersa dal mare

new moore island sommersa dal marePer quasi 30 anni, l’India e il Bangladesh hanno litigato per aggiudicarsi il controllo di una piccola isola rocciosa, New Moore, situata nella Baia del Bengala. Ora, l’innalzamento del livello del mare ha risolto la controversia: l’isola è scomparsa, assorbita dalle acque.

L’isola New Moore, nel Sunderbans, è stata infatti completamente sommersa, ha annunciato l’oceanografo Sugata Hazra, docente alla Jadavpur University di Calcutta. La sua scomparsa è stata confermata da immagini satellitari.

“Quello che questi due Paesi non sono riusciti a fare in anni di trattative, è stato risolto repentinamente dal riscaldamento globale”, ha proseguito Hazra.

Gli scienziati della Scuola di studi oceanografici dell’università indiana hanno notato un allarmante incremento del tasso con il quale i livelli del mare sono aumentati negli ultimi dieci anni nella Baia del Bengala.

Nonostante le riserve naturali, 25 grandi mammiferi rischiano l’estinzione in India

tigre parco nazionale

L’India ha avuto sempre un sistema di aree protette per la fauna selvatica sin dal 1928. Ora, ce ne sono più di 500 nel Paese che vanno da quelle dedicate alle tigri alle riserve di uccelli fino alle aree più generali, con l’intenzione di proteggere gli habitat ricchi di diversità biologica.

Purtroppo però, secondo un nuovo studio, anche questi sforzi non possono essere sufficienti a salvare alcune delle specie più in pericolo di estinzione. Considerando il tasso di crescita economica dell’India, i ricercatori hanno concluso che le attuali aree protette dovranno essere ampliate e rinnovate costantemente, se vogliamo che le più grandi specie di mammiferi vengano conservate.

Eolico e fotovoltaico: progetto imponente in India

Fotovoltaico-indiaNei prossimi dieci anni in India saranno stanziati con un nuovo progetto la bellezza di 50 miliardi di dollari. Niente di strano se non fosse che a mettere sul piatto questa montagna di soldi è una sola società, la Airvoice Group, la quale si vanta del fatto che quello annunciato dalla società è il maggior singolo investimento messso a punto nel mondo per le fonti di energia rinnovabili. Il progetto è a dir poco ambizioso, visto che si punta a produrre energia attraverso la realizzazione di impianti aventi una potenza pari a complessivi 13.000 MW, ovverosia oltre tredici volte l’attuale potenza installata cumulata su tutto il territorio italiano. Il progetto sarà realizzato attraverso un mix di impianti eolici e di impianti fotovoltaici; nel dettaglio, i parchi eolici avranno una potenza complessiva cumulata pari a 3.000 MW, mentre altri 10.000 MW arriveranno dagli impianti fotovoltaici.