La Gran Bretagna vara le eco-town, le città veramente sostenibili

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eco-town

La lotta all’inquinamento si combatte principalmente nel quotidiano, nella vita di tutti i giorni senza fare grandi sforzi. E cosa c’è di più comune di una casa. Per una volta non vi diamo consigli su come rendere il più efficiente possibile la vostra abitazione, ma vi segnialiamo un’importante iniziativa intrapresa dal Governo britannico, e che speriamo prenda ad esempio anche quello italiano: le eco-town.

Il nostro Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi da qualche mese parla di new-town, cioè di nuove città di fianco a quelle vecchie, le quali devono avere determinate caratteristiche, soprattutto ecologiche. Si tratta di un buon punto di partenza, non di arrivo, visto che i britannici hanno fatto di più. Le future abitazioni infatti dovranno rispondere a parametri molto rigidi, i quali punteranno a rendere le case il meno inquinanti possibile, fino ad arrivare a case ad emissioni zero e città interamente costruite con questi principi. Ecco come.

I dati che vi daremo ora riguardano il Regno Unito, ma tenendo conto che gli stili di vita britannico ed italiano sono molto simili, si possono benissimo paragonare a quelli italiani. Tutto parte da un concetto molto semplice: il 27% delle emissioni di CO2 dell’intera nazione è prodotto dalle abitazioni. Si prevede che da qui al 2050 saranno costruite circa 3 milioni di nuove case. Se entro tale data saremo riusciti a costruire tutte queste case ad emissioni zero, l’impatto ambientale delle abitazioni sarà così ridotto da non pesare più sul bilancio ambientale.

Per poter avere case ad impatto zero, le regole sono semplici: elettrodomestici e tutti gli apparecchi elettronici ad alta efficienza, riscaldamento, raffreddamento e sistema di ventilazione ridotto all’osso, ed in ogni caso prodotto da fonti rinnovabili. Per le eco-towns invece, oltre alle strutture, ci sarà anche da valutare l’impatto dei trasporti, che dovranno essere non inquinanti, e per questo l’uso dell’auto privata sarà fortemente limitato, ma anche garantire l’occupazione e fornire alle comunità tutti i mezzi necessari per il sostentamento.

Le tappe stabilite dal Governo sono un miglioramento delle case del 25% entro il 2010, del 44% entro il 2013 e del 100% entro il 2016. L’obiettivo finale è appunto arrivare a costruire intere città completamente ad impatto zero, che saranno 5 entro il 2016 e 10 entro il 2020, mentre tutti gli edifici pubblici dovranno essere ad emissioni zero entro il 2018. Un bel guadagno in termini ambientali, visto che va considerato che mediamente ogni eco-town avrà dalle cinquemila alle ventimila abitazioni. Per poter farlo sono state disposte esenzioni fiscali per chi costruirà case ad emissioni zero, non come hanno fatto certi Governi che hanno cancellato quei pochi vantaggi fiscali che già c’erano.

Fonte: [Legambiente]

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