Ogni nazione deve emanare leggi proprie per regolare le emissioni di agenti inquinanti. È questa la proposta di Christiana Figueres, responsabile degli accordi internazionali per l’Onu in materia di emissioni. Secondo la Figueres non basta trovare accordi (che poi non si trovano mai) nei vari meeting dove i Paesi “promettono” di tagliare le emissioni. C’è bisogno di una legge nazionale chiara.
ONU
Accordo raggiunto sulla biodiversità, dal 2015 raddoppiano i fondi ONU
Raggiunto l’accordo sulla biodiversità tra i paesi partecipanti alla Conferenza ONU a Hyderabad, in India. I fondi per la biodiversità raddoppieranno dal 2015, giungendo a circa 12 miliardi di dollari annui complessivi. Ma 12 miliardi sono sufficienti per proteggere efficacemente la biodiversità del pianeta? Secondo il WWF no.
Napoli ospita il World Urban Forum per la sostenibilità della crescita urbana
Ha da poco avuto inizio il nuovo World Urban Forum dell’ONU, e quest’anno il grande meeting per la sostenibilità della crescita urbana si tiene in Italia. Napoli ospita infatti fino al 7 settembre, nella Mostra d’Oltremare, convegni, meeting, stand e punti di incontro che raccoglieranno delegati, esperti scientifici e personalità politiche provenienti da tutto il mondo.
Sei paesi si candidano per ospitare il Fondo Verde per il Clima
Sei paesi si sono recentemente candidati per ospitare la sede del Fondo Verde per il Clima, il fondo da 100 miliardi di dollari proposto per la prima volta al vertice di Cancun nel 201o e confermato poi allo scorso vertice di Durban in Sudafrica. La Svizzera e la Germania sembrano essere le nazioni favorite per ospitare il Fondo Verde destinato ad aiutare i paesi in via di sviluppo a prendere misure atte a contenere le emissioni nonché ad affrontare, più in generale, le conseguenze dei cambiamenti climatici.
Green economy per uscire dalla crisi, parola dei consumatori
Un rimedio per uscire dalla crisi e per rilanciare l’economia in Europa? Green economy. I consumatori sono certi che per far fronte alla crisi economica, sociale e ambientale in atto occorre investire nell’economia verde, nelle fonti rinnovabili, nel consumo sostenibile, nel riciclo dei materiali. A rivelarlo un recente sondaggio che ha preso in esame le opinioni di 17mila consumatori di 17 Paesi e i pareri di 1.600 esperti in sviluppo sostenibile che provengono dal mondo dell’Università, dell’impresa e dei governi di 117 Stati.
Birdwatching per rilanciare il turismo ecologico, la proposta UNEP
Come rilanciare il turismo ecologico e sostenibile in tutto il mondo? Puntando sul birdwatching e sulla variazione dell’offerta turistica. Questo è quanto propone il programma ONU per l’Ambiente (Unep) per la crescita economica del settore, settore che lo scorso anno solo negli USA. ha visto un giro d’affari di 32 miliardi di dollari.
Ambiente, il ritmo di degrado del Pianeta supera le nostre azioni
Occorre intervenire al più presto, non c’è tempo per rimandare decisioni così importanti sulla salute del nostro Pianeta. Queste in sintesi le parole di Achim Steiner, sottosegretario ONU e direttore dell’esecutivo dell’Unep (United Nations Environment Programme), intervenuto all’Aurelio Peccei lecture, conferenza dedicata al fondatore del Club di Roma. Nella conferenza promssa da Wwf Italia e Fondazione Peccei, in collaborazione con UniCredit, si è parlato di Rio+20, di sviluppo sostenibile, di politiche ambientali.
Inquinamento mare, ogni anno costa all’Europa 320 miliardi
Ogni anno i danni causati dall’inquinamento nei mari costa all’Europa 320 miliardi di euro. A darne notizia è l’Unep, agenzia ONU per l’ambiente, che chiede agli Stati membri di investire nella gestione sostenibile delle risorse marine per prevenire disastri ambientali e danni irreversibili agli ecosistemi marini, ma anche per rilanciare l’economia.
Vertice ONU Durban, prime questioni: protocollo di Kyoto e Fondo verde per il clima
Si è aperto questa mattina il vertice ONU di Durban, in Sudafrica, tanto acclamato da media e giornalisti in quanto potrebbe essere “l’ultimo tentativo di salvare il Pianeta” e sin dalle prime ore di trattative che, ricordiamo proseguiranno fino al 9 dicembre, sono state affrontate due delle questioni più cruciali del momento: il prolungamento del protocollo di Kyoto e il Fondo verde per il clima.
Indice sviluppo umano, Clark: “La sostenibilità non è solo una questione ambientale”
La sostenibilità non è esclusivamente o soprattutto una questione ambientale. Riguarda fondamentalmente il modo in cui noi decidiamo di vivere le nostre esistenze, con la consapevolezza che ogni cosa che facciamo ha delle conseguenze per i 7 miliardi di nostri simili che abitano il pianeta oggi, come pure per gli altri che verranno in futuro.
Ha dichiarato Helen Clark, Amministratrice dell’United Development Programme nel presentare il rapporto “Sostenibilità ed equità: un futuro migliore per tutti”, basato sull’Indice di sviluppo umano. Il rapporto ha messo in evidenza che la distribuzione del reddito è peggiorata nell’ultimo anno, gravando soprattutto sui Paesi in via di sviluppo, dove l’inquinamento delle acque e le carestie causate dalla siccità hanno favorito ulteriormente l’impoverimento ecologico, e sociale.
Indice di sviluppo umano 2011, Norvegia di nuovo al 1 posto
La Norvegia si conferma al primo posto dell’Indice di sviluppo umano, un indicatore della crescita macroeconomica ideato dall’economista pakistano Mahbub ul Haq nel 1990. Dal 1993 è utilizzato dall’ONU assieme al Prodotto Interno Lordo (PIL) delle Nazioni per valutare la qualità della vita nei Paesi membri. Il Paese scandinavo si riconferma al primo posto per la qualità della vita, seguito da Australia e Paesi Bassi, l’Italia è solo al 24^simo posto della classifica. Gli stati più poveri sono la Repubblica Democratica del Congo, il Niger e il Burundi.
Cambiamenti climatici, obiettivi Kyoto falliti perché “troppo costosi”
Le emissioni stanno ancora crescendo e gli impegni per azioni di riduzione future, an aggregato, sono inferiori a quanto la scienza suggerisce essere necessari.
Emissioni inquinanti in aumento e impegni in calo. Questo in sintesi il lungo rapporto pubblicato dalle Nazioni Unite e dal World Resources Institute di Washington, non certo ottimistico ed entusiasmante per raggiungere gli obiettivi di Kyoto, di Durban e dell’improbabile Kyoto 2. Si cercano i motivi di quello che viene già definito un fallimento, un mancato raggiungimento di obiettivi ratificati da 191 Paesi, Stati Uniti esclusi. Da un lato la crisi finanziaria che ha bloccato i fondi e gli sforzi per mettere in pratica politiche di riduzione dei gas serra, dall’altro la difficoltà a rompere coi vecchi schemi.
Rio+20 Earth Summit, argomenti e temi del prossimo vertice ONU
Rio+20 Earth Summit è in programma per il prossimo anno, eppure i preparativi dell’Italia e dell’Europa sono già iniziati. Entro il 1 novembre 2011 l’Unione europea dovrà presentare il proprio piano di sviluppo e la governance ambientale per gestire in maniera sostenibile le risorse e le energie; per definire le condizioni di mercato e le normative ispirate al principio dell’equità; per migliorare la partecipazione della società civile e del settore provato. Come ha ribadito l’europarlamentare Karl Heinz Florenz
A vent’anni dalla prima conferenza di Rio, dovremmo delineare target vincolanti per tutti e l’Europa dovrebbe avere un ruolo chiave data la sua grande esperienza nella lotta ai cambiamanti climatici.
Le rinnovabili possono dare energia al mondo, lo dice l’IPCC
La notizia a dir la verità la conoscevamo benissimo da tempo, avendo riportato anche su queste pagine diverse ricerche e pareri di scienzati di tutto il mondo, ma il fatto che ad ufficializzarlo sia probabilmente l’organo più autorevole al mondo sulla questione, l’IPCC (il pannello intergovernamentale sui cambiamenti climatici), dà una valenza più pesante alla questione: contrariamente a quanto i fans del nucleare affermano in questi giorni sulle reti nazionali, le energie rinnovabili sarebbero in grado di fornire quasi tutta l’energia necessaria al mondo per funzionare.
Secondo l’ultimo rapporto l’energia rinnovabile potrebbe raggiungere quasi l’80% del fabbisogno energetico mondiale entro il 2050, ma solo se i governi perseguissero le politiche necessarie per promuovere questo tipo di energia. Dopotutto non ci vuole molto, basta impegnarsi nelle rinnovabili almeno quanto fanno con il nucleare.