Ricostruire dopo il terremoto partendo dal riciclo

di Redazione 3

tronchi di gomma

I vecchi pneumatici ancora integri possono essere arrotolati in tronchi simili a quelli del legname ed essere riutilizzati per le calzature, le borse, e persino costruire le case. Tutto ovviamente con un enorme grazie da parte dell’ambiente. La maggior parte del riciclaggio dei pneumatici in gomma comporta infatti un risparmio nella fabbricazione di nuova gomma e nelle emissioni per lo smaltimento.

Adesso un progetto americano ha intenzione di aiutare la popolazione nella ricostruzione di Haiti, ma anche dopo la recente devastazione del Cile. Il progetto parte da una sovvenzione da parte del New York’s States’ Environmental Services Unit, e si basa su un vero e proprio “registro della gomma“, la quale è stata utilizzata come un sostituto per il legno trattato chimicamente per la costruzione dei muri di sostegno. La gomma è stata scelta, oltre che per la sua abbondanza nelle discariche, anche perché resistente alla decomposizione e utile in zone soggette a terremoti, dato che l’azione delle onde, le esplosioni e gli impatti vengono letteralmente ammortizzati da questo materiale.

A differenza di molti altri materiali di scarto, i pneumatici non possono essere compattati e sono difficili da riprodurre in materiale commerciabile. Il più delle volte, i vecchi pneumatici sono fatti a brandelli in discarica e mai riciclati in nuovi prodotti. Ecco invece come agirà il nuovo progetto:

• 130 milioni di pezzi (il 44,7%) verranno utilizzati come combustibile derivato dai pneumatici (TDF);
• 56 milioni (19,4%) saranno riciclati o utilizzati in progetti di ingegneria civile;
• 18 milioni (7,8%) saranno convertiti in gomma da terra e riciclati in nuovi prodotti;
• 12 milioni (4,3%) saranno convertiti in gomma da terra per produrre asfalto;
• 9 milioni (3,1%) saranno esportati;
• 6,5 milioni (2,0%) saranno riciclati in nuovi prodotti con nuove forme;
• 3 milioni (1,7%) verranno utilizzati per usi agricoli e vari.

Altri 16,5 milioni di pneumatici distrutti saranno invece ricostruiti. Il riutilizzo dei pneumatici sarebbe già un buon inizio per rimuoverli dalle discariche e farne buon uso, ma non c’è stata la giusta attenzione del mondo. I rischi ambientali dell’accumulare gomma sono stati affrontati principalmente a proposito dello smaltimento, e per questo oggi sono in molti alla ricerca di soluzioni innovative per disfarsene.

Per avere un’idea della gravità del problema, basti pensare che nel 2006, i soli Stati Uniti hanno gettano in discarica 300 milioni di pneumatici, il 76% (228 milioni) erano buoni per uno dei tre usi finali principali: carburante, nuovi prodotti e materiale di riempimento.

L’intervento nelle zone disastrate dal terremoto comprenderà la costruzione di edifici antisismici, antiallagamento, barriere anti-rumore per l’autostrada, e sostituiranno i sacchi di sabbia per il controllo dell’erosione del terreno. In più serviranno ad eliminare le tossine del legno trattato chimicamente che vengono rilasciate nell’ambiente, specialmente nell’acqua, generando ulteriore inquinamento.

Fonte: [Treehugger]

Commenti (3)

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