Scorie nucleari, approvata legislazione UE

Ci vorranno dei bunker per stoccare le scorie nucleari. E’ questa in sostanza la decisione della Commissione Europea che ha deciso sulle modalità di smaltimento dei rifiuti provenienti dalle centrali nucleari. Una modalità di smaltimento che, per quanto sarà stringente, renderà ancora meno economico utilizzare questa fonte energetica. Il provvedimento varato ieri pone i confini dell’azione in materia nucleare, facendo un po’ d’ordine nella giungla di scorciatoie ed altri escamotage trovati dai Paesi che detengono le scorie, compresa l’Italia che, ricordiamo, anche se non ha centrali nucleari attive, ancora non riesce a smaltire quelle di 30 anni fa.

Il Giappone dice addio al nucleare

Continuano a crescere le nazioni atomo-dipendenti che hanno deciso di abbandonare l’energia nucleare. Oggi tocca al Giappone, la nazione simbolo del problema nucleare dopo ciò che è accaduto a Fukushima. Ad annunciare l’uscita dal programma atomico è il presidente Naoto Kan, l’uomo più criticato d’Asia per come ha gestito il disastro dell’11 marzo scorso, sottovalutando i rischi e non raccontando a pieno la verità. Per questo ha deciso di recuperare un po’ di credibilità annunciando un piano per far uscire il Giappone dal nucleare.

Nucleare: un’altra centrale bloccata dalle meduse

Dopo quella scozzese, ora un’altra centrale è costretta a chiudere temporaneamente a causa di un attacco di meduse. Ma non era un caso raro? E invece sta diventando un problema ricorrente: le meduse intasano il flusso d’acqua di cui le centrali hanno bisogno per funzionare, bloccando momentaneamente la produzione di energia. E’ accaduto in Scozia, a Torness, meno di due settimane fa, è ri-accaduto in Israele, nella città di Hadera pochi giorni fa.

Fukushima, operaio muore d’infarto per un’azienda senza cuore

A Fukushima la situazione, a quattro mesi dal terremoto e dallo tsunami, resta drammatica ed a dir poco critica. Il silenzio mediatico calato sull’incidente nucleare più grave avvenuto ai danni di una centrale atomica dopo Chernobyl non equivale purtroppo ad un superamento della crisi. Saranno necessari decenni prima che si arrivi al decommissionamento dell’impianto. Le cittadine intorno sono deserte, abbandonate in tutta fretta, lasciando la vita in sospeso, un cane ad aspettare un padrone che non tornerà, giocattoli preferiti radioattivi che non faranno più il sonno sereno di un bambino.

Nucleare: un’invasione di meduse fa spegnere una centrale in Scozia

Cosa ci vuole per far spegnere dei reattori nucleari? Un guasto tecnico? Un terromoto? Un attacco terroristico? Nulla di tutto questo, basta un banco di meduse. E’ quanto accaduto in Scozia mercoledì scorso. Due reattori dell’impianto nucleare di Torness della EDF Energy sulla costa orientale scozzese è rimasto chiuso quando i tecnici si sono visti costretti a fermare manualmente le macchine a causa dell’intasamento dei filtri di raffreddamento dovuto ad un improvvisa invasione di meduse.

Nucleare Europa: sicurezza priorità assoluta dell’Unione

Era nucleare, ora non lo è più, decretava il sole ridente all’indomani della vittoria dei sì al referendum del 12 e 13 giugno scorso. Se l’Italia ha chiuso le porte all’atomo, in Europa le centrali attualmente operative stanno chiamando l’Unione ad uno sforzo congiunto per rivedere e garantire standard di sicurezza elevati, con l’avvio degli stress test ed il vaglio di misure atte a scongiurare potenziali rischi che certo travalicherebbero i confini contaminando anche i Paesi che agli impianti nucleari hanno detto no. E c’è proprio la sicurezza in cima alle priorità dell’Unione. Lo ha ricordato oggi il Commissario all’Energia Günther Oettinger, a margine di una conferenza a Bruxelles, la prima che ha visto riunirsi l’Ensreg, lo European Nuclear Safety Regulators Group, composto dalle autorità afferenti ai singoli Paesi membri preposte alla sicurezza nucleare.

Fukushima, nuove scioccanti rivelazioni sulla Tepco: gli operai usa e getta

Fukushima fu teatro di una crisi nucleare di gran lunga precedente a quella verificatasi l’undici marzo scorso, a seguito del violento terremoto e del conseguente devastante tsunami che ha travolto il Giappone, mandando in avaria i sistemi di raffreddamento della centrale. Correva l’anno 1997 quando il reattore numero tre della centrale nipponica gestita dalla Tepco necessitò di un pronto intervento a causa di alcune crepe nell’involucro di acciaio che circonda il nucleo radioattivo. Un difetto a dir poco pericoloso. La società, per scongiurare il rischio di danni maggiori, ricorse all’assunzione di operai stranieri e vedremo più avanti perché. A rivelarlo alla Reuters è Kazunori Fujii, tra coloro che parteciparono all’epoca alla gestione dell’emergenza.

Nucleare Giappone, controlli completati tra proposte e contaminazione delle acque

I controlli del governo cinese ai 13 reattori nucleari dopo il disastro ambientale di Fukushima sono terminati.  I risultati, come si legge nel comunicato diramanto dal ministero dell’Ambiente, sono soddisfacenti. Ora, come ha aggiunto il viceministro Li Ganjie, si attendono i risultati dei controlli sui 28 reattori in costruzione che verranno completati entro il prossimo mese di ottobre.

Non c’è marcia indietro dopo Fukushima, come ha dichiarato il ministro Li all’alto funzionario americano Peter Lyons del Dipartimento per l’energia degli Stati Uniti

Gli effetti sono stati profondi e ci hanno impartito un’importante lezione.

Nucleare: in Francia causa siccità e mette in pericolo l’agricoltura

Il nucleare, come abbiamo spesso visto su queste pagine, porta con sé un gran numero di problemi. Dalle radiazioni alle scorie, più o meno sono tutti noti, ma ce n’è uno che spesso passa in secondo piano, ed invece potrebbe essere il più importante di tutti: l’acqua.

Per far sì che una centrale funzioni, e che non corra il rischio di fondere il nocciolo provocando un disastro, c’è bisogno di una gran quantità d’acqua che possa raffreddarlo. Lo abbiamo imparato a Fukushima, vedendo che, dopo il terremoto e tsunami, c’è stato un problema con il rifornimento di acqua dolce (non va bene quella del mare) che ha poi portato alla fusione dei reattori. Ma cosa avviene quando l’acqua scarseggia?

Rubbia: “il nucleare costa troppo, meglio le rinnovabili”

A pochi giorni dal referendum, torna in campo Carlo Rubbia, il premio Nobel per la fisica che, a causa delle sue idee contro il nucleare, è stato costretto ad emigrare per lavorare all’estero. Ciò non significa che, di tanto in tanto, non possa tornare a far sentire la sua voce. Ed è quello che ha fatto sulle pagine di Repubblica, in un’intervista che potrebbe mettere la parola fine ad ogni discussione sul nucleare.

Prendendo spunto dai dibatitti che si stanno facendo nelle ultime settimane, quando finalmente si è tornato a parlare del futuro energetico della nazione, Rubbia si è concentrato su due punti fondamentali, cercando di sfatare i miti messi in circolazione dai fans dell’atomo sguinzagliati dal Governo, e cioè il costo del nucleare e l’efficienza delle rinnovabili.

Quesito nucleare ammissibile per la Consulta, sì unanime

Ce l’abbiamo fatta o meglio non ce l’hanno fatta, ad eliminare, provandole proprio tutte, il quesito sul nucleare dal voto del 12 e 13 giugno prossimo.
La Consulta ha infatti deciso, con voto unanime, che il quesito riformulato dalla Cassazione, dopo le travagliate vicende legate al Decreto Omnibus, è ammissibile. Questa mattina la Consulta ha ascoltato i promotori referendari nella persona del professor Alessandro Pace e l’Avvocatura dello Stato per il Governo. Poi la decisione.

Le motivazioni, redatte dal giudice Giuseppe Tesauro, saranno depositate in giornata. Ieri, Alfonso Quaranta, neoeletto presidente della Consulta, aveva sorpreso tutti dichiarando che, secondo il suo  giudizio personale, non era nei poteri della Corte fermare il referendum sull’atomo:

La Corte Costituzionale non ha questo potere. La nostra decisione arriverà a breve.

Referendum: centinaia di iniziative in tutt’Italia, si impegna anche Vasco Rossi

Persino Vasco Rossi ha deciso di scendere in campo e dire la sua sui referendum. Il cantante italiano che forse più di tutti ha seguaci, non fosse altro perché mette d’accordo tutti, dai più giovani a quelli che ormai giovani non sono più, durante l’ultimo concerto tenuto allo stadio del Conero, ad Ancona, ha voluto dire la sua.  Una serie di idee che, per quanto non riflettano pienamente una coscienza green, hanno una linea comune condivisibile: qualsiasi sia la vostra idea, andate a votare.

Lui lo farà, ed ha già annunciato che voterà due sì per l’acqua. Diversa la sua idea sul nucleare, in quanto afferma che siccome ce l’ha la Francia vicino ai nostri confini, allora è giusto che le centrali siano anche in Italia. Un discorso che di certo non ha granché di scientifico, ma almeno si vede che proviene da una persona intelligente che, anziché dire “non vado a votare”, preferisce barrare il no.

Radiazioni nucleari influenzerebbero sesso dei neonati

Le radiazioni nucleari influenzerebbero il sesso dei nascituri, determinando una maggiore percentuale di maschi. A dirlo è una recente ricerca tedesca. Uno studio che farà sicuramente discutere, quello condotto da Hagen Scherb e Kristina Voigt, afferenti all’Helmholtz Zentrum München, pubblicato sulla rivista di divulgazione scientifica Environmental Science and Pollution Research.

I ricercatori hanno dimostrato che le radiazioni ionizzanti provenienti dai test atomici antecedenti al 1963, quelle rilasciate dall’incidente di Chernobyl del 1986, ed in aggiunta lo stesso vivere vicino agli impianti nucleari, a lungo termine provocherebbero un effetto sulle nascite che va a discapito dell’incremento di popolazione femminile.