Ciao orso Knut

di Redazione 4

Sin dalla sua nascita aveva fatto parlare di sé, facendo sciogliere per la tenerezza anche i cuori più duri. Knut, l’orso polare più famoso al mondo, nato e cresciuto in cattività, è improvvisamente morto sabato scorso. La causa del decesso è sconosciuta, ma un’autopsia che si è tenuta oggi dovrebbe fare chiarezza sul perché la principale attrazione dello zoo di Berlino ha lasciato l’amaro in bocca ai circa 600 visitatori che lo stavano osservando in quel momento. Si mormora che la causa possa essere l’allontamento da un orso femmina a cui si era affezionato, e lo stress di vivere con altre due compagne con cui non ha mai legato, ma anzi con cui era spesso in conflitto.

L’orsetto Knut, tanto somigliante ad un peluche, era nato in cattività nel 2006 e da allora è sempre cresciuto tra gli esseri umani dopo che la madre lo respinse ancora cucciolo. Circa 4 mesi dopo debuttò in pubblico e diventò una vera e propria star, grazie a quella che poi fu battezzata la “Knutmania“. Un’immagine tanto bella quanto redditizia per lo zoo che ha sbancato con il merchandising dei suoi pupazzi, dvd e gadget andati a ruba. L’immagine di Knut ha fatto il giro del mondo, finendo persino su Vanity Fair nel 2007 e l’ha portato a “stringere la zampa” all’attore Leonardo DiCaprio.

Nel 2008, il custode dello zoo e amico-umano di Knut, Heiner Kloes, ha cercato di trovargli una nuova casa perché cominciava a diventare piuttosto grande. Ma è tornato sempre allo zoo di Berlino dopo averne girate ben 4. Quattro come gli anni che aveva Knut quando è morto (molto precoce, visto che gli orsi in cattività vivono mediamente 30 anni) e, ironia della sorte, come i 44 anni che aveva Thomas Dorflein, l’uomo diventato una star perché faceva da istruttore a Knut, quando a causa di un attacco cardiaco ci ha lasciati lo scorso anno. Quello che ci rammarica è che molti di noi non lo hanno mai visto dal vivo, ed anche se queste immagini ce lo mostrano in tutta la sua bellezza, non gli fanno di certo giustizia. Ciao orso Knut.

L’orso Knut muore a causa della solitudine

[Fonte: Treehugger]

Commenti (4)

  1. Povero Knut, morto da giovane. È una catastrofe.
    Gli avranno dato cose sbagliate da mangiare. Troppo grasso – troppo colesterolo così. Le aterie si chiudono e poi segue ictus, infarto, ecc. Bisogna dare da mangiare e bere ad animali e persone poco grasso, non carne, non pesce, non prodotti d’animali. Avranno dato a Knut anche latte di mucca, ecc. latte d’animale, non dalla madre, che contiene troppo grasso e così colesterolo.
    Mangiare e bere vegan (latte vegetale, mangime vegetale, ecc.).
    Knut avrà avuto inoltre anche poco spazio per moversi, avrà avuto anche stress, ecc. che comporta ad problemi gravi.

    Dott.ssa Christa Pardeller

    1. ho letto che gli ultimi orsi aggiunti lo aggredivano spesso…

  2. il suo addestratore, Dorflein, si dice lo viziasse, dandogli da mangiare il meglio che ci poteva essere, anche meglio di ciò che davano agli altri orsi. Non credo che, da quando è morto, il cambiamento di dieta (se c’è stato) possa aver inciso così tanto, dopotutto sono passati appena pochi mesi.

    Probabilmente Knut doveva avere qualche malformazione sfuggita ai medici dello zoo, qualcosa che non andava che giustificasse il rifiuto da parte della madre quando è nato. Sicuramente lo stress dell’ultimo anno deve avere inciso e avergli dato il colpo di grazia.

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