Nucleare: catena umana in tutta Italia per dire no alle centrali

di Redazione 2

Una catena umana che si snoda da Nord a Sud per dimostrare la propria opposizione al nucleare. E’ questa la risposta dei cittadini al colpevole silenzio che si è formato sui media nazionali, in particolar modo in televisione, sul tema del referendum, visto che il Governo vuol far passare il messaggio che non c’è più bisogno di andare a votare. E così, tra oggi e domani, sono previste ben 10 manifestazioni molto significative.

Si tratta di comuni cittadini, abitanti nelle città in cui sono presenti le vecchie centrali nucleari o dove si prevede di costruirne di nuove, che formano una catena umana intorno al sito per manifestare la propria opposizione. La protesta è stata organizzata dal comitato “Vota sì per fermare il nucleare”, ed è già un successo.

Fino a questo momento in cui vengono narrati i fatti, sono state già due le manifestazioni, una a Palma di Montechiaro (Agrigento) e l’altra a Termoli, in Molise, mentre ne sta per cominciare un’altra a Caorso (Piacenza). Altre sono previste a Sallugia, in provincia di Vercelli, sito dello stoccaggio delle vecchie scorie che ancora non sono state smaltite (e non si sa come fare per smaltirle), ma anche Chioggia (Ve), Monfalcone (Go), Scanzano Jonico, in Basilicata, teatro di una delle più feroci proteste anti-deposito di scorie radioattive di qualche anno fa, ma ancora Nardò (Le), Montalto di Castro, vicino Viterbo, e alla foce del fiume Sele, in Campania, tutti uniti per dimostrare al Governo che non è assolutamente vero che gli italiani vogliono il nucleare, come ci vogliono far credere.

Lo spirito della manifestazione lo si può ritrovare nelle parole del sindaco di Termoli che, nonostante sia del Pdl, ha deciso di non allinearsi a questa sciagurata politica del suo partito, dimostrazione che nemmeno i politici filo-berlusconiani sono d’accordo con l’atomo, ma che in fin dei conti lo vuole soltanto lui:

Sono assolutamente contrario al nucleare e ad una eventuale centrale nel Basso Molise. Lo ero anche prima dei fatti di Fukushima. Se è vero come è vero che la Francia ha messo le centrali al confine con l’Italia non si capisce perchè dovremmo disseminare anche il nostro Paese di impianti atomici. Le centrali possono determinare un rischio da un punto di vista della sicurezza. Abbiamo già la turbogas e le chimiche per cui non ci sono le condizioni per poter sopportare un ulteriore insulto ambientale di questo tipo.

Perché di insulto si tratta, all’ambiente, ai cittadini, e alla libertà di scelta, se ci verrà tolta la possibilità di andare a votare al referendum.

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