Scioglimento dei ghiacciai: la Groenlandia si solleva

E’ un principio fisico elementare, se in un bicchiere d’acqua mettete un cubetto di ghiaccio, più acqua c’è e più il cubetto si solleva. Con le dovute proporzioni è quello che sta accadendo alla Groenlandia. Quella enorme distesa di ghiaccio ai confini con il Polo Nord si sta sollevando, e gli scienziati della Ohio State University che la stanno studiando non hanno dubbi: la colpa è dei mutamenti climatici.

Terra mai così inquinata negli ultimi 15 milioni di anni

aradhna tripati

Si dovrebbe tornare indietro di almeno 15 milioni di anni per trovare i livelli di biossido di carbonio sulla Terra alti come lo sono oggi. A spiegarlo sono stati gli scienziati dell’UCLA sulla rivista Science.

L’ultima volta che i livelli di biossido di carbonio sono stati apparentemente alti come lo sono oggi, le temperature globali sono state 5-10 gradi Fahrenheit (-12/-15 Celsius) superiori a come che sono oggi, il livello del mare era di circa 75-120 piedi (22-36 metri) più in alto rispetto ad oggi, non c’era ghiaccio marino permanente nell’Artico e c’era molto poco ghiaccio in Antartide ed in Groenlandia

ha spiegato l’autore principale della ricerca, Aradhna Tripati, professore assistente del dipartimento di scienze della terra e dello spazio e del dipartimento di scienze atmosferiche e oceaniche dell’UCLA.

L’anidride carbonica è un potente gas a effetto serra, e le osservazioni geologiche che abbiamo ora per gli ultimi 20 milioni anni offrono un sostegno forte all’idea che l’anidride carbonica è un importante agente per la guida del cambiamento climatico nel corso della storia della Terra.

Attraverso l’analisi chimica delle bolle d’aria antica intrappolate nel ghiaccio antartico, gli scienziati sono stati in grado di determinare la composizione dell’atmosfera terrestre andando indietro fino a 800.000 anni fa, e hanno sviluppato una buona comprensione di come i livelli di biossido di carbonio sono variati nell’atmosfera da quel momento. Ma c’è stato un accordo poco prima di questo studio su come ricostruire i livelli di biossido di carbonio prima di 800.000 anni fa.

Tuvalu: la nazione che rischia di sparire diventerà 100% ecologica entro 10 anni

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Tuvalu, la quarta più piccola nazione del pianeta, ha annunciato che mira ad essere completamente alimentata da fonti energetiche rinnovabili entro il 2020. Situato tra le Hawaii e l’Australia, la piccola nazione del Pacifico è uno dei pochi Paesi a fare qualcosa di concreto per combattere i cambiamenti climatici, forse perché è una di quelle che rischiano di sparire a causa degli effetti negativi dell’aumento del livello del mare.

La massima altezza sul livello del mare che l’isola raggiunge è soli 4,5 metri, e così le maree sono diventate sempre più dannose nel corso degli ultimi 10 anni, minacciando le abitazioni e il tenore di vita dei suoi 12.000 abitanti. Il governo di Tuvalu lavora con l’E8, un consorzio di 10 aziende di energia delle nazioni del G8 istituito dopo il Vertice della Terra di Rio 1992, come organizzazione no-profit. Il Governo di Tuvalu stima che ci vorranno circa 20 milioni di dollari in investimenti per raggiungere l’obiettivo del 100% di energia pulita entro il 2020.

La Groenlandia si sta sciogliendo, New York è destinata a sparire

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New York, Boston, Halifax e altre città nel nord-est degli Stati Uniti e del Canada potrebbero essere sotto la minaccia di un maggiore aumento del livello del mare a causa dello scioglimento dei ghiacci della Groenlandia entro questo secolo.

La Groenlandia è l’isola più grande del mondo. Essa copre una superficie superiore a 7 volte l’Italia ed è coperta per l’84% dal ghiaccio. Il problema è che oggi molti ghiacciai lentamente si stanno sciogliendo, o rischiano di sciogliersi nel giro di pochi decenni.

Un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters, ritiene che se il ghiaccio della Groenlandia si scioglie a moderata velocità e che, mantenendo questo tasso, entro il 2100 avrà innalzato il livello del mare tanto da minacciare la costa nord-orientale del Nord America, crescendo di circa 30-50 centimetri più che in altre zone costiere.