Le compagnie assicurative confermano: 2010, anno con più disastri naturali della storia

di Redazione 2

Inondazioni catastrofiche in Pakistan, incendi in Russia, uragani in Messico: l’anno che tra poche ore finirà, il 2010, è stato un anno “eccezionale” per le calamità atmosferiche, ha affermato la compagnia di assicurazioni tedesca Munich Re.

Quest’anno è stato davvero un anno di condizioni ambientali record. I primi nove mesi dell’anno hanno visto il maggior numero di eventi meteorologici da quando la Munich Re ha iniziato la tenuta della contabilità

ha spiegato Peter Hoeppe, esperto del reparto ricerca sui georischi della Munich Re.

Hoeppe ha aggiunto che il riscaldamento globale ha contribuito alle calamità naturali. Il 2010 è stato finora l’anno più caldo, o almeno da quando le misurazioni sono iniziate 130 anni fa. Un nuovo record di temperatura è stato fissato in Russia (37,8 gradi centigradi) e in Asia (53,5 gradi in Pakistan). Nel mese di ottobre, un nuovo record di temperatura è stato registrato anche a Los Angeles, con la colonnina di mercurio che ha toccato i 45 gradi.

E’ chiaro che il riscaldamento globale sta peggiorando

ha confermato Hoeppe, il quale ha confessato che neanche lui si aspettava molto dalla conferenza sul clima di Cancun, in seguito a quella che ha definito come una “catastrofe vera e propria”, ovvero l’ultimo vertice di Copenaghen. Le sue aspettative erano inferiori a quelle di un anno fa in Danimarca, ma probabilmente proprio la constatazione delle vicende che hanno caratterizzato quest’ultimo anno sono servite ad aprire gli occhi dei grandi della Terra.

Tornando al problema, l’Accademia delle Scienze francese ha pubblicato un rapporto scritto da 120 scienziati provenienti dalla Francia e dall’estero, in cui si afferma che il riscaldamento globale è senza dubbio dovuto alle attività umane, e forse ora che stiamo provando sulla nostra pelle cosa significa non portare rispetto all’ambiente, qualcosa cambierà. I trend negativi si susseguono regolarmente dal 2000, ma un anno come quello appena trascorso di certo non potrà non lasciare il segno.

[Fonte: AFP]

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