Raccolta differenziata record in Italia secondo l’Istat nel 2010

di Redazione 1

Duemiladieci anno d’oro per la raccolta differenziata. Nel Paese in cui l’emergenza rifiuti rispunta fuori un mese sì ed uno no, i dati dell’Istat arrivano giusto in tempo per tirarci su di morale e riconoscere gli sforzi che i Comuni fanno per smaltire l’immondizia nel modo più sostenibile possibile. E la fotografia scattata è impietosa: il tasso del riciclaggio nel Nord-Est è circa il doppio di quello del Sud, dove però si registrano delle eccellenze come Salerno, in cui il tasso di raccolta differenziata è del 71%.

Ironia della sorte, Salerno è a pochi chilometri dalla sua antitesi, Napoli, dove il sindaco De Magistris sta facendo i salti mortali per espandere l’arte del riciclaggio a tutta la città. E se in alcuni quartieri, più per sommovimento spontaneo che grazie alle spinte politiche precedenti, la differenziata fa registrare tassi relativamente alti, il problema è farla cominciare a tutta la città, anche in zone in cui il tasso è allo zero per cento. Per questo la media del 18% si può considerare un buon punto di partenza, ma che senza dubbio deve migliorare.

Ma se al Sud ci sono gli esempi migliori (come non ricordare Avellino al 67%), c’è da riconoscere come, seppur con percentuali inferiori, al Nord, e soprattutto nell’area del Veneto, non c’è così tanta differenza tra Comuni virtuosi e non virtuosi. L’esempio migliore è quello di Verona che ha fissato esattamente al 50% il suo tasso attuale di riciclo, ma la differenza sta nel fatto che moltissimi Comuni si sono adeguati, tanto che la media si attesta al 40%, contro il 28% del Centro ed il 21% del Sud, che si abbassa ulteriormente se si conta il 15% delle isole.

I capoluoghi di Provincia migliori in questa graduatoria sono Torino (43,3%), Firenze (38,4), Milano (35,9), Venezia (35,6) e Bologna (34,8). Guardando le immagini in tv dei cassonetti dati alle fiamme e gli altri problemi in città, verrebbe da dire che è Napoli il capoluogo peggiore, ed invece fanno peggio, e di parecchio, Enna con appena l’1,2%, Siracusa (3%), e Messina (5,3), ma è un po’ tutto il Meridione a soffrirne, dato che negli ultimi posti si annoverano Isernia, Taranto, Foggia, Agrigento, Catanzaro e Vibo Valentia, nessuno dei quali raggiunge il 10%.

Commenti (1)

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