Oggi scienziati ed animalisti promuovono l’intento comune della difesa della biodiversità, i primi con ricerche volte a dimostrare l’importanza per l’uomo della coesistenza pacifica con altre specie, i secondi tramite iniziative volte a sensibilizzare i cittadini di tutto il mondo sul problema dell’estinzione delle specie viventi provocata dai cambiamenti climatici e dal cattivo uso delle risorse naturali perpetrato dal genere umano.
Quello che spesso non viene detto, e che forse non tutti sanno, è che per ogni specie estinta in pericolo sono anche altre specie la cui sopravvivenza è legata ad un particolare animale. Ad esempio, quando l’orso polare, il panda saranno estinti, che fine faranno i parassiti ospitati dalle specie che oggi rischiano di scomparire per sempre?
Certo, ci preoccupa di più la sorte del tenero panda, piuttosto che quella dei parassiti suoi ospiti, ma la verità è un’altra, e cioè che anche il micro-organismo apparentemente più inutile contribuisce a mantenere gli equilibri degli eco-sistemi in cui viviamo.
In una recente relazione pubblicata sui Proceedings of the Royal Society, il biologo Rob Dunn insieme ad un gruppo di colleghi della North Carolina State University ha esaminato il concetto di coestinzione e l’effetto domino causato dalla perdita di una singola specie.