Tonno: blitz di Greenpeace nei supermercati

Provate ad aprire la vostra dispensa e prendere la confezione di tonno che avete conservato. C’è scritto da dove proviene? E come è stato pescato? Se la risposta è sì, siete dei clienti molto rari. Ne sono sicuri i volontari di Greenpeace, intervenuti ieri mattina in 18 supermercati dell’area veneziana, per dire basta alla commercializzazione selvaggia del tonno. Se le leggi sempre più stringenti a tutela di alcune specie di questo pesce in via d’estinzione non funzionano, meglio agire sui clienti.

Eco-guida Greenpeace, HP diventa produttore tecnologico più green

Dopo due anni di dominio incontrastato, Nokia non è più il produttore di prodotti elettronici più green del mondo. La casa produttrice famosa per i telefonini ha un po’ abbandonato la “retta via” e, a causa della poca attenzione alla politica energetica mostrata negli ultimi mesi ha un po’ “declassato” gli sforzi fatti sulla sostenibilità dei suoi prodotti. Per questo non solo perde la prima posizione, ma anche la seconda, facendosi scavalcare da HP e Dell.

Greenpeace “Inspiring Action” (Video)

E’ stato diramato il nuovo video di Greenpeace, Inspiring Action. Non c’è bisogno di parole per la sua lettura: ghiacciai che si sciolgono, mattanza di tonni, stragi di balene, animali uccisi dall’inquinamento marino, ma anche alberi ultracentenari abbattuti, e poi disastri, alluvioni, terra bruciata, ovunque. C’è bisogno di un cambiamento e i primi segnali di ripresa hanno inizio proprio con il costante impegno di Greenpeace che arriva laddove la politica non interviene.

Santuario dei Cetacei sempre più inquinato, la denuncia di Greenpeace

Torniamo a parlare di cetacei dopo aver riportato alcuni dati incoraggianti sulla presenza di specie anche rare nei nostri mari, come i delfini zifi di Civitavecchia, avvistati nell’ambito di una campagna di monitoraggio estivo che ha visto protagonisti i ricercatori dell’Accademia del Leviatano. Stavolta, però, non vi diamo buone notizie sul fronte della tutela di questi animali nelle nostre acque territoriali. Il Santuario dei Cetacei infatti è sempre più inquinato, con gravi rischi per la biodiversità marina e per la salute pubblica. A rivelarlo sono i dati sui livelli di contaminanti registrati nelle acque delle coste liguri e anche di quelle toscane contenuti nell’ultimo rapporto stilato da Greenpeace dal titolo che è di per sé indicativo, Veleni a galla. Fonti inquinanti nel Santuario dei Cetacei, presentato oggi dall’associazione ambientalista.

Barbie salva-foreste, parola di Mattel

Dopo le accuse mosse da Greenpeace e dalle maggiori associazioni ambientaliste alla Mattel per l’uso di legnami provenienti dalle foreste dell’Indonesia per la confezione della bambola più famosa al mondo; Barbie cambia totalmente look e stile di vita passando al green. Il motivo della sua redenzione? Il rifiuto di Ken che dichiara di mollarla perché

Non esco con ragazze complici della deforestazione.

Trivelle canale di Sicilia, Greenpeace: “Le mani sul tesoro”

Si moltiplicano i piani per distruggere i nostri mari

denuncia Giorgia Monti, responsabile della campagna Mare di Greenpeace.  Ora a mettere a rischio la biodiversità marina è Audax Energy Ltd, azienda australiana di estrazione petrolifera che minaccia di portare le sue trivelle a largo di Pantelleria, nel canale di Sicilia. L’allarme lanciato da Greenpeace nel dossier Le mani sul tesoro propone come soluzione al degrado l’istituzione di una riserva marina protetta

che vieti nelle aree più sensibili ogni attività estrattiva, compresa la pesca.

Greenpeace vs PEFC, l’asino o la tigre…di Sumatra?

Non si placano le polemiche seguite al video shock diramato da Greenpeace: l’associazione ambientalista dopo essere stata accusata di falsità dal segretario generale di PEFC Antonio Brunori, chiarisce come in realtà le relazioni tra l’ente di certificazione italiano e la Asia Pulp and Paper Group ci siano, eccome. Se l’ente di Certificazione forestale rivendica la sua indipendenza dalle foreste indonesiane incriminate di essere responsabili dell’estinzione della tigre di Sumatra, effetto della deforestazione che spinge l’animale ad avvicinarsi ai centri abitati e finire ucciso vittima di trappole per cinghiali, come nel caso del video diramato da Greenpeace, l’associazione ambientalista nella persona di Chiara Campione, responsabile della Campagna Foreste, precisa che

I prodotti certificati PEFC possano essere contaminati da fibre provenienti dalla distruzione delle foreste.

Benzina verde, “metti (l’estinzione di) una tigre nel motore”

Il diesel è responsabile dei cambiamenti climatici, della deforestazione e dell’estinzione di specie a rischio come la tigre di Sumatra.

La notizia allarmante sembra incoerente con le politiche europee adattate finora e con l’incentivazione a fare il carico di benzina verde, verde perché attenta all’ambiente. Eppure il dossier pubblicato da Greenpeace spiega che nel diesel di verde ce n’è davvero poco: la miscela è ottenuta con l’aggiunta di biocarburante ma non di quelli che aiutano il clima, ma di quelli più nocivi all’ambiente del petrolio stesso: colza, soia e olio di palma.

Fonti rinnovabili: rivoluzione energetica silenziosa

The Silent Energy [R]evolution“. E’ questo il nome di un Rapporto messo a disposizione online in versione completa, in inglese, da Greenpeace.org nel sottolineare come i prossimi anni saranno decisivi per l’affermazione in tutto il mondo delle energie pulite. Questo perché per le energie rinnovabili, specie dopo l’abbandono del nucleare nel medio termine di numerosi Paesi, si può parlare tranquillamente di rimonta, una rimonta silenziosa che secondo l’Associazione ambientalista è non solo silenziosa, ma anche inarrestabile; questa rimonta, che ha tutto il sapore di una rivoluzione, appunto, è partita negli anni ’90 ma è cresciuta più rapidamente nell’ultimo decennio.

Greenpeace versus Volkswagen, Star Wars contro Greenpeace: chi vincerà?

Greenpeace versus Volkswagen: tra i due litiganti il terzo, messo in mezzo suo malgrado, censura. L’altro personaggio delle guerre stellari tra l’associazione ambientalista e la casa automobilistica rea di ostacolare la lotta alle emissioni, è il creatore dei personaggi utilizzati dai pacifisti verdi per ingaggiare una campagna contro il colosso delle quattro ruote.  Vi siete persi? Niente paura, anche noi. Riassumendo la vicenda, Greenpeace aveva diffuso un video virale che utilizzava i protagonisti di Star Wars, la celebre saga, per combattere la forza oscura della  Volkswagen. La LucasFilmLtd ha però protestato chiedendo a You Tube la rimozione dello spot dai suoi canali. Si tratta della versione inglese del filmato, mentre quella in italiano attualmente è ancora disponibile.

Barbie ammazza-foreste, nuova crociata di Greenpeace

Probabilmente è la bambola più famosa al mondo. E come tutto ciò che sta sotto i riflettori, ha sempre scatenato polemiche. L’ultima di queste riguarda più che la Barbie in sé, la sua azienda produttrice, la Mattel, l’azienda di giocattoli più grande e famosa del mondo.

Secondo un nuovo studio effettuato da Greenpeace, infatti, pare che la Mattel utilizzi, per i suoi imballaggi, del legno proveniente dalle foreste pluviali dell’Indonesia, un’area minacciata dalla deforestazione e che dovrebbe rientrare tra le aree protette, prelevato dall’Asian Pulp & Paper. Infatti questo polmone verde ospita un gran numero di specie minacciate dall’estinzione, dalle tigri agli oranghi, e tutte queste potrebbero veder accelerare la loro sparizione a causa di un semplice imballaggio di cartone.

Fiumi in pericolo, lo rivela il dossier “Danni sommersi” di Greenpeace

I fiumi del Sud del mondo sono in pericolo, potrebbero fare la fine dei fiumi del Nord industrializzato e super-affollato, inquinati da decenni di sfruttamento e sversamento di rifiuti industriali, cause che hanno messo in serio rischio gli ecosistemi nelle acque dolci. Qual’è il danno ambientale, sociale ed economico di tutto questo?

Lo rivela il dossier di GreenpeaceDanni sommersi”, speranza per i Paesi emergenti a non commettere gli stessi errori compiuti in passato da chi invece non si è curato della salute delle acque dei fiumi.

Nucleare: Greenpeace porta il “bidone” dell’atomo a Roma

Mentre ieri in Parlamento il Governo tentava l’ennesima prova di forza per by-passare il referendum sul nucleare, quello che gli fa più paura perché porterebbe milioni di italiani alle urne, sulla terrazza del Pincio, a Roma, gli attivisti di Greenpeace hanno posizionato il “bidone del nucleare”, un gigantesco cilindro simile ad un barile per le scorie radiattive, per protestare contro il decreto Omnibus.

“Liberateci dal nucleare”, chiedono gli attivisti con uno striscione sul bidone, e la liberazione non è solo figurata, visto che all’interno della struttura ci sono davvero delle persone, le quali hanno deciso di rimanerci fino al 12 giugno, quando si apriranno le urne per il referendum.