Centrale nucleare di Fukushima, “progressi lenti ma decisi”

L’uscita di fumo dal reattore numero 3 della centrale nucleare di Fukushima ha fatto evacuare tutto il personale, 580 persone tra operai, tecnici ed esperti; eppure dalla centrale giapponese arrivano parole di speranza, i “progressi lenti ma decisi” fanno ben sperare in una ripresa del controllo sulla centrale. Rassicuranti anche le parole del premier giapponese Naoto Kan.

L’aumento della pressione del reattore numero 3 della centrale nucleare potrebbe essere contenuto con un’operazione di areazione, disposizione che si sta valutando in queste ore.

Nucleare in Italia: Federconsumatori, nessuna motivazione convincente

Quali sono i vantaggi legati al possibile ritorno al nucleare in Italia? Ebbene, la domanda non solo è d’obbligo, ma anche di grande attualità dopo l’incidente nucleare in Giappone. Esistono delle motivazioni convincenti per cui il nostro Paese, ai fini dell’approvvigionamento energetico, debba tornare all’atomo? Ebbene, secondo la Federconsumatori, che già in passato lo aveva dimostrato, non c’è alcuna ragione convincente per cui si debba tornare al nucleare. Tra l’altro, quella relativa, con il nucleare, al calo delle bollette dell’elettricità per effetto di minori costi, viene bollata dall’Associazione dei Consumatori come una favola a tutti gli effetti.

La Federconsumatori, inoltre, sottolinea come le dichiarazioni dei ministri dell’attuale Governo in carica siano state sinora non solo fin troppo articolate, ma anche disarmoniche. Per non parlare poi del fatto che in Italia anche coloro che ancora si schierano a favore del nucleare non lo vorrebbero nel “proprio giardino”.

Nucleare, latte e spinaci radioattivi intorno alla centrale di Fukushima

Come una sorta di Apocalisse, tutte le previsioni più nefaste riguardanti la centrale nucleare di Fukushima si stanno verificando. L’ultima, solo in ordine di tempo, riguarda il cibo. Già circa tre o quattro giorni fa alcuni esperti asiatici avevano avvisato del rischio che i fumi radioattivi potessero espandersi nell’aria e, incontrando nuvole cariche di pioggia, far cadere sostanze tossiche sul suolo.

Da qui poi la contaminazione dell’acqua e della terra sarebbe stata inevitabile, ed è proprio quello che si è verificato ieri. Le sostanze radioattive hanno intaccato i pascoli nei pressi di Fukushima, sono entrate nella catena alimentare, e sono state di conseguenza riscontrate nel latte prodotto dalle mucche presenti nei dintorni.