Levi’s ed altre grandi marche rinunciano alle sostanze tossiche

di Redazione Commenta

levi's marche sostanze tossicheUn’altra vittoria per Greenpeace. Il mese scorso vi riferivamo di una campagna avviata dall’associazione ambientalista per convincere le grandi marche della moda a non utilizzare materiali tossici per creare i loro capi d’abbigliamento. Oggi già molte di quelle messe sotto accusa hanno accettato la richiesta. L’ultima, in ordine di tempo, è forse la più importante. Parliamo della Levi’s, probabilmente il marchio di jeans più famoso al mondo, che potrebbe fare da traino per gli altri.

Stando ai dati di Greenpeace solo nella prima settimana della campagna “I’s Time to Detox” sono arrivate 200 mila adesioni dei consumatori che hanno chiesto alla casa americana di eliminare le sostanze tossiche dai suoi prodotti. Di fronte ad una tale pressione, i vertici dell’azienda hanno così ceduto ed hanno promesso che avvieranno delle rivoluzioni nel modo di produrre i propri capi.

Levi’s si è impegnata a chiedere ai produttori cinesi, messicani e degli altri Paesi in via di sviluppo che confezionano i suoi jeans di non usare più quelle sostanze ritenute tossiche per il corpo umano. Inoltre ha promesso di fornire i dati sull’inquinamento dei suoi primi 15 stabilimenti entro il prossimo giugno, mentre per gli altri 25 ci vorrà fine 2013. L’impegno si concluderà con l’eliminazione dei PFC (composti perfluorinati) entro il 2015.

Finora hanno aderito alla campagna anche Zara (con 315 mila segnalazioni), Mango ed Espirit. L’impegno di Zara è stato molto simile a quello di Levi’s, e cioè chiederà ai suoi 20 fornitori di non utilizzare più quelle sostanze pericolose a partire dal prossimo marzo, e raggiungere la totalità dei fornitori entro la fine del 2013. Inoltre renderà pubbliche tutte le informazioni riguardanti gli scarichi ambientali, i coloranti utilizzati e l’eventuale utilizzo di altre sostanze che potrebbero rivelarsi pericolose. La campagna di Greenpeace comunque continua ancora perché all’appello mancano ancora Calvin Klein, Gap e Victoria’s Secret, che hanno tempo fino al 2020 per adeguarsi. Fino ad allora però la pubblicità negativa sarà continua e quindi conviene a tutti che si adoperino molto prima.

[Fonte e foto: Greenpeace]

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