Le stime sugli effetti dell’inquinamento sulla Terra? Tutte sottovalutate

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effetto aridità terreno

Studiare i climi del passato può aiutare gli scienziati a prevedere come il pianeta cambierà in futuro. Utilizzando dati storici, i ricercatori dell’Università di Bristol, Gran Bretagna, hanno sviluppato un nuovo modello di cambiamento climatico che ritengono più accurato rispetto alle stime precedenti.

Lasciando alcuni dati dei modelli climatici classici, i ricercatori hanno scoperto stime assai modeste degli effetti delle emissioni del carbonio sul pianeta. Dan Lunt, uno dei ricercatori che hanno condotto lo studio, ha confrontato i risultati del modello attuale del clima con ricostruzioni basate sulla temperatura della Terra e i livelli atmosferici di biossido di carbonio di tre milioni di anni fa. Egli ha poi spiegato:

Abbiamo trovato che, data la concentrazione di biossido di carbonio prevalente tre milioni di anni fa, il modello originariamente previsto di un aumento della temperatura è sensibilmente inferiore a quello indicata dalle ricostruzioni. Questo ci ha portato a rivedere ciò che mancava dal [corrente] modello.

Fattori con tempi lunghi e diverse variabili, come la fusione del ghiaccio marino e i cambiamenti della vegetazione, hanno avuto un impatto significativo se aggiunti ai modelli climatici. Quando queste variabili sono state aggiunte, i modelli hanno mostrato un pianeta che è molto più sensibile alle emissioni di anidride carbonica.

La maggior parte dei modelli, hanno spiegato i ricercatori, compresi quelli utilizzati dall’IPCC, non completamente incorporano queste variabili nel lungo lasso di tempo. Come risultato, le emissioni di carbonio che hanno impatto sulla temperatura del pianeta sono state sottovalutate tra il 30 ed il 50%. Alan Haywood, uno dei co-autori dello studio, ha spiegato che

se vogliamo evitare un pericoloso cambiamento climatico, l’elevata sensibilità del biossido di carbonio della Terra dovrebbero essere presa in considerazione quando si definiscono gli obiettivi per la stabilizzazione a lungo termine dell’effetto serra nelle concentrazioni dell’atmosfera di gas.

Chissà se i leader politici prenderanno in considerazione anche quest’altro studio.

Fonte: [Treehugger]

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