Segnaliamo la splendida iniziativa di Terra! Onlus e Legambiente, sostenuta anche da Lush, per la creazione di orti urbani a Lampedusa: ecco i 10 motivi per realizzarli sull’isola che accoglie, da sempre, un enorme numero di migranti.
orti urbani
A Roma è boom di orti condivisi, +50% in un anno
Roma diventa un pochino più verde anche grazie agli orti e ai giardini condivisi, di cui gli stessi cittadini si prendono cura. E la pratica dell’orto o del giardino condiviso si impenna: dal 2012 al 2013, infatti, segna un +50%.
Orti urbani, come coltivarli in sicurezza
L’ultimo rapporto pubblicato sulla rivista Environmental Pollution riporta una buona notizia: gli orti urbani stanno aumentando in tutto il mondo. E’ sempre buono infatti che la gente si coltivi cibo nel proprio giardinetto e che si tenti, nella giungla di cemento, di portare un po’ di verde. Ma sarà così tanto sicuro? Purtroppo lo stesso studio denota come questa pratica, se non realizzata con le giuste precauzioni, rischia di essere pericolosa per la salute umana.
L’ortomania dilaga in città, è boom di orti urbani
A testimonianza della crescente attenzione dei consumatori sulla qualità e la provenienza dei prodotti ortofrutticoli, nelle città si sta assistendo ad un vero e proprio boom di orti in casa. I dati che ci arrivano dalla Coldiretti, provenienti dalle rilevazioni Ipr, vedono un italiano su quattro impegnato a coltivare fiori e ortaggi negli ambienti domestici o in appezzamenti poco più lontano, ereditati o presi in affitto per dedicarsi al pollice verde. Per molti ovviamente si tratta di un interesse genuino e ispirato da una minima conoscenza delle basi dell’agricoltura, altri si lasciano trascinare dall’ortomania dilagante pur essendo completamente a digiuno di tecniche di coltivazione. In loro aiuto, grazie ad un’iniziativa promossa dalla Fondazione Campagna Amica, arriva il personal trainer degli orti urbani.
Verde urbano: una legge promuoverà i giardini pensili cittadini
Sinistra e destra unite sotto il segno dell’ambiente. E’ quanto non ci aspettavamo di vedere, eppure così è stato, nella giornata di martedì, quando la commissione Ambiente della Camera ha approvato all’unanimità la nuova legge sul verde urbano. I punti chiavi sono essenzialmente quattro: orti urbani, giardini pensili, green belt e nuovi alberi. Dopo il salto proveremo ad analizzarli tutti.
Orti urbani: nuovi prototipi per serre hi-tech
Le riflessioni sulle opportunità fornite dall’agricoltura urbana e la tendenza universale al riconoscimento della sua importanza si traducono in una moltitudine di progetti che vanno dalla semplice messa a coltura di un orto sul prato condominiale, all’organizzazione di reti di orti didattici nelle scuole e nelle università, ai progetti di valorizzazione delle aziende agricole, un tempo periurbane ed ora intarsiate nello sprawl della città, come parchi agricoli di città.
L’orto-mania dilaga ovunque. Più è densa la città più si manifesta in maniera allegramente ossessiva, meno terreno disponibile c’è maggiore è il desiderio che suscita l’orto, è questo desiderio che ha fatto raddoppiare in un anno la vendita di semi da parte delle grandi produttrici americane di sementi da orticole, semi che sono germinati non in pieno campo ma nei vasi di tetti e terrazze dei palazzi cittadini, come accaduto di recente anche a Torino.
Agricivismo
Agricivismo
Secondo la definizione data dallo storico dell’urbanistica statunitense Richard Ingersoll in “Sprawltown” consta
dell’utilizzo delle attività agricole in zone urbane per migliorare la vita civica e la qualità ambientale e paesaggistica della città. L’agricivismo prevede il coordinamento di molteplici attività agricole in città, un’estesa partecipazione integrata ed una diffusa coscienza ambientalista. Sostenendo con questo, la funzione sociale dell’agricoltura in città, e mettendo in secondo piano quella estetica e produttiva.
Già nel 2007 la popolazione urbana del pianeta ha superato quella che vive nelle zone rurali e le previsioni demografiche dell’Onu stimano che nel 2030 saranno cittadini addirittura i due terzi degli abitanti del pianeta concentrati nelle città-megalopoli.
Orti urbani
Orti urbani
Gli orti in città sono una forma di agricoltura urbana e periurbana moderna che ha visto un’ampia diffusione già negli scorsi decenni in alcuni Paesi, soprattutto nell’Est Europa, in Olanda ed in Svezia.
Oggi la coltivazione orticola in città, mossa che sia da pulsioni utilitaristiche, ricreative o di denuncia ha assunto le dimensioni di un fenomeno sociale di grande portata anche grazie a Michelle Obama ed al suo orto alla Casa Bianca che ha definitivamente cancellato l’associazione tra status di contadino e condizione sociale di marginalità, ridando ai contadini la dignità di produttori di paesaggio, prodotti genuini e persino biodiversità.