Energia pulita: Italia, piccole centrali fotovoltaiche crescono

di Redazione 1

Nel 2008 erano 32 mila, mentre l’anno scorso, con un incremento pari a ben il 123%, in Italia si contavano ben 71 mila piccoli e piccolissimi impianti fotovoltaici. Sono questi alcuni dei dati interessanti forniti nei giorni scorsi dall’AEEG, Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas, in merito nel nostro Paese alla piccola generazione distribuita che sta facendo registrare un vero e proprio boom; gli impianti sono infatti ben 74 mila a fronte del 95% rappresentato proprio da piccoli e piccolissimi impianti fotovoltaici.

In termini invece di potenza, e di conseguente produzione elettrica complessiva, a dominare invece è la produzione di energia da idroelettrico con a ruota i piccoli cogeneratori a gas, gli impianti alimentati a biocombustibile, gli impianti eolici, quelli fotovoltaici e quelli geotermici.

In virtù delle incentivazioni, che in Italia sono ai massimi livelli, alla fine dello scorso anno si contavano così nel nostro Paese, in base al Rapporto dell’AEEG, 74.348 impianti di piccola potenza, di cui 71.258 fotovoltaici, 130 eolici, 1958 idroelettrici e 999 termoelettrici. L’Autorità ha inoltre colto l’occasione per sottolineare come al fine di mantenere livelli di sicurezza, stabilità ed affidabilità delle reti elettriche, siano necessari interventi proprio in virtù della diffusione e della proliferazione dei piccoli impianti di produzione di energia pulita.

A riguardo, con l’obiettivo di incentivare proprio la diffusione dei piccoli impianti, l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas ha già adottato tutta una serie di importanti provvedimenti, tra cui di recente, con la delibera ARG/elt 39/10, quello per avviare la selezione dei progetti pilota per le reti smart di media tensione. Questo perché proprio grazie alla gestione attiva delle reti a media tensione è poi possibile agire attivamente anche sulle reti elettriche in bassa tensione. Allo stato attuale, così come emerso da un Rapporto che l’Autorità ha commissionato al Dipartimento Energia del Politecnico di Milano, le reti in bassa tensione mostrano una buona capacità nell’accoglimento della generazione distribuita, ma in futuro saranno necessari nuovi sistemi di controllo e nuovi sistemi avanzati proprio a seguito dell’incremento dei piccoli impianti connessi in rete.

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