Acquisto biciclette, da oggi sconti fino al 30%

Finalmente anche l’Italia, come gli altri Paesi civilizzati, ha il suo incentivo per lasciare l’auto in garage e spostarsi in bicicletta. Da oggi sono disponibili, grazie al ministero dell’Ambiente, 8.750.000 euro di fondi da destinare, in tutto il 2009, agli sconti per le biciclette classiche, quelle a pedalata assistita ed elettriche, senza l’obbligo della rottamazione.

Con l’intento diminuire le macchine in circolazione e far respirare le città (facendoci guadagnare anche in salute), il Ministero dell’Ambiente ha deciso di finanziare il 30% (fino ad un massimo di 700 euro) per l’acquisto di una bicicletta. Non tutti però aderiscono all’iniziativa, da questo link è possibile consultare l’elenco dei produttori che hanno dato l’ok all’operazione.

Ue e politica dei biocarburanti, meglio incentivarli o eliminarli?

Le stime attuali affermano che i trasporti sono responsabili di circa il 25% delle emissioni di gas serra connesse all’energia a livello mondiale. Mentre i biocarburanti sono considerati come un possibile strumento per ridurre tali emissioni, sono in discussione i termini di costi-benefici economici dei loro impatti ambientali e sociali.

L’UE promuove la produzione di biocarburanti e ha fissato un obiettivo del 5,75% di biocarburanti nel settore dei trasporti per tutti gli Stati membri dell’Unione entro il 2010, più un obiettivo del 10%, da raggiungere entro il 2020. Attualmente, il biocarburante consiste principalmente in colture seminative, come i cereali, il mais o la colza. L’aumento della quota di tali colture potrebbe condurre allo sviluppo di aree coltivate e, a loro volta, ad una pressione crescente per l’ambiente, la perdita di habitat e la diminuzione della biodiversità, in particolare di boschi, prati, zone umide e torbiere, che vengono convertite in piantagioni di monocolture di biocarburanti.

Nonostante gli sforzi, i gas a effetto serra continuano ad aumentare

Secondo un’analisi preliminare della NOAA, che calcola l’indice annuale dei gas a effetto serra monitorando i dati da 60 siti in tutto il mondo, due dei più importanti gas responsabili dei cambiamenti climatici sono aumentati nell’ultimo anno.

I ricercatori hanno misurato ulteriori 16,2 miliardi di tonnellate di biossido di carbonio (CO2) e 12,2 milioni di tonnellate di metano nell’atmosfera alla fine del dicembre 2008. Tale aumento è accaduto nonostante la recessione economica mondiale che ha ridotto le attività umane in tutto il Pianeta.

Solo riducendo la nostra dipendenza dai combustibili fossili e con l’aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili sarà possibile iniziare a vedere i miglioramenti e cominciare a ridurre gli effetti del cambiamento climatico.

ha dichiarato Pieter Tans scienziato del NOAA’s Earth System Research Laboratory di Boulder, Colorado. Visto da un altro punto di vista, per ogni milione di molecole d’aria, 2,1 molecole di biossido di carbonio nell’atmosfera sono entrate l’anno scorso e sono rimaste lì, leggermente ridotte all’anno precedente in cui erano 2,2. Il totale globale delle concentrazioni ammonta a 386 ppm (parti per milione), rispetto a 280 ppm di prima della rivoluzione industriale iniziata nel 1800.

In Giappone scattano gli eco-punti sugli elettrodomestici

I giapponesi, si sa, per quanto riguarda l’ecologia (e non solo) stanno sempre più avanti rispetto al resto del mondo. Mentre in Italia vengono reintrodotti gli elettrodomestici non efficienti e le lampadine ad incandescenza, la tendenza del resto del mondo, e soprattutto in quello nipponico, è contraria, e cioè si tende a favorire l’economia “verde”.

Per questo dal prossimo 15 maggio, in tutto lo stato del Giappone, nei negozi di elettrodomestici sarà possibile ricevere una eco-card, una tessera per la raccolta punti che non si baserà sul prezzo, ma su quanto il prodotto che acquisteremo sarà ecologico.

In pratica, per favorire l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica, i futuristici televisori di ultima generazione (quelli con la predisposizione al digitale terrestre), ma anche frigoriferi, lavatrici, climatizzatori e quant’altro, se avranno ottenuto il certificato che attesta la loro efficienza energetica, potranno regalare una percentuale del loro valore (dal 5 al 10%) al loro acquirente. Una volta accumulata una certa soglia, essa sarà spendibile dalla prossima estate in poi per l’acquisto di prodotti non ancora specificati. Ma vien da sè che saranno senza dubbio ecologici.

I fiumi del mondo stanno scomparendo a causa del riscaldamento globale

Il fiume Colorado negli Usa, il fiume Giallo nel nord della Cina, il Gange in India e il Niger in Africa occidentale stanno scomparendo, in alcuni casi a causa degli effetti del cambiamento climatico. A rivelarlo è un nuovo studio che ha esaminato il flusso di corrente dei 925 fiumi più grandi della Terra, e ha rilevato notevoli cambiamenti in circa un terzo di essi nel corso degli ultimi 50 anni. La motivazione sta nel fatto che tutte le principali fonti di acqua che affluiscono in questi grandi fiumi stanno diventando sempre più povere, non ricevendo più acqua nei loro canali.

L’affluenza ridotta aumenta la pressione sulle risorse di acqua dolce in gran parte del mondo, in particolare con più domanda di acqua dovuta ad un incremento della popolazione. L’acqua dolce è una risorsa vitale, la tendenza al ribasso è una grande preoccupazione

ha dichiarato uno degli autori dello studio, Aiguo Dai, del National Center for Atmospheric Research di Boulder, Colorado. La maggior parte dei fiumi studiati passavano attraverso alcuni dei luoghi più popolosi del pianeta. Ma molti altri fluivano anche attraverso aree scarsamente popolate, come quelle in prossimità del Mar Glaciale Artico, dove la neve e il ghiaccio si fondono rapidamente.

G8: il ministro dell’ambiente brasiliano attacca: “Respinte le misure concrete”

Come abbiamo potuto vedere negli articoli precedenti a questo, durante tutto il g8 di Siracusa si sono usate tante belle parole come tutela della biodiversità, incremento nell’utilizzo delle energie rinnovabili, taglio delle emissioni di CO2, ecc. Ma poi, come spesso accade in politica, queste parole sono rimaste tali, e non si sono presi provvedimenti concreti per raggiungere quegli obiettivi.

Un impegno il Ministro dell’Ambiente del Brasile, Carlos Minc, l’aveva proposto. Anzi, più di uno, ma di fronte alla concretezza, molti “grandi capi” sono scappati a gambe levate. Dopo la chiusura del meeting la nostra Ministra Prestigiacomo si è affrettata a precisare che le proposte di Minc sono rimaste tra le possibili soluzioni “da discutere“, ma che non sono state inserite nelle conclusioni o negli impegni da prendere. Minc intanto, da parte sua, si dice deluso del trattamento, anche perché il suo Paese, da sempre al centro di molti problemi legati all’ecologia, sta prendendo già da qualche tempo delle misure per contrastare l’inquinamento e la deforestazione, ma vista la reticenza degli altri Paesi, si sente un po’ isolato. Andiamo a vedere di cosa si tratta.

G8: ecco la carta di Siracusa sulla biodiversità

A 24 ore dalla chiusura dei lavori del g8 di Siracusa, ecco diffuso il comunicato ufficiale sull’accordo trovato dai ministri dell’ambiente dei Paesi partecipanti (Italia, Francia, Germania, Stati Uniti, Gran Bretagna, Giappone, Canada e Russia) insieme ad altri ministri che hanno accompagnato i lavori (Australia, Brasile, Cina, Repubblica Ceca, Egitto, India, Indonesia, Messico, Repubblica di Corea, Sud Africa, Svezia), i quali si sono assunti l’impegno di perseguire politiche planetarie in favore dell’ambiente, ed in particolare della biodiversità.

Il documento ufficiale è possibile consultarlo tramite questo link. Noi intanto proviamo a riassumere i 24 punti fondamentali su cui si basa l’accordo. Essi partono tutti dalla premessa di riconoscere l’importanza della biodiversità (la quale non è una cosa scontata, visto che sono in molti a darle poca importanza), dalla volontà di porre le basi per uno sviluppo parallelo dell’economia con l’ambiente, e per una partenza da un punto comune per i prossimi trattati, come quello di Copenaghen o di Hokkaido.

Il g8 accelera i piani ecologici americani, Al Gore convocato al senato

Il dibattito sul “cap-and-trade“, all’esame del Parlamento americano, si sta in qualche modo intensificando oggi, vedendo gli sforzi che anche il resto del mondo mette in atto con il g8. L’ex vice presidente democratico Al Gore è stato chiamato ad esporre la sua relazione in merito alla legislazione.

Gore ha iniziato le sue osservazioni confrontando gli sforzi in materia di cambiamento climatico dal 1960, e si è reso conto di quanto importante sia per la politica oggi legiferare in questo senso. Il cap-and-trade potrebbe essere il metodo più intelligente per lo sviluppo della rete di ricerca sulle tecnologie di cattura del carbonio.

G8: accordo sulla biodiversità

La terza giornata del g8 sull’ambiente si conclude con un impegno da parte di tutti i ministri dell’ambiente su uno dei punti fondamentali dell’ecologia attuale: la tutela della biodiversità. In chiusura del meeting di Siracusa si è trovato l’accordo, ratificato con una sorta di trattato, suddiviso in 24 punti, in cui è spiegato cosa si farà per tutelare le specie in via d’estinzione, gli animali che vivono nelle zone a rischio deforestazione, ecc.

In particolare le prime anticipazioni sul trattato, che pubblicheremo domani nella sua forma ufficiale, parlano di 4 maxi-categorie nelle quali rientrano gli accordi presi questa mattina. Esse sono il rapporto tra biodiversità e clima; biodiversità ed economia; biodiversità e ecosistemi; ed infine scienza e ricerca.

Il Governo reintroduce la commercializzazione di elettrodomestici a bassa efficienza energetica

Purtroppo non si fa in tempo a fare un elogio al Governo, visti i pochi ma utili impegni che sta prendendo nella lotta all’inquinamento e ai cambiamenti climatici, che subito ci dobbiamo ricredere e renderci conto che forse sono tutti provvedimenti di facciata.

Nel 2006 il Governo Prodi, tra le poche cose che aveva fatto, aveva introdotto una normativa secondo la quale dal 2010 in poi non potevano più essere messi in commercio elettrodomestici di classe inferiore alla A (cioè la massima efficienza energetica) e le lampadine di vecchia generazione. Di questo vi avevamo spesso parlato in passato, con una legge europea che imponeva un graduale passaggio al Led e alle lampadine ad alta efficienza energetica, proprio per una questione di risparmio in termini economici e di inquinamento. In questo modo sarebbero dovute sparire dagli scaffali le lampadine ad incandescenza entro il 2011. Ora invece non è più detto che sia così.

La maggioranza proprio ieri, in Commissione Industria del Senato, ha approvato un emendamento sull’energia che cancella questo divieto. Forse lo si è fatto per favorire quelle industrie che, non potendosi permettere macchinari più moderni, rischiano di chiudere. Ma proprio per questo motivo negli Stati Uniti sono centinaia le aziende che sono state salvate dal Governo con dei finanziamenti mirati a questo obiettivo, mentre in Italia si può salvare solo la Fiat in questo modo.

Italia-Tunisia, accordo sulle rinnovabili

Che l’Italia fosse agli ultimi posti come produzione di energia rinnovabile al mondo, questo lo si sapeva già. Ma vedere che alcuni Stati africani sono più avanzati di noi, fa un certo effetto. Per una volta però l’iniziativa promossa dal Governo ha un buon fine, e cioè importare dall’estero energia pulita.

L’Italia è un grande importatore di energia, dato che fonti di ogni genere da noi sono quasi assenti. Arriva il nucleare dalla Francia, il gas dalla Russia, il petrolio da diverse parti del mondo, ed ora anche un po’ di rinnovabile dalla Tunisia.

Il direttore generale del Ministero dell’Ambiente italiano Corrado Clini, e il Ministro dell’Energia della Tunisia Afif Chelbi hanno ieri raggiunto l’accordo per collegare i due Paesi con un enorme cavo trasportatore che collegherà la piattaforma tecnologica tunisina, la quale comprenderà diverse fonti energetiche, dal solare all’eolico, fino alle biomasse, e l’Italia, che ne importerà gran parte.

G8 ambiente: si comincia dal rinnovabile

La notizia sensazionale che trapela dai primi incontri del g8 sull’ambiente di Siracusa è che il nostro Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha finalmente cominciato a parlare di energie rinnovabili. La ministra che non ha fatto una grinza in Parlamento quando si è parlato di nucleare, quando si è fatto uno scempio nella gestione dei rifiuti, e quando sono stati tagliati i fondi per l’edilizia ecologica; ma davanti agli altri ministri dell’ambiente del mondo ha incentrato il suo discorso sulla necessità di puntare sul rinnovabile.

In particolare sull’eolico, ma anche sul sole. La discussione sulla veridicità dei dati sul riscaldamento globale e sull’impatto ambientale dell’uomo per fortuna non è stata nemmeno aperta, dato che finalmente nessuno più mette in dubbio i dati sul clima. Nobuo Tanaka, responsabile dell’agenzia internazionale dell’energia, ha aperto il congresso con dei dati a dir poco tragici: se continuiamo così, senza prendere provvedimenti ambientali, entro il 2030 le emissioni di CO2 aumenteranno del 45%, con un aumento della temperatura globale di 6 gradi.

Legge sulla caccia, rimane tutto invariato

Gli ambientalisti hanno ottenuto una mezza vittoria, i parlamentari della maggioranza una gran confusione. Il testo della nuova legge sulla modifica delle regole sulla caccia è stato definitivamente respinto dal Parlamento, ed ora non si sa più con chi prendersela.

C’è da dire infatti che sin dall’inizio alcuni parlamentari della stessa maggioranza si erano opposti alla proposta di modificare la legge, ed oggi, al momento in cui essa è stata respinta, non si capisce chi l’abbia proposta. La cosa importante però è che adesso non cambierà nulla nelle regole prima vigenti. In particolare si è evitato di dare troppa autonomia alle Regioni le quali, secondo questa nuova normativa, avrebbero potuto decidere autonomamente su quando attivare la stagione della caccia, prolungando il periodo settembre-gennaio, potenzialmente per tutto l’anno.

Prime reazioni all’Earth Day: Barack Obama

Il motivo del recente silenzio sul problema ambientale di Barack Obama è presto spiegato. Il presidente degli Stati Uniti, in puro stile cinematografico-americano, ha voluto dire la sua sul futuro della Terra attendendo proprio l’Earth Day, il giorno in cui le maggiori attenzioni del mondo sono dedicate a questa problematica.

Ma il suo annuncio non arriva da Siracusa, dove sono riuniti i ministri dell’ambiente di mezzo mondo, ma dalla sua America, e più precisamente dall’Iowa, uno degli Stati chiave per la sua campagna elettorale. Qui, in risposta al g8, ha “lanciato la pietra”, tentando di dare spunti sui quali discutere e magari decidere collettivamente.

I punti centrali del suo intervento sono stati sulle energie rinnovabili, sui provvedimenti che gli Stati possono e devono prendere a livello politico, e sulle auto. Importante per Obama è stato anche ribadire che gli States sono e devono essere, anche per il futuro, il punto centrale della rivoluzione ecologica, e che con il loro esempio devono essere il leader mondiale della svolta.