Mal’aria: il dossier di Legambiente sullo stato di salute delle città italiane

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industria inquinante

La situazione delle città italiane, per quanto riguarda l’inquinamento, è preoccupante. Questo lo sapevamo già, e ce ne eravamo accorti a proposito della vicenda dell’immondizia di Napoli, o più recentemente, degli avvisi di garanzia al presidente della Regione Lombardia, a quello della Provincia di Milano e al sindaco Moratti, per i superamenti della soglia consentita di inquinamento del capoluogo lombardo.

Ma ovviamente non sono soltanto queste due città a sforare i limiti consentiti dalla legge. Su 88 città monitorate da Legambiente, ben 57 sono quelle che superano tale limite per quanto riguarda le polveri sottili, e circa la metà per gli altri agenti inquinanti. Le sostanze preoccupanti nell’aria cittadina sono le ormai famose polveri sottili (lite fissato sui 50 microgrammi per metro cubo superabili 35 giorni all’anno), l’ozono (120 mg/m cubo superabile al massimo per 25 giorni all’anno), ma anche anidride solforosa (SO2), monossido di carbonio (CO), piombo e benzene.

Stilando così una specie di classifica per ogni tipo di inquinamento, notiamo che al primo posto, come prevedibile dopo tutto quello che è successo ultimamente, c’è Napoli, la quale lo scorso anno ha superato il limite previsto dalla legge per addirittura 156 volte, quasi un giorno sì e uno no. Appena sotto troviamo Torino (151) e a sorpresa Ancona, mentre la città che per prima viene in mente quando si parla di inquinamento, Milano, è solo settima per quanto riguarda il PM10, dietro anche a Ravenna, Mantova e Frosinone.

Per quanto riguarda i livelli di ozono invece, il capoluogo lombardo è solo diciassettesimo, e tra le altre grandi città troviamo Genova (23esima), Torino (27esima) e Roma trentesima. La città che ha sforato più di tutti è Novara, con 83 superamenti della soglia in un anno, 10 in più di Alessandria, seguita da Lecco, Mantova e Ferrara.

Se prendiamo in considerazione invece il biossido di azoto (NO2), che ha una soglia prevista per legge di 40 mg/m cubo, vediamo che peggio di tutti fa Messina, seguita da Napoli, Brescia, Torino e ancora Milano. La fonte maggiore di inquinamento in Italia è senza dubbio l’industria, seguita dal trasporto su strada, il quale però in alcuni casi inquina anche più dell’industria stessa, come nel caso del CO e del NOx; riscaldamento e produzione di calore, agricoltura e foreste ed altri tipi di trasporti.

La situazione è preoccupante perché, rispetto alla media europea, siamo ben al di là della soglia di sopportazione, e per questo l’Unione Europea ci ha chiesto di rientrare nel 2010 nelle soglie stabilite. Se non ce la faremo, saremo costretti a pagare l’ennesima multa, e vista com’è la situazione, difficilmente riusciremo ad evitarla.

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