Nella Regione Lombardia gli imprenditori sono favorevoli alle energie alternative, con una percentuale del 57,4%, ovverosia sopra la media nazionale del 56,5%. A rilevarlo con una recente indagine, su un campione di quasi duemila imprenditori italiani, è stata la Camera di commercio di Milano, la quale ha tra l’altro chiesto agli imprenditori interpellati il tipo di energia alternativa verso la quale sono maggiormente propensi e favorevoli. Ebbene, in Lombardia il 41,1% degli imprenditori “scommette” sul solare-fotovoltaico rispetto al 40,4% della media nazionale; il 15,1% degli imprenditori lombardi punta sull’eolico, il 4% sul biogas, mentre il 12,9% vede come soluzione alle energie alternative quella di ridurre i consumi. A livello provinciale, invece, l’area della Lombardia dove gli imprenditori hanno l’idea fissa delle energie alternative è quella di Sondrio con una percentuale del 75%, ed a seguire la Provincia di Como e quella di Varese con percentuali, rispettivamente, pari al 65,4% ed al 59,4%.
Eolico
Eolico record in Italia, il bilancio dell’Anev
Buone notizie per le energie rinnovabili italiane che, a dispetto degli scarsi incentivi e degli investimenti indirizzati massicciamente verso un ritorno alquanto improbabile al nucleare, sembrano comunque resistere e proiettarsi verso il futuro. L’eolico, ad esempio, chiude il bilancio dell’anno 2009 in positivo, stando a quanto riportato dal rapporto dell’Anev, l’Associazione nazionale energia del vento.
Nell’anno che ci siamo appena lasciati alle spalle la potenza eolica efficiente del nostro Paese si è attestata sui 4.850 MW di cui più di 1.100 MW installati nel 2009. Si tratta di un vero e proprio record per l’Italia, che conserva così la sua meritatissima terza posizione in Europa per energia eolica e il suo sesto posto nella classifica mondiale dei produttori eolici.
Eolico: in America sfiorato il 2% del fabbisogno nazionale, in Europa raggiunto il 5%

Nonostante una recessione paralizzante dei mercati, l’industria americana dell’energia eolica è cresciuta ad un ritmo incredibile nel 2009, aggiungendo un 39% in più alla capacità già esistente. Il Paese è vicino al punto in cui il 2% della sua elettricità viene prodotta da turbine eoliche. Continua la crescita ad un ritmo così veloce che può aiutare la nazione ad abbassare le emissioni dei gas che causano il riscaldamento globale anche più del previsto.
L’American Wind Energy Association, nella sua relazione annuale, ha spiegato che la quantità di capacità aggiunta l’anno scorso, 9.900 megawatt, è stata la più grande in assoluto, ed è stata del 18% superiore alla capacità aggiunta nel 2008. Il gruppo afferma che la crescita dell’energia eolica è stata aiutata dal pacchetto federale di stimolo passato un anno fa, che ha esteso il credito d’imposta e ha fornito altri incentivi agli investimenti per l’industria.
L’eolico può fornire un quinto dell’elettricità negli Stati Uniti orientali. In Italia anche di più

L’energia eolica è scarsa ed inaffidabile? Niente affatto. Questa è spesso la tesi che portano i detrattori di tale tecnologia, i quali non sanno effettivamente quale potenziale il vento, e la tecnologia moderna, sono in grado di esprimere. L’energia eolica potrebbe fornire, da sola, il 20% dell’energia elettrica per la metà orientale degli Stati Uniti entro il 2024, ma solo se la nazione facesse un notevole investimento finanziario, secondo il rapporto del nuovo Governo. Si tratta di fornire un quinto dell’energia tramite vento, e considerate le potenzialità della tecnologia fotovoltaica, si potrebbe arrivare in quegli anni a garantire oltre la metà del fabbisogno energetico tramite le rinnovabili.
Circa 90 miliardi di dollari saranno necessari per l’installazione di una rete di terra e di mare basata sulle turbine eoliche, e circa 22.000 chilometri di nuove linee elettriche, secondo lo studio pubblicato dal U.S. Energy Department’s National Renewable Energy Laboratory, il Dipartimento per l’Energia Rinnovabile degli Stati Uniti.
Gli impianti offshore possono favorire la rinascita della barriera corallina

La barriera corallina sta sparendo? Nessun problema: la soluzione la trova ancora una volta il mondo dell’ecologia. Gli impianti per l’energia eolica offshore e quelli per creare energia dalle onde possono aumentare l’abbondanza locale di pesci, granchi, e della barriera corallina, la quale a sua volta favorisce il proliferare di mitili e balani. Ma c’è di più: è possibile aumentare o diminuire l’abbondanza delle varie specie alterando la loro progettazione strutturale.
Questo è stato dimostrato da Dan Wilhelmsson del Dipartimento di Zoologia, Università di Stoccolma, in una tesi di recente pubblicazione.
Le superfici dure sono spesso difficili da gestire nel mare, e le strutture possono funzionare come barriere artificiali. Le rocce sono spesso disposte intorno alle strutture per prevenire la loro erosione, e questo rafforza la funzione di barriera.
Una maggiore espansione dei parchi eolici offshore è in corso lungo le coste europee, e l’interesse sta crescendo in paesi come gli Stati Uniti, Cina, Giappone e India. Inoltre, anche le tecnologie che riguardano l’energia delle onde si stanno sviluppando molto rapidamente. Molte migliaia di impianti eolici di grandi dimensioni oggi coprono diversi chilometri quadrati di oceani e mari. Se la vita marina si ribelli a questo non è chiaro, ma diversi progetti di ricerca stanno indagando sull’impatto del rumore, le ombre, i campi elettromagnetici, e i cambiamenti nell’idrologia.
Una nuova tecnologia laser rende le turbine eoliche più produttive e longeve

Se uno dei problemi per cui la tecnologia eolica ancora non si è diffusa come meriterebbe, è l’instabilità delle correnti. Oggi però questo dilemma potrebbe essere risolto da un team di scienziati danesi. L’Università di Risø ha recentemente completato il primo test su una turbina eolica con un anemometro laser incorporato, al fine di aumentare la produzione di energia elettrica.
I risultati dimostrano che questo sistema può prevedere la direzione del vento, raffiche di vento e turbolenza. Quindi si stima che le turbine a vento del futuro potranno aumentare la produzione di energia riducendo al contempo i carichi estremi utilizzando questo sistema laser, che noi chiamiamo LIDAR
afferma Torben Mikkelsen, docente della Risø. Questa nuova tecnologia laser danese significa che le turbine a vento sono in grado di “vedere” il vento, prima che colpisca le lame. Dal momento in cui sarà in grado di “predire” il vento, la turbina eolica sarà anche in grado di ottimizzare la sua posizione e regolare le pale in modo che il vento venga utilizzato in modo più efficiente, e la turbina possa avere una vita più lunga.
La Spagna riesce a garantire la metà del suo fabbisogno energetico solo con l’eolico

Tra i grandi Paesi industrializzati la Spagna è senza dubbio quella che sta facendo crescere la quota “verde” maggiormente negli ultimi anni. Questo nuovo record energetico del vento spagnolo potrebbe essere come la ciliegina su una torta che rende la penisola iberica una delle più ecologiche al mondo.
E’ piuttosto impressionante sapere che, mentre in Italia gli impianti eolici non sono per nulla favoriti ed anzi, in alcuni casi anche ostacolati, la spagnola Wind Power Association (AEE) ha annunciato che la scorsa domenica, 8 novembre, ha registrato un record importante: l’energia eolica ha fornito il 50% della domanda per l’intero periodo di tempo, con un picco del 53%.
In Canada la prima auto alimentata a vento

Di auto ecologiche ne abbiamo viste tante. Prima c’erano le ibride, poi i vari biocarburanti, idrogeno ed auto elettriche. Addirittura sono allo studio di modelli solari, ma mai prima d’ora si era sentito di automobili alimentante dal vento.
Harold Smith è l’uomo che, alla guida del suo Suv elettrico, ha intenzione di rivoluzionare il mondo automobilistico. La sua auto infatti è interamente alimentata da energia generata da una turbina a vento. Smith è di Bonshaw, poco a ovest di Charlottetown, in Canada, è ha comprato la sua Toyota RAV4 elettrica nel 1996 su eBay per 38.000 dollari. Da allora la carica ogni notte non con l’energia proveniente dalla normale griglia elettrica, ma da 20 turbine eoliche da 80.000 dollari costruite nella sua proprietà, un sistema che alimenta anche la sua casa.
Il Texas inaugura la centrale eolica più grande al mondo

Se l’Europa può vantare il più grande impianto solare al mondo, costruito in Spagna (almeno finché non sarà ultimato quello in Cina), l’America può ora annunciare di avere la più grande centrale eolica del pianeta. Rientra nel metodo di pensare statunitense, e meglio ancora, in quello texano: “più grande è e meglio è”. Per rispettare la sua reputazione, il Texas può ora vantare il più grande parco eolico.
E. ON Climate & Renewables ha annunciato il completamento del complesso di 781,5 MW eolici di Roscoe, che si prevede potrà generare energia sufficiente per più di 230.000 case in media. Puntare sempre al più grande è il tema preferito degli ultimi tempi: E. ON, che vanta la realizzazione del parco eolico di Roscoe, ha sostenuto una spesa di oltre 1 miliardo di dollari, suddivisi con più di 300 singoli proprietari e che daranno impiego a 500 lavoratori. Non solo, ma l’azienda ora copre 100.000 ettari di terra in quattro contee – una zona che la stessa E. ON ricorda essere diverse volte l’area di Manhattan.
Greenjob, aperte le iscrizioni al corso di formazione Manager energia del vento
La crisi dilaga in molti settori dell’economia, ma non sembra conoscere battute d’arresto il neo-arrivato nel campo delle opportunità lavorative: il settore dei greenjobs. In rapida ascesa dovuta in gran parte alle sempre più diffuse preoccupazioni intorno al cambiamento climatico e ad una maggiore attenzione di capitali e investimenti pubblici e privati nelle energie rinnovabili.La sola energia eolica entro 20 anni potrebbe dare elettricità a tutta la Cina

Un team di scienziati ambientali delle Università di Harvard e Tsinghua ha dimostrato l’enorme potenziale dell’energia eolica in Cina. Utilizzando un’ampia serie di dati metereologici e integrando l’offerta del governo cinese di energia e le restrizioni finanziarie per la fornitura di energia eolica, i ricercatori stimano che il vento da solo ha il potenziale per soddisfare le richieste di elettricità del Paese previste per il 2030.
Il passaggio dal carbone e altri combustibili fossili all’energia eolica potrebbe anche ridurre le emissioni di CO2, riducendo l’inquinamento. La relazione è stata pubblicata su Science.
Il mondo è alle prese con la questione di come si fa a fare il passaggio dai combustibili fossili a qualcosa di carbon-free
ha spiegato l’autore Michael B. McElroy, Professore di Studi Ambientali alla Harvard’s School of Engineering and Applied Sciences ( SEAS). La Cina è diventata seconda solo agli Stati Uniti, nella sua capacità di generazione elettrica nazionale da 792,5 gigawatt all’anno, con un atteso futuro incremento annuo del 10% che lo fa essere il maggiore inquinatore mondiale. Quindi, ha aggiunto McElroy:
il vero problema per il mondo è: Quali alternative ci sono per la Cina?
Rivoluzione eolica: le turbine del futuro non avranno pale

Le pale eoliche sono tra i mezzi di produzione energetica più efficienti allo stato attuale. Purtroppo però paesaggisti e pseudo-ambientalisti si oppongono troppo spesso alla loro costruzione perché, dicono, deturpano l’ambiente. E’ vero che questi impianti sono particolarmente grandi ed ingombranti, e producono anche rumore, ma a qualcuno piacciono, e soprattutto i benefici che offrono superano di gran lunga gli svantaggi.
Ma probabilmente dal prossimo anno anche questo problema sarà risolto. Un’azienda di San Benedetto del Tronto ha ideato il metodo ideale per fornire energia eolica: l’impianto senza pale. All’apparenza è un cono, ma dentro di sè ha una tecnologia impressionante. Ma soprattutto l’aspetto migliore è che non inquina “la vista”, perché è più piccolo e meno rumoroso, e si riesce a mimetizzare nell’ambiente circostante.
Jet Stream, la nuova frontiera dell’eolico a 15 km di quota

Il cielo può essere letteralmente considerato il limite per l’energia eolica. Le pale che vi girano ininterrottamente potrebbero supportare la fornitura di energia elettrica in tutto il mondo. Spiega Ken Caldeira ricercatore presso il Carnegie Institution’s Department of Global Ecology a Stanford, California:
C’è una enorme quantità di energia disponibile nei venti ad alta quota. Questi venti soffiano più forti e costanti in prossimità della superficie, ma c’è bisogno di andare fin nel cielo per ottenere un grande vantaggio. Idealmente, ci vorrebbe un impianto a circa 9 chilometri di distanza da terra.
Si dice che se le turbine eoliche occupassero il 10% del pianeta, vi sarebbe abbastanza energia eolica da soddisfare una domanda mondiale 100 volte superiore a quella attuale. Il sistema più innovativo si chiama Jet stream, cioè degli impianti collegati a 6 e 15 chilometri d’altezza, con turni stagionali, generalmente stabili, capaci di raccogliere vento 10 volte più velocemente che al suolo, il che la rende una potenzialmente vasta e affidabile fonte di energia.
Eolico: Italia Nostra chiede moratoria per abolirlo

L’associazione Italia Nostra, almeno in teoria, dovrebbe occuparsi di preservare la bellezza del paesaggio italiano dalle brutture degli interventi dell’uomo. Il principio di base è lodevole, ma purtroppo la sua attuazione lo è molto meno.
Il presidente Carlo Ripa di Meana non si è mai fatto sentire sull’iniziativa nucleare, sulla deforestazione o su altri interventi che violentano la natura come grandi cantieri in mezzo al nulla o gli ecomostri, ma inspiegabilmente ha deciso di battersi con tutte le sue forze contro l’industria eolica. Secondo Ripa di Meana, gli impianti eolici abbruttirebbero il paesaggio, e per questo ha deciso di presentare una moratoria per abolirlo addirittura all’Unione Europea.