Vodafone, arrivano le ecobag

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Una nuova iniziativa ecosostenibile per il gestore telefonico Vodafone. Fino al 31 agosto, sarà, infatti possibile comprare le Ecobag. Andate sulla sezione Cellulari e offerte internet, e da lì potrete scegliere e acquistare le Ecobag. Si tratta di borse ecologiche, realizzate riciclando le affissioni delle campagne pubblicitarie ormai concluse del gestore telefonico.

Le Ecobag sono prima state lanciate presso lo Spazio My Future, a Milano. My Future è il temporary shop, nel capoluogo lombardo dal 1 all’11 Aprile scorsofocalizzato sulle iniziative di Vodafone Italia portate avanti in ottica ecosostenibile. Qui la società ha accolto il suggerimento dei suoi acquirenti, creando poi in Rete uno spazio apposito dove si può comprare le borse ecosostenibili. Tutto quello che si ricaverà dalla vendita delle Ecobag verrà devoluto in sostegno del progetto My Future, per l’istallazione di impianti fotovoltaici su una scuola di ogni Regione d’Italia.

La buona notizia: il riciclaggio in Italia raddoppia

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Sebbene l’Italia resti ancora indietro rispetto a molti Paesi europei in quanto a tasso di riciclaggio, stiamo crescendo abbastanza in fretta non solo nei campi ormai “classici” come quello della plastica e del vetro, ma anche con le nuove tecniche di riciclaggio, come quelle dell’alluminio e soprattutto delle lampadine.

Proprio le lampadine sono il campo di riciclaggio più intenso dei prossimi anni, visto che con l’espandersi delle lampadine ad alta efficienza energetica, quelle vecchie ad incandescenza sono sempre meno usate. Ma intanto in qualche modo bisogna smaltirle. Complice anche l’ingresso di diverse soluzioni, compresi i Led che si stanno facendo conoscere anche dalle nostre parti, i dati di Ecolamp, un consorzio no-profit che si occupa di smaltimento delle lampadine, sono incoraggianti: nell’ultimo anno la quantità di vecchi bulbi ad incandescenza è raddoppiata: da 160 tonnellate del 2008 a 320 tonnellate nei soli primi 6 mesi del 2009, un risultato superiore alle previsioni.

L’Italia rallenta la corsa fotovoltaica

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Il Paese del Sole non sfrutta la sua migliore arma. Grazie alla sua esposizione e al suo know-how, l’Italia potrebbe sfruttare il sole presente tutto l’anno per primeggiare nelle classifiche mondiali di produzione di energia solare e fotovoltaica. Ed invece continuiamo ad arrancare a metà classifica, cercando di inseguire non solo Paesi come la Spagna, che di sole ne hanno quanto noi, ma anche altri come la Germania, che lo vedono solo per pochi mesi all’anno.

Lo scorso anno però c’era stata un’impennata nella produzione nel nostro Paese, con 500 Mw di potenza cumulativa che faceva ben sperare per il futuro. Secondo il contatore del GSE, che indica gli impianti fotovoltaici incentivati con il conto energia, in Italia nel 2008 gli impianti realizzati per la produzione di tale energia erano 39.753. Possono sembrare tanti, ma se pensiamo che la Germania ne ha circa il quadruplo, capiamo che non sono poi moltissimi.

Assoambiente: nel giro di due anni l’Italia sarà sommersa dall’immondizia

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Ieri Napoli, oggi Palermo, domani l’Italia. I fenomeni dell’immondizia per le strade e delle discariche stracolme fino al punto di esplodere si sta espandendo a macchia d’olio in tutta la nazione. Secondo Assoambiente, non manca molto al punto di saturazione delle discariche di molte città, ed entro i prossimi 24 mesi o poco più, le situazioni viste in questi giorni potranno ripetersi dappertutto.

Secondo la relazione dell’associazione che riunisce oltre 130 imprese per i servizi ambientali, il sistema dello smaltimento dei rifiuti italiano è molto vecchio, ormai passato. Prevede una percentuale di raccolta differenziata molto bassa, e spesso anche non sfruttata, sperando di riuscire a risolvere il problema con l’accumulo dell’immondizia in discarica che, a forza di cose, prima o poi si riempirà. E siccome molte discariche sono già vicine al colmo, le conseguenze saranno due: o sforare i limiti di legge (ed in Italia non sarebbe una novità), o chiuderle e finire con l’immondizia per le strade.

Piano da 5 miliardi all’anno per le rinnovabili in Italia

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Non solo Stati Uniti e Cina. Anche l’Italia ha il suo piano nazionale per le rinnovabili. O meglio, lo avrà se la smetteranno di litigare in Parlamento e si decideranno a mettersi ad un tavolo per discutere seriamente. E’ l’auspicio di Edo Ronchi, presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile che, nel corso della giornata mondiale del vento, ha annunciato che l’Italia sta preparando il suo piano ecologico, il quale sarà pronto entro un anno.

E’ fissata per il giugno 2010 la scadenza per la presentazione del progetto che cambierà per sempre il pensiero energetico italiano. Si abbandoneranno quindi gli investimenti nel petrolio, nel gas, o peggio nel carbone, e si darà più spazio alle rinnovabili, in particolare al vento. Secondo Ronchi, dovrà essere stabilita una copertura del 17% del fabbisogno energetico nazionale dalle fonti rinnovabili entro il 2020.

Le Coop sorpassano il Governo e mettono al bando le buste di plastica

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Se Maometto non va alla montagna, la montagna va a Maometto, dicono gli islamici. Ed in effetti è proprio così che va in Italia nella lotta all’inquinamento. Come vi avevamo già riportato due settimane fa, il Governo italiano aveva fatto un passo indietro nel tentativo di ripulire l’ambiente, eliminando l’obbligo di mettere al bando le buste di plastica per favorire quelle biodegradabili, e di fatto contribuendo ad aggravare il già terribile bilancio che possiamo “vantare” nel nostro sistema rifiuti.

Per questo alcune grandi società che gestiscono le catene di supermercati, i principali consumatori delle famose “shoppers“, si sono dati da fare, e visto che il Governo non le aiutava, si sono autoregolate e hanno adottato la politica delle buste biologiche.

Earth Day, concerto di Ben Harper a Roma

Earth Day. Ben Harper, a Roma il 22 aprile in occasione del concerto per l’Earth Day, aprirà le danze insieme alla sua nuova band Relentless7 (Jason Mozersky, Jordan Richardson, Jesse Ingalis) ad aprire il concerto gratuito dell’Earth day a Roma il 22 aprile. Presenteranno in anteprima brani tratti dal loro ultimo album White Lies For Dark Times, in uscita il 24 aprile. Nat Geo Music Live è il concerto organizzato mercoledì prossimo dal canale. Celebrerà la Giornata Mondiale della Terra, e sarà un evento ad Impatto zero con l’adesione di LifeGate.

Perché i 341.000 kg di anidride carbonica, generati dall’organizzazione del concerto, dall’energia elettrica, dalle esigenze dello staff e dall’azione del pubblico che parteciperà – senza dimenticare quanto verrà ed è stato prodotto e distribuito in termini di azioni di comunicazione – verranno totalmente compensati grazie a delle azioni eco-sostenibili. Quali?

Carta delle Città e dei Territori d’Italia per il Clima, ci sono anche Roma e Milano

Comuni, Province e Regioni saranno a Roma domani in occasione della consegna ufficiale al Governo della Carta delle Città e dei Territori d’Italia per il Clima. Si tratta di una Carta concepita da Agenda 21 insieme ad Anci (l’Associazione Nazionale Comuni Italiani) e Upi (Unione delle Province Italiane).

Le grandi città, insomma, partecipato a questo progetto, che vede Comuni, Province e Regioni impegnarsi attivamente nel raggiungimento di quanto previsto con il pacchetto 20+20+20 dell’Unione Europea e nel novero di quanto si sta realizzando dopo Kyoto.

Cambiamenti climatici: l’Italia pagherà le conseguenze maggiori

Un processo lento, doloroso, che cambierà definitivamente la geografia ed il modo di vivere delle popolazioni, soprattutto di quella italiana. Stiamo parlando dei cambiamenti climatici, stimati in qualcosa di simile alla catastrofe dalla Commissione Europea sull’ambiente che sta tirando le somme sugli ultimi risultati delle prime previsioni da presentare dopodomani al mondo intero, e di cui vi diamo già un’anticipazione.

Almeno per quanto riguarda l’Europa, se non dovessero essere prese abbastanza misure per fermare quest’ondata di surriscaldamento che minaccia la Terra, le regioni che pagheranno il prezzo più alto saranno quelle del Mediterraneo, e quindi Spagna, Grecia, ma soprattutto Italia. Anzi il nostro Paese sarà probabilmente quello che pagherà di più le conseguenze, visto che una buona parte dell’economia si basa anche sulla neve, che lentamente sparirà, e sul turismo, spazzato via nel giro di pochi anni.

Nucleare: il primo passo è compiuto

Il cammino verso l’adozione del nucleare in Italia verrà compiuto oggi soltanto dal punto di vista formale, mentre da quello effettivo è stato compiuto ieri. Berlusconi e Sarkozy hanno raggiunto un accordo di partnership per esportare il nucleare di terza generazione (attenzione, non è quello pulito) nel nostro Paese.

L’accordo trovato con la mediazione di Enel ed Edf (l’Enel francese) prevede 4 centrali nucleari nel nostro Paese, la prima a partire dal 2020, e poi l’attivazione conseguente di tutte le altre. Si prevede che in questo modo il 25% del consumo elettrico nazionale sia coperto dal nucleare. Solo che i dubbi che vengono non sono pochi. Infatti i 6.400 Mw prodotti risulterebbero il 25% del fabbisogno nazionale ad oggi, anno 2009. Ma con l’aumento incredibile che c’è stato nella richiesta di energia elettrica negli ultimi 10 anni si capisce come, nel 2020, questa energia nucleare arriverà a soddisfare molto meno le richieste del mercato italiano.

All’Umbria l’oscar delle rinnovabili

Chi l’ha detto che in Italia non si fa nulla per l’ecologia, ed in special modo per le energie rinnovabili? Certo, potremmo fare di più, molto di più, soprattutto a livello collettivo, ma intanto ci sono già delle eccellenze che sono state premiate.

Martedì sera a Bruxelles c’è stata la notte degli oscar per l’energia rinnovabile, e l’ambito premio è andato ad un progetto tutto italiano, quello del “Consorzio Produttori Agricoli Acque Minerali Umbre s.r.l., Acquasparta” nella categoria del premio ” Comunità Energetiche Sostenibili”.

Italia diffidata dall’Ue: troppo inquinamento

L’Italia fa la cattiva e l’Unione Europea la mette in punizione. Dopo mesi di rilevazioni in tutta la Comunità, ben poche sono risultate le nazioni che hanno preso i provvedimenti adatti alle direttive ambientali imposte dai precedenti trattati, e quindi saranno in molte a dover rispondere delle loro azioni (o meglio, delle loro non-azioni).

Ma questo non ci deve essere di sollievo in quanto, se pure gli altri Paesi non sono stati così attenti, l’Italia risulta sempre il Paese peggiore, tanto da essere l’unico ad aver subito la diffida che, se non risolta in breve tempo, porterà all’inasprimento della procedura d’infrazione per il nostro Paese, che significa l’ennesima multa che dobbiamo pagare a causa della nostra cattiva politica.

Energie rinnovabili: nasce l’agenzia internazionale IRENA

Un’agenzia internazionale per lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabili. Questo è IRENA, acronimo di International Renewable Energy Agency, nata ufficialmente ieri in seguito alla firma dell’atto costitutivo a Bonn, in Germania, nell’ambito della Founding conference. Sono settantacinque, al momento, i Paesi firmatari tra cui Germania, Spagna e soprattutto l’Italia. Scopo principale della nuova Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili è quello di dare un forte impulso allo sviluppo, a livello globale, delle energie rinnovabili e di offrire agli Stati membri un punto di riferimento per quanto riguarda consulenze politiche, tecniche e finanziarie in ambito energetico.

Orsi alla riscossa!

Orsi alla riscossa! E la buona notizia viene dall’Italia. L’Abruzzo e il Trentino hanno pubblicato i dati dei censimenti effettuati nell’autunno scorso, prima che i nostri se ne andassero in