Packaging alimentare tra nuovi materiali e sostenibilità ambientale

di Daniele Pace Commenta

Il packaging alimentare comprende una vasta gamma di imballaggi che hanno il principale compito di contenere e proteggere gli alimenti da eventuali e possibili traumi, urti o alterazioni provocate dall’ambiente esterno (calore, luce, umidità, ecc.), preservare le caratteristiche ottimali dei cibi, allungare la shelf-life dei prodotti e fornire tutte le informazioni indispensabili ai consumatori (ingredienti, scadenza, conservazione, ecc.).

packaging alimentare
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Inoltre, più recentemente il food packaging ha assunto anche funzione di marketing, puntando sempre di più su design capaci di offrire un’esperienza di alta qualità e un’estetica in grado di influenzare positivamente i consumatori e di trasmettere i valori chiave non solo del prodotto, ma anche dell’azienda che lo produce.

Per rispettare al meglio questi requisiti specifici e rispettare la nuova e cruciale attenzione verso la sostenibilità ambientale, i materiali per il packaging alimentare rappresentano un elemento fondamentale e ricoprono un ruolo chiave. Oltre a dover essere sicuri e atossici, è importante che siano anche biodegradabili, compostabili o riciclabili, dando vita a quello che viene chiamato packaging green.

I migliori materiali per il packaging alimentare

Tra i materiali per il packaging alimentare più utilizzati c’è il Polietilene (PE): si tratta di una resina termoplastica molto duttile, plasmabile e con una buona trasparenza, disponibile a bassa densità (più flessibile e traslucido) o ad alta densità (più rigido e resistente) e sviluppato in film, bobine o sacchetti da imballaggio.

Altro materiale molto popolare è il Polietilentereftalato (PET), estremamente malleabile e lavorabile, nonché incolore, che si presta ad assumere forme diverse, trasparente e leggero, oltre a garantire un ottimo livello di protezione e di resistenza. Il PET viene utilizzato per la realizzazione dei film flessibili o combinato con altri polimeri plastici o materiali termoplastici.

C’è poi il Polipropilene (PP), uno dei materiali plastici più utilizzati nel campo del packaging alimentare per realizzare film rigidi (ideali per il confezionamento dei prodotti freschi e deperibili), bobine di film flessibili, laminati e coestrusi, imballaggi di alta qualità compatibili anche con il sottovuoto e adatti all’impiego nei forni tradizionali e microonde.

Infine, il Polistirene espanso estruso (XPS), ideale per contenitori come vassoi e vaschette in quanto assicura un packaging igienico, leggero e in grado di assicurare una lunga conservazione del prodotto e un’eccellente resistenza meccanica.

Nuovi materiali per il packaging alimentare sostenibile

La sostenibilità è un tema cruciale anche nel settore del packaging alimentare, sempre più attento a realizzare nuovi imballaggi in grado di garantire la riduzione dell’impatto ambientale e delle emissioni e la promozione del riciclo in favore di un’economia più circolare.

Tra i nuovi materiali per il food packaging green al primo posto c’è l’Acido polilattico (PLA), un polimero di origine naturale ottenuto da mais, barbabietola, patate o canna da zucchero, che non contiene alcun derivato del petrolio ed è biodegradabile e compostabile.

Anche la carta termoformabile fa parte dei materiali sostenibili per packaging alimentare: composta da fibre naturali e resine termoplastiche, ha grande flessibilità termica ed è particolarmente indicata per il confezionamento dei prodotti alimentari freschi.

Infine, tutte le nuove bioplastiche ottenute da fonti di biomassa sono biodegradabili e compostabili e permettono di ridurre gli scarti e lo smaltimento degli imballaggi alimentari.

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