Ambiente ed energia, dopo Durban. Clini: “puntare sulle comunità locali”

di Redazione 4

Non sono i target globali che salveranno il pianeta, ma le misure concrete prese dalle comunità locali.

All’indomani dal Congresso di Durban, abbastanza deludente per il clima e per il futuro del nostro Pianeta, il ministro dell’Ambiente Corrado Clini torna a parlare di politiche per il clima a Firenze, dove è intervenuto in un congresso a cui erano presenti oltre 400 sindaci per l’United Cities and Local Governments, un’organizzazione che riunisce oltre 1000 città e 112 associazioni provenienti da 36 Paesi.

L’evento, organizzato dal sindaco di Firenze Matteo Renzi, si pone in un momento particolare della politica globale, a pochi giorni dal Congresso di Durban e dai mancati impegni per il clima. Assume dunque maggior importanza il discorso tenuto dal nostro ministro dell’ambiente che ha ribadito più volte come saranno le autonomie locali, i comuni e i piccoli enti a dare impulso ad una strategia comune e internazionale per fermare i cambiamenti climatici,

sviluppare un rapporto proficuo fra i governi centrali e le città, per riuscire a trasformare il sistema energetico mondiale.

Per Corrado Clini

Bisogna uscire dalla logica dei grandi impianti di generazione e delle reti lunghe di trasmissione dell’energia elettrica, che comportano forti inefficienze per il sistema

e nello spiegare il suo punto di vista, traccia un quadro molto chiaro della dispersione energetica dei grandi impianti in favore di soluzioni alternative e sostenibili, come gli impianti alimentati da fonti rinnovabili

L’efficienza di una grande centrale alimentata con i combustibili fossili arriva nella migliore delle ipotesi al 50 per cento. Un altro 15 per cento va perso nella trasmissione sulle reti ad alta tensione. La generazione distribuita di energia con le fonti rinnovabili raggiunge invece livelli di efficienza almeno del 30 per cento più alti e quindi ha molto più senso dal punto di vista industriale. Il sistema dei grandi monopoli che hanno dominato il mondo dell’energia negli ultimi cinquant’anni non è più compatibile con la necessità di uno sviluppo sostenibile

per questo i sindaci, i comuni, devono essere artefici della svolta dal basso.

[Fonte: Il Sole 24Ore]

 

 

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