Non solo omicidi, estorsioni e spaccio di droga. Ora i camorristi sono accusati anche di disastro ambientale. E’ quanto risulta dall’ultima accusa mossa contro uno dei boss dei Casalesi Francesco Bidognetti, divenuto noto grazie al libro di Saviano, Gomorra, come Cicciotto e’ mezzanotte. Stando a quanto sollevato dalla Procura campana l’organizzazione, che si vanta tanto di dare lavoro ai suoi concittadini, in realtà li stava avvelenando.
Inquinamento
Trasporti, la qualità dell’aria migliora grazie alla crisi
Torniamo a parlare di qualità dell’aria in particolare in relazione al settore trasporti e alle correlate emissioni inquinanti. Gli ultimi dati arrivano dalla relazione annuale redatta dall’AEA: il “Rapporto su Trasporti ed Ambiente” parla di un miglioramento della qualità dell’aria, ma il merito non è tanto delle politiche attuate di recente o della maggior coscienziosità dei cittadini, ma della crisi economica.
Smog, superati i livelli consentiti, limiti al traffico a Milano
Puntuali come ogni anno ritornano i disagi per gli automobilisti a Milano (per ora), ma probabilmente presto arriveranno in tutta Italia. I giorni di superamento della soglia del Pm10 sono stati nuovamente superati (quest’anno a dir la verità più tardi del solito), e quindi ecco i primi disagi. A pagare, per adesso, sono soltanto i possessori dei veicoli diesel Euro 3, mentre i condomini dovranno abbassare di un grado le caldaie.
Marea nera, finalmente la BP paga: 4,5 miliardi di dollari di multa
Da quando è scoppiata l’emergenza della marea nera la BP, tra scarichi di responsabilità e peripezie legali, se l’è sempre cavata, pagando risarcimenti danni di qualche centinaia di milione di dollari che per una compagnia petrolifera rappresentano pochi spiccioli. Ora però la musica è cambiata. Ora che le indagini sono terminate e tutti i rilevamenti sono completi, finalmente le autorità giudiziarie americane hanno potuto emettere la sentenza definitiva: 4,5 miliardi di dollari.
Protocollo di Kyoto fase 2, oltre all’UE aderisce anche l’Australia
L’Australia è il primo paese sviluppato extraeuropeo a manifestare il proprio impegno ad aderire alla fase 2 del protocollo di Kyoto. Dichiarazione di assoluto rilievo se si calcola che l’Australia è il paese sviluppato con più alto tasso di emissioni per abitante.
Allarme artico, il fondale è invaso dalla plastica
Il fondale del Mare Artico si ritrova vittima di un’invasione, di un’invasione della plastica. Da quanto rilevato dai ricercatori tedeschi dell’Alfred Wegener Institute for Polar and Marine Research è estremamente allarmante: la quantità di rifiuti plastici (sacchetti di plastica in primis) sul fondale del Mare Artico è raddoppiato nell’arco di un decennio, dal 2001 al 2011, con picchi negli ultimi anni che fanno tutt’altro che ben sperare per l’immediato futuro.
Gange, sostanze cancerogene avvelenano decine di milioni di indiani
Il Gange è un fiume sacro per gli indiani, che come è noto abitualmente si bagnano nelle sue acque, ma il corso del grande fiume è ormai talmente inquinato, talmente pieno di sostanze cancerogene che anche solo vivere nelle sue vicinanze vuol dire essere esposti a un tasso di incidenza tumorale molto superiore alla norma, come sostiene uno studio del National Cancer Registry Programme che si è guadagnato la prima pagine del Times of India.
Ambiente, avvistato petrolio nel Golfo del Messico
Dopo il disastro ambientale del 20 aprile 2010 la piattaforma petrolifera Deepwater Horizon torna a far parlare di sè, ma sempre portando cattive notizie per l’ambiente e l’ecosistema di quell’area del Golfo del Messico già fortemente compromessa dalla violenta esplosione di 2 anni fa: una nuova chiazza di petrolio è stata avvistata dalla Guardia Costiera americana. Interpellata per far luce sull’accaduto, la Bp non ha rilasciato dichiarazioni.
Ilva denunciata per crimini contro l’umanità
Se le denunce penali non bastano, per far luce sui dati reali dell’inquinamento dell’Ilva ora si passa alle maniere forti. L’associazione Taranto Futura che da anni si batte contro le emissioni dell’acciaieria ha annunciato di voler denunciare i padroni della fabbrica al tribunale internazionale dell’Aja. Capo d’imputazione: crimini contro l’umanità.
Un terzo degli europei respira aria inquinata, altissimi i livelli di azoto e ozono
Uno studio appena pubblicato dall’Agenzia Europea dell’Ambiente dimostra che un terzo dei cittadini respira aria inquinata, con livelli altissimi di azoto e ozono. Particolarmente grave il dato relativo a quest’ultimo, respirato oltre la norma dal 17% dei cittadini europei.
Il sistema di carbon trading è fallito, parola dell’Onu
Il sistema mondiale di carbon trading, che teoricamente dovrebbe servire per facilitare l’accesso dei Paesi poveri alle tecnologie pulite, è miseramente fallito. Come spiegato nell’ultimo rapporto delle Nazioni Unite, il sistema è collassato su se stesso, rendendo incerto il futuro del programma. Il motivo è da ricercare nella scarsa solidità dei Governi ai quali l’Onu ha dato fiducia, elargendo miliardi di dollari in progetti per parchi eolici e taglio delle emissioni, i quali non hanno potuto mantenere gli obiettivi prefissati.
Aea, nel 2011 -2,5% di emissioni gas serra nell’Unione Europea
L’Aea, L’agenzia Europea per l’Ambiente con sede a Copenaghen, ha diffuso i dati relativi alle emissioni di gas serra in Europa nel 2011: si registra un calo del 2.5%, nel complesso, e un calo del 3,5% per i 15 paesi più vecchi dell’unione. Dati decisamente buoni, soprattutto se confrontati al terribile +2,4% del 2010.
CO2, per assorbirla si pensa ad un composto a base di urina
Ormai gli scienziati le stanno provando tutte per contrastare l’inquinamento. Visto che le foreste e gli oceani non riescono ad assorbire tutta la CO2 e gli altri agenti inquinanti che rilasciamo ogni giorno con le attività umane, hanno deciso di trovare un modo artificiale per recuperare tutti questi gas. Una ricerca spagnola avrebbe trovato in una fonte molto rinnovabile, l’urina, la risposta.
Siti di interesse nazionale per le bonifiche, male la situazione in Italia
Sono 57, in Italia, i siti di interesse nazionale per le bonifiche (anche detti Sin). Le zone interessate arrivano a coprire il 3% del territorio italiano e per la metà sono dislocate in prossimità delle coste, dove le industrie, soprattutto tra gli anni 50 e gli anni 70, hanno inquinato selvaggiamente le aree. Queste zone da bonificare non sono tuttavia oggetto di grandi operazioni. Male quindi la situazione italiana nel complesso: piuttosto ferma e preoccupante.