Decreto Ilva del Governo Renzi, no al commissario ambientale, Ronchi lascia

ITALY-MANUFACTURING-STEEL-STRIKE-COMPAGNY-ILVA-PROTESTIl sub commissario dell’Ilva di Taranto Edo Ronchi lascia la posizione a seguito del decreto del Governo Renzi dedicato allo stabilimento siderurgico. Nel decreto abbiamo la possibilità di applicare la prededuzione ai finanziamenti che le banche accorderanno all’Ilva (dopo vedremo più chiaramente cosa significa), ma non arriva l’istituzione della figura del commissario ambientale né la possibilità di utilizzare i fondi sequestrati ai Riva. Per Ronchi “non ci sono le condizioni” per lavorare, dopo questo decreto.

Ex ministro Ronchi: “il nucleare in Italia è inutile”

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Il nucleare italiano? Un inutile spreco. E’ quanto sostiene l’ex Ministro dell’Ambiente, oggi presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, Edo Ronchi, a margine della presentazione annuale del rapporto sull’ambiente in Italia presentato da Legambiente.

Il motivo per cui il ritorno al nucleare in Italia non serve è molto semplice: oggi consumiamo molta meno energia rispetto al passato, e le nostre centrali elettriche non lavorano mai a pieno regime. Questo accade

non solo per la crisi economica e la riduzione della produzione industriale, ma anche per una serie di concause come la razionalizzazione degli utilizzi e la limitazione degli sprechi

ha spiegato Ronchi.

Piano da 5 miliardi all’anno per le rinnovabili in Italia

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Non solo Stati Uniti e Cina. Anche l’Italia ha il suo piano nazionale per le rinnovabili. O meglio, lo avrà se la smetteranno di litigare in Parlamento e si decideranno a mettersi ad un tavolo per discutere seriamente. E’ l’auspicio di Edo Ronchi, presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile che, nel corso della giornata mondiale del vento, ha annunciato che l’Italia sta preparando il suo piano ecologico, il quale sarà pronto entro un anno.

E’ fissata per il giugno 2010 la scadenza per la presentazione del progetto che cambierà per sempre il pensiero energetico italiano. Si abbandoneranno quindi gli investimenti nel petrolio, nel gas, o peggio nel carbone, e si darà più spazio alle rinnovabili, in particolare al vento. Secondo Ronchi, dovrà essere stabilita una copertura del 17% del fabbisogno energetico nazionale dalle fonti rinnovabili entro il 2020.