Il riscaldamento globale non è più un mistero per nessuno, ed un grafico dinamico realizzato direttamente dal NOAA, agenzia della NASA che si occupa di oceani e cambiamenti climatici, lo dimostra con una semplicità disarmante. Chi infatti non crede che questo fenomeno sia reale può guardare il video in fondo all’articolo per comprendere il fenomeno appieno. In questi 26 secondi si mostra la cartina del mondo con le temperature medie mostrate dai vari colori (blu freddo, giallo medio, rosso caldo, con le varie sfumature), che cambiano anno dopo anno.
Caldo Record, bollino rosso fino a mercoledì in 7 città italiane
Caldo record questa settimana nel nostro Paese. Bollino rosso fino a mercoledì in 7 città italiane, quando se ne aggiungeranno altre due. Sono i dati, bollenti è il caso di
Quello che in molti prevedevano ora si è avverato. Il Cnr ha infatti stabilito in via ufficiale che l’estate 2012 è stata tra le più calde della storia, seconda solo all’estate record del 2003. Si tratta della seconda rilevazione più elevata da quando sono state effettuate le prime con metodi scientifici dal 1800, ed ha stabilito che la temperatura media è salita quest’anno di 2,32 gradi, un abisso.
Per chi avesse ancora qualche dubbio sull’esistenza del riscaldamento globale, ecco una (ulteriore) prova: il mese di giugno appena trascorso è stato il più caldo della storia. Mai, da quando sono iniziate le registrazioni atmosferiche (più di un secolo fa), si era registrato un mese di giugno con temperature così elevate, e non di poco. Stiamo parlando di 1,07 gradi Celsius più della media. Il tutto aggravato dal fatto che questo mese così afoso ha seguito il secondo maggio più caldo di tutti i tempi.
Prima era Scipione, poi Caronte, ma la sostanza non cambia. L’Italia, ma anche il resto d’Europa, da oltre un mese è chiusa da una morsa di caldo che non sembra volersi fermare. E’ un caso? Secondo molti scienziati internazionali no, è colpa del riscaldamento globale. Ne sono convinti ad esempio al NASA Goddard Space Science Center di New York dove il ricercatore climatico Gavin Schmidt è giunto a questa conclusione semplicemente osservando i freddi (si fa per dire) dati.