Eco-packaging: le 10 nuove alternative per un imballaggio più sostenibile

di Daniele Pace Commenta

La sostenibilità passa attraverso diversi aspetti della produzione e tra questi il packaging assume un rilievo importante. Gli imballaggi dei prodotti di largo consumo, infatti, sono una fonte di inquinamento da non sottovalutare, poiché la loro funzione termina quando il prodotto viene aperto o esaurito. Proprio per questo è stato coniato il termine green packaging, che indica tutti gli imballaggi creati nel rispetto dell’ambiente. Un packaging per definirsi sostenibile deve essere quindi funzionale, riciclabile e a basso impatto ambientale.

Eco-packaging
Eco-packaging

I dati del green packaging

Il futuro della Grande Distribuzione Organizzata non potrebbe essere più sostenibile, specialmente a seguito del periodo di pandemia. Mai come nel green packaging i concetti di tutela ambientale e innovazione si sono intrecciati così tanto, dando vita a un settore in costante crescita. Secondo una ricerca pubblicata dal Market Watch, l’eco-packaging aumenterà il proprio fatturato di 154 miliardi di dollari entro il 2028 (+60%), quindi raggiungendo un totale di fatturato superiore a 413 miliardi.

Anche nel panorama italiano si avverte un maggiore focus sul tema, confermato anche dall’indagine dell’Osservatorio GS1 Italy, secondo la quale la quota dei pack riciclabili al 100% è aumentata dello 0,6% nel 2020. Si tratta di risultati ottenuti grazie alla sensibilizzazione sul tema dell’imballaggio e agli investimenti nell’innovazione che numerose aziende hanno portato avanti per trovare soluzioni alternative alla plastica.

Si tratta di scelte che guardano al futuro, infatti sono i millennial e la generazione Z a sentire maggiormente questa tematica. Da una ricerca pubblicata sul The Harvard Business Review, il 65% dei giovani preferisce acquistare prodotti di brand impegnati nella sostenibilità ambientale. Dati confermati anche da Forbes, secondo cui 9 leader su 10 sono ben consapevoli delle forti posizioni che i consumatori più giovani prendono nei confronti di marchi che non si adeguano a un modello sostenibile. Ecco perché l’adozione di un imballaggio green non solo migliora la reputazione e il posizionamento del brand, ma è anzi considerato un requisito minimo.

I 10 materiali ecofriendly e rivoluzionari per il packaging

Se da un lato l’importanza dei green packaging è assodata, dall’altro ci si chiede ancora come è possibile realizzarli. La plastica, infatti, è stato il materiale preferito fino ad ora in quanto è un materiale leggero, economico, facilmente modellabile e adattabile a qualsiasi tipo di prodotto e in grado di proteggerne l’interno. Il difetto più grande risiede ovviamente nella sua difficoltà di smaltimento, che la rende uno dei materiali più inquinanti.

Quindi, quali sono i nuovi materiali eco-friendly innovativi con cui è possibile sostituire la plastica? Secondo Packaging World ce ne sono almeno dieci, a partire dalle alghe marine studiate in India dal National Institute of Ocean Technology.

Il potenziale innovativo è altissimo, basti pensare che dall’Università Aalto di Espoo in Finlandia è nata una miscela di legno con nanoclay e lignina, mentre alcuni ricercatori sono riusciti a realizzare imballaggi grazie al sottoprodotto dei semi di cacao.

Se pensate di averle sentite tutte, sappiate che esistono anche i sacchetti per il pane costituiti di bucce d’avena derivanti dal processo di macinazione del frumento, e le confezioni “flow-wrap” per il sapone che riutilizzano i contenitori riciclabili.

Quindi non soltanto carta riciclata e sacchetti biodegradabili, il futuro del packaging è molto più creativo e con un potenziale di innovazione senza precedenti.

I brand che ispirano

Quando si parla di GDO è molto importante tenere a mente alcuni casi virtuosi in grado di ispirare i maggiori player dei diversi settori. Tra questi troviamo l’esempio di Procter & Gamble, il noto multimarca Made in USA, che detiene alcuni dei brand più utilizzati in Italia e nel mondo. Nel 2019 P&G si è alleata con più di 40 aziende che utilizzano plastica nei loro imballaggi e con le imprese di riciclo dei rifiuti in plastica, dando vita a The Alliance To End Plastic Waste. Inoltre, l’impegno per l’utilizzo di packaging eco friendly coinvolgerà diversi brand del multimarca americano, tra cui Charmin e Puffs, che adotteranno packaging riciclabili al 100% per molti dei loro prodotti, e Tide Purclean, certificata per il 65% per essere a base biologica con packaging ecosostenibile al 100% riciclabili e prodotto senza rifiuti di produzione da smaltire. Inoltre, anche Lenor introdurrà in Europa il 50% di resina riciclata nelle confezioni trasparenti utilizzando oltre 2.700 tonnellate di plastica riciclata il prossimo anno.

Si tratta di modelli di riferimento in grado di segnare una netta separazione tra il packaging tradizionale e il packaging del futuro, sempre più attento all’ambiente.

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