Fanghi rossi in Sardegna, maggiori accertamenti

A pochi metri dalla costa sud-ovest della Sardegna si trova un bacino di stoccaggio della ex-industria Eurallumina, dove sono depositati 20 milioni di metri cubi di fanghi tossici, un quantitativo 25 volte superiore ai fanghi che si sono riversati in Ungheria la settimana scorsa. Il sindaco di Portoscuso, Adriano Puddu, cerca di rassicurare i cittadini, ma il disastro ambientale è alle porte

I timori per la salute e la sicurezza ambientale esistono, sono palesi. Ma al contrario di quanto accaduto in Ungheria, da noi il problema è sotto controllo da oltre un anno. I liquidi residui della lavorazione della bauxite raggiungono bacini attraverso particolari tecniche idrauliche. Lo ripeto, si tratta comunque di fanghi meno dannosi rispetto a quelli ungheresi. Il pericolo di inquinamento delle falde e del sottosuolo esiste e non è da sottovalutare anche se si tratta, pur sempre, di attività industriale.

Disastro ambientale Ungheria, fanghi rossi nel Danubio

Torniamo ad occuparci del disastro ambientale che ha coinvolto l’Ungheria nei giorni scorsi, avvenuto in seguito allo sversamento di fanghi tossici da un impianto di alluminio a Ajka, nell’ovest del Paese. Stando agli ultimi aggiornamenti:

Tutta la fauna del fiume Marcali, quello più colpito dal disastro ecologico provocato dal fango tossico fuoriuscito dall’impianto di alluminio a Ajka, ovest dell’Ungheria, è morta. L’ecosistema del fiume è stato condannato a morte a causa del valore troppo alto del ph del fango rosso.

Un triste annuncio, quello di Tibor Dobson, portavoce della protezione civile, che fa seguito ad un bilancio ancora più drammatico e purtroppo ancora provvisorio e probabilmente sottostimato. Dobson ha parlato a Kolontar, che risulta essere al momento il comune colpito più gravemente dal disastro ecologico.