Forum dell’Agroalimentare: non si parla di ambiente, la denuncia di WWF e Lipu

di Redazione 1

Agricoltura e rispetto per l’ambiente dovrebbero andare a braccetto visto che trattano praticamente dello stesso argomento, ed invece al Forum Nazionale dell’Agroalimentare che comincia oggi a Cremona l’ambiente rimarrà fuori dalla porta. E’ questa la denuncia del WWF e della Lipu che sono rimaste basite nel leggere il programma del meeting.

Ci si attendeva infatti che si parlasse dei nuovi programmi europei, ed in particolare della riforma della cosiddetta “Pac”, o politica agricola comune, che si dovrebbe attuare dal 2013. Ed invece non si parlerà né di Pac, né di riduzione delle emissioni, né di ecosistemi.

Purtroppo dobbiamo prendere atto della non volontà del Forum di confrontarsi con associazioni come le nostre, che a livello europeo stanno seguendo il processo di riforma avviato dalla Commissione Europea. Le nostre proposte avrebbero senz’altro favorito un costruttivo confronto con tutti gli interessati alla sopravvivenza dell’agricoltura nel nostro Paese

ha affermato Fulvio Mamone Capria, presidente Lipu – Birdlife Italia, a cui si aggiunge la protesta di Stefano Leoni, presidente del WWF Italia, che afferma:

Non condividiamo le posizioni critiche assunte dal Governo italiano sul “greening” ed auspichiamo per questo nuove occasioni di confronto con il Ministero, le Regioni e con il mondo agricolo italiano, convinti di lavorare tutti per un futuro sostenibile per l’agricoltura italiana. Auspichiamo vi siano nell’immediato futuro le condizioni per assicurare un fattivo coinvolgimento delle nostre associazioni nel processo di programmazione che seguirà l’attuale fase di riforma, quando dovranno essere definiti gli strumenti attuativi della Pac a livello nazionale e regionale.

Il greening in breve è il cosiddetto “pagamento verde” previsto nel Pac che dovrebbero effettuare le istituzioni per aiutare quegli agricoltori che con la loro attività aiutano in un certo senso anche il territorio stesso in cui lavorano, ad esempio contrastando il dissesto idrogeologico, conservando la biodiversità, ed apportando altri effetti benefici con la loro attività. E così la decisione di lasciare fuori dal congresso cremonese questo dibattito è una scelta “miope e poco lungimirante” secondo le associazioni, dato che si tratterebbe di parlare dei veri problemi che affliggono questo Paese, e che oggi stiamo pagando, vedendo ciò che è accaduto a Genova e nel resto d’Italia.

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